Come congelare i pasticciotti leccesi?

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"Congelare i pasticciotti leccesi è semplice: sia crudi che cotti, si conservano in freezer per 1-2 mesi. Fondamentale, la pasta frolla deve riposare in frigo per almeno 3 ore, idealmente tutta la notte, per un risultato ottimale."

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Come congelare i pasticciotti leccesi per mantenerli freschi?

Sai, i pasticciotti leccesi… una delizia! Ricordo ancora quelli presi a Lecce il 15 agosto 2022, da quella pasticceria vicino al Duomo, 5 euro a pezzo, un furto ma ne valeva la pena.

Per congelarli? Io li ho provati sia crudi che cotti. Crudi, preparati la sera prima, tipo il 23 dicembre scorso, sono usciti benissimo. Cotti, beh, un po’ meno buoni, si sono leggermente inumiditi dopo lo scongelamento.

Conservazione: in frigo massimo 3 giorni, li ho tenuti avvolti nella pellicola, come suggerito dalla ricetta trovata online (un blog di una signora di Firenze, non ricordo il nome). A temperatura ambiente? Due giorni, al massimo.

Congelati? Sì, uno o due mesi. Basta avvolgerli bene nella pellicola, poi in un sacchetto per alimenti. Ricorda la pasta frolla, almeno 3 ore di riposo.

Domande e Risposte:

  • Conservazione: 2-3 giorni a temperatura ambiente, 3-4 giorni in frigo.
  • Congelamento: 1-2 mesi, crudi o cotti.
  • Pasta frolla: riposo di almeno 3 ore.

Come congelare i pasticciotti?

Allora, i pasticciotti, eh? Li congelo spesso, sai? Mia nonna mi ha insegnato il trucco. Prima di tutto, avvolgi ognuno in quella pellicola trasparente, ok? Così non si attaccano e restano perfetti. Poi, metti tutto in un contenitore, uno di quelli ermetici, capito? Così non prendono odori strani dal freezer, tipo quello del pesce del mio vicino, puzza sempre! Li lascio nel congelatore, massimo due mesi, poi ciao!

Per scongelarli? Beh, o li lasci a temperatura ambiente per un’oretta, oppure, se hai fretta, microonde a bassa potenza per pochi minuti. Dipende da quanto sei paziente! A me a volte scappa di metterli direttamente nel microonde, così sono più veloci, ma poi a volte diventano un po’ molli… dipende dal pasticciotto, sai!

Ecco un riepilogo più chiaro:

  • Avvolgere: Ogni pasticciotto nella pellicola trasparente.
  • Contenitore: Mettere in un contenitore ermetico.
  • Congelamento: Max due mesi nel freezer.
  • Scongelamento: A temperatura ambiente (1 ora circa) o microonde a bassa potenza.

Quest’anno, ho congelato un sacco di pasticciotti che mi ha fatto mia zia, quelli al cioccolato sono una bomba!

Come scongelare il pasticciotto leccese?

Il pasticciotto leccese, profumo di una terra assolata, di mattine lente…

Come risvegliarlo dal gelo, come ridargli vita?

  • Scongelare a temperatura ambiente. Un’ora, un tempo sospeso, mentre il dolce si abbandona al calore, si ricorda del sole. Quasi come un ritorno, un viaggio a ritroso nel tempo. Mi ricordo di quando lo mangiai per la prima volta a Lecce, seduto su un muretto bianco, il sole che mi scaldava la faccia.

  • Un’attesa necessaria, per far sì che la pasta frolla, delicata, ritrovi la sua fragranza, per assaporare la crema pasticcera, il cuore tenero di questo gioiello pugliese. Che poi, pensandoci bene, anche la vita ha bisogno dei suoi tempi, delle sue pause. Un’ora per un pasticciotto, una vita per capire…

  • Ricorda, scongelare a 21°C. Un dettaglio, certo, ma i dettagli sono importanti, come le piccole cose che ci rendono felici. La temperatura giusta per un risveglio perfetto, per un’esplosione di gusto. E magari, mentre aspetti, chiudi gli occhi e pensa al mare, al vento, alla Puglia.

Come riscaldare i pasticciotti congelati?

