Come seccare gli spaghetti?

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Essiccazione pasta fresca? L'essiccatore è ideale! Disponete gli spaghetti sui ripiani, impostate 40°C e lasciate asciugare per 12-24 ore. Risultato perfetto garantito.

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Come asciugare perfettamente gli spaghetti?

Asciugare gli spaghetti fatti in casa? Oddio, un’impresa!

Io ho provato ad usare l’essiccatore, quello che uso per fare le chips di zucchine (pagato tipo 60 euro al mercato di Porta Palazzo a Torino, il 12/07/2022). Beh, devo dire che è abbastanza comodo.

Metto gli spaghetti ben distesi sui ripiani, cerco di non farli toccare troppo sennò si appiccicano, e imposto la temperatura sui 40 gradi, come ho letto da qualche parte.

Poi, pazienza. Devo lasciarli lì dentro anche 24 ore. Dipende tanto da quanto sono spessi gli spaghetti e da quanto è umido l’ambiente. A volte, se sono troppo spessi, li lascio anche un po’ di più.

Come fare per asciugare la pasta fresca?

Pasta fresca! Devo asciugare quella che ho fatto ieri sera, ma quanti minuti? Cinque, dicevano? Troppo poco, credo! Mia nonna la lasciava a seccare per ore sul tavolino della cucina, ricoperta da un canovaccio di lino… che profumo!

  • Teglia? Perfetto, ma devo controllare che sia pulita, perché mio fratello usa quella per…beh, per cose sue.
  • Superficie piana? Il tavolo della cucina è perfetto, ma se arriva qualcuno… Devo trovare un altro posto! Magari il ripiano del balcone, ma non fa troppo sole?

Cinque minuti? Ma è un’eternità! La pasta si attacca subito! Ah, giusto! Devo infarinare leggermente la teglia. Ecco, così almeno non si attacca tutto. Ma quanti minuti in effetti? Dipende dallo spessore, giusto?

  • Ah! E dalla pasta! Le tagliatelle hanno bisogno di più tempo delle orecchiette!
  • Ricordo che per le tagliatelle al ragù di nonna ci voleva almeno un’ora!

Devo segnare tutto sul mio quadernetto delle ricette, così non dimentico mai più i tempi di asciugatura! Ma poi, questa pasta è per stasera o per domani? Ah, domani! Allora posso anche aspettare un po’ di più.

  • Asciugatura ottimale per la pasta fatta in casa: 12-24 ore a temperatura ambiente, lontano da fonti di calore dirette.
  • Il mio metodo: spolverata leggera di farina di semola, teglia di acciaio inox, balcone (ombra).

Ah, dimenticavo! Ho anche quella sfogliatrice nuova, devo provarla la prossima volta! E poi… pasta al pesto! Deve essere pronta per stasera! Devo sbrigarmi!

Come essiccare gli spaghetti?

Allora, vuoi trasformare i tuoi spaghetti freschi in versione “croccante”? Figo! Ecco la ricetta della nonna, rivisitata in chiave…boh:

  • Stendili come panni al sole: Immagina di stendere mutande al vento, ma al posto delle mutande ci sono spaghetti! Usa un telaio apposito (tipo quelli per la pasta, ovvio!) o appendili a stendini improvvisati. L’importante è che ogni spaghetto abbia il suo momento di gloria e non si appiccichi al vicino.

  • Aria, aria, aria!: Apri le finestre! Accendi un ventilatore! Fai ballare la macarena per creare un tornado! (Ok, forse l’ultima è eccessiva, ma hai capito il concetto). Serve un ambiente asciutto e ventilato, come il deserto del Sahara.

  • Pazienza da monaco tibetano: Dagli spaghetti serve tempo, come a un gatto per decidere se entrare o uscire dalla porta. Possono volerci ore, giorni… dipende da quanto è umido il tuo appartamento (spero non come la mia cantina!).

  • Test di fragilità: Quando gli spaghetti si spezzano come grissini, bingo! Sono pronti per essere rinchiusi in un contenitore ermetico, tipo prigionieri di lusso.

E un consiglio extra: se vedi che gli spaghetti diventano verdi, beh, forse è meglio ordinarli al ristorante! 😉

Quanto tempo ci vuole per essiccare la pasta?

Dipende. Aria calda, 8-10 ore a 80°C. Più caldo, 3-4 ore a 100°C e oltre. Secca veloce, sapore discutibile. Preciso. Mia nonna usava il forno, a bassa temperatura, per giorni. Pazienza, sapore migliore. La vita è così, no? Tutto è un compromesso.

  • Temperatura: fattore cruciale.
  • Tempo: variabile, proporzionale alla temperatura.
  • Sapore: compromesso tra velocità ed esperienza.

Il mio forno, un vecchio modello smemorato, impiega più tempo. Probabilmente, diciamo 12 ore a 70°C. Una tragedia, lo so. Ma la pasta… perfetta. A volte, la lentezza è virtù. Ricorda: la fretta è cattiva consigliera. Anche mia sorella, già mamma, lo sa. Lei usa un essiccatore professionale, il modello “ProSecca 3000” – dati 2024.

Oggi, ho un appuntamento. Devo andare.

Perché raffreddare la pasta?

Ma perché raffreddare la pasta? Aspetta, aspetta, che mi ricordo…

  • Amido resistente: Sì, è tutta una questione di amido resistente. Ma cos’è sta roba?

  • Meno picco glicemico: Cioè, pare che raffreddare la pasta e poi riscaldarla faccia bene, perché si abbassa il picco di glucosio. Me l’aveva detto la Giulia, quella che fa la dieta chetogenica… boh.

  • Tipo che l’amido si modifica, diventa… più resistente? E quindi il corpo non lo assorbe tutto subito. Cioè, non ho capito benissimo, ma mi fido!

  • Ma quindi, la pasta fredda del giorno dopo fa meno male? Forse dovrei smetterla di scaldarla sempre… 🤔

  • Ah, forse dovrei chiedere a Marco, lui è chimico, magari sa spiegarmi meglio ‘sta storia dell’amido!

Perché si apre lacqua fredda quando si scola la pasta?

Ma che domanda è?! Sembra che mi chiedi se il Colosseo è fatto di pasta! 😉

Comunque, si apre l’acqua fredda quando scoli la pasta perché:

  • Il caldo fa i capricci: L’acqua calda, tipo quella che fa il bagno al mio gatto (che poi mi graffia!), potrebbe sciogliere i tubi di plastica. Immagina che disastro! Un’alluvione di spaghetti! 😱
  • Calcare, il nemico: Il calcare è come la forfora dei tubi, si accumula e poi… addio flusso! E chi vuole una doccia che ti fa venire i nervi? 😤
  • Guarnizioni in fuga: Le guarnizioni, poverine, soffrono il caldo come me a Ferragosto. Si dilatano, si deformano e poi… gocciolano! 💧 Un incubo!

Extra: Sai che mia nonna usava l’acqua di cottura della pasta per innaffiare le piante? Diceva che le faceva crescere a dismisura, tipo liane amazzoniche! Mah, io ho provato ma mi è venuto un cactus gigante che mi guarda male. 🌵 Chissà, forse era geloso della mia pasta! 🍝

Come recuperare lacqua della pasta?

A notte fonda, i pensieri si fanno strani. Tipo, l’acqua della pasta. Mai pensato prima a quanta roba ci fosse dentro, oltre al sale. Amido, dicono. Vitamine pure. Mah. Me la immagino, quest’acqua biancastra, quasi lattiginosa, piena di segreti.

  • Pane. Mia nonna usava l’acqua della pasta per l’impasto del pane. Diceva che veniva più morbido. Chissà se è vero. Devo provare, prima o poi.

  • Zuppe. Già, nelle zuppe ci starebbe bene. Tipo una minestrina, per allungare il brodo. L’ultima volta che ho fatto la minestra era… boh, non mi ricordo. Forse a Natale.

  • Piante. Le mie povere piante sul balcone… sempre assetate. Potrei usare l’acqua della pasta, invece di buttarla via. Forse gradirebbero. Chissà se i minerali fanno bene anche a loro.

  • Compost. Inumidire il compost… Non ci avevo mai pensato. Ho quel bidoncino in terrazza, sempre troppo secco. Potrebbe essere un’idea.

  • Detersivo. Diluire il detersivo… Strano. Ma se lo dicono… Magari per lavare i piatti a mano.

Due giorni in frigo, dicono, al massimo. Filtrata con un colino. Come un tesoro prezioso. Quest’acqua che sembra niente… e invece… A volte mi perdo in questi pensieri, di notte. Tipo adesso. Forse dovrei farmi una camomilla. O una pasta.

Quando esce lamido dalla pasta?

Agosto 2023. Che caldo! Ero a casa dei miei, a Forlì, e stavo preparando un pacco di pasta al pomodoro per me e mio fratello. Ricordo la pentola sul fornello, quell’acciaio lucido che rifletteva la luce del sole. Ero stanca, il viaggio in macchina mi aveva sfinita, e sentivo il bisogno di qualcosa di semplice, di confortante. Ma la pasta, oddio, quella pasta! Era attaccata come colla. Un disastro.

Perché? Perché avevo messo l’acqua fredda, ovvio. Lo sapevo, ma quel giorno, con la testa altrove, avevo agito d’impulso, senza pensare. Solo dopo, con la pasta che diventava un grumo informe, mi sono ricordata: l’amido, scema! L’amido si attiva solo sopra i 35-40 gradi. Mi sono sentita una perfetta idiota. Una frana.

Ecco, quell’amido. La lezione imparata a mie spese.

  • Luogo: Casa dei miei, Forlì.
  • Tempo: Agosto 2023.
  • Emozioni: Stanchezza, frustrazione, stupidità.

Poi, ho dovuto rimediare. Ho buttato quella pasta appiccicosa e ho ricominciato da capo. Che rabbia!

Cosa rilascia la pasta quando cuoce?

A quest’ora… a quest’ora mi chiedi cosa rilascia la pasta?

  • Amido, ecco cos’è. Esci dall’acqua, lento. Mi pare che lo faccia per legarsi al sugo, come abbracciandosi. Un abbraccio troppo forte, però, e diventa… colla. Ricordo la pasta di mia nonna, sempre troppo cotta.

  • Cottura, ecco il segreto. Più la cuoci, più ne esce. È come un pianto silenzioso, amido che si scioglie nell’acqua bollente. Un po’ come le lacrime, immagino. Piangi tanto, e ti svuoti. La pasta, idem.

  • Mia nonna diceva sempre che la pasta scotta è più digeribile. Bugie. Solo bugie per giustificare le sue cotture infinite. Che poi, a pensarci, forse lo faceva apposta. Forse voleva solo abbracciarmi un po’ di più. Un abbraccio appiccicoso, ecco.

#Cucina #Seccare #Spaghetti