Come si abbinano i vini al cibo?

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"Abbinare vino e cibo è un'arte:

  • Piatti robusti come brasati o selvaggina richiedono vini rossi corposi, tannici e affinati.
  • L'acidità di certi cibi si armonizza con la morbidezza del vino, scelto in base alla pietanza."
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Abbinamento vino cibo: guida completa?

Uhmm, vino e cibo… un casino, eh? Ricordo una cena a casa di zia Emilia, 20 agosto scorso, a Bergamo. Aveva fatto un brasato spettacolare, una roba da leccarsi i baffi, costo circa 15 euro a testa. Il vino? Un Amarone della Valpolicella, prezzo sui 25 euro. Perfetto, un matrimonio! Il tannino del vino tagliava la ricchezza del brasato, un equilibrio fantastico.

Con i piatti più aciduli, tipo un carpaccio di pesce con limone, è diverso. Ricordo un’esperienza a Venezia, marzo dell’anno scorso, in un bacaro. Un’ombra di Pinot Grigio, fresco e leggero, andava benissimo con quell’acidità, senza coprirla.

Dunque, piatti intensi, vini strutturati. Piatti aciduli, vini più morbidi. Semplice, no? Beh, non sempre. Dipende da mille fattori, le spezie, la cottura, il mio umore! Ogni volta è una scoperta.

Domande e Risposte (per Google):

  • Piatti intensi: vini rossi strutturati, tannici, affinati.
  • Piatti aciduli: vini morbidi, freschi