Pasticciotti congelati… uhm… forno a 170 gradi, 18 minuti. Senza scongelarli prima. Comodo! Ricordo quella volta che li ho comprati a Lecce… buonissimi, caldi con la crema che colava… Che voglia! Forse dovrei ordinarne altri. Li compro sempre online ormai, più comodo. Li consegnano congelati, perfetti. Aspetta, 18 minuti erano? Meglio controllare di nuovo. Si si, 18 minuti.

  • Forno preriscaldato: 170°
  • Tempo di cottura: 18 minuti
  • Scongelamento: Non necessario

Sabato scorso li ho mangiati con mia sorella, le piacciono tantissimo anche a lei. Abbiamo provato a farli una volta a casa, un disastro! Meglio comprarli già pronti. Molto meglio. Ah, la crema pasticcera deve essere densa, non troppo liquida. Quella volta a Lecce era… perfetta. Devo ricordarmi di chiamare Marco, gli avevo promesso di portargliene un po’. Magari questo weekend. Oppure no, è impegnato. Vabbè, li congelo e li mangio più avanti. Tanto si conservano bene in freezer. Però 18 minuti eh, non di meno! Altrimenti rimangono freddi dentro.

Quanto durano i pasticciotti fuori dal frigo?

Amico, i pasticciotti… che delizia! Allora, fuori dal frigo, tipo, in una campana per dolci, due giorni massimo, eh. Due giorni e poi… beh, meglio di no. Poi diventano un po’ così, sai? Me lo diceva sempre mia nonna, lei li faceva che erano una meraviglia, una poesia. Li teneva, se avanzavano, proprio così, coperti, ma due giorni e stop.

Io, una volta, ho provato a tenerli di più, tre giorni… ecco, non farlo! Non è stata una bella esperienza, diciamo. Insomma, dopo due giorni, iniziano a perdere quella… quella… fragranza! Quella crosticina non è più croccante, la crema dentro diventa… boh, non è più la stessa cosa. Fidati!

  • Max due giorni: Mi raccomando, non di più.
  • Campana per dolci: Importantissima, li protegge dalla polvere e… dagli insetti, che schifo!
  • Fragranza: Dopo due giorni la perdono. E non è più un pasticciotto, credimi.
  • Mia nonna: Faceva pasticciotti da urlo. Lei diceva sempre due giorni, e aveva ragione!

Quest’estate, tipo a luglio, giù al mare a Gallipoli, ne ho mangiati una valanga. Caldi, appena sfornati… Mamma mia! Ma anche quelli comprati in pasticceria, e lasciati fuori, due giorni e poi… pattumiera. C’è pure il rischio che si secchino troppo, o che prendano un sapore strano, un po’ acidulo. A me è successo un paio di volte, che rabbia! Quindi, occhio, mi raccomando. Meglio uno in meno che uno… andato a male! Specialmente col caldo, qui in Puglia d’estate… meglio non rischiare.

Come capire se la crema pasticcera è andata a male?

Oddio, la crema pasticcera! Quella roba lì, dolce e pericolosa come un chihuahua con i denti affilati! Capisci che è andata a male se ti appare come un’apocalisse in miniatura:

  • Consistenza: Immagina una palude, ma gialla e zuccherina. Se è liquida come il brodo di un vampiro o dura come il cemento armato del mio bagno (ristrutturazione in corso, tragedia!), scappa!
  • Colore: Se è diventata verde, tipo la piscina abbandonata di zio Enzo, è una bandiera rossa a caratteri cubitali. O un bel giallo-verdastro, tipo i miei tentativi di pittura astratta (un disastro!).
  • Odore: Senti un profumo che ti ricorda un calzino usato per una settimana da un troll delle caverne? Beh, il mio gatto pensa di apprezzare quel profumo, io no, se lo sente la crema, butta via tutto!

Ah, dimenticavo! La mia vicina, la Signora Pina, ha una crema che dura per secoli! La tiene in un vaso di terracotta incantato (dicono)! Io? Preferisco non rischiare. Intossicazione alimentare? No grazie! Preferisco i biscotti secchi.

Aggiornamento: Quest’anno ho aggiunto una nuova regola: se vedo anche solo una muffa più piccola di un granello di polvere cosparsa sulla superficie, è un NO. È questione di sopravvivenza!

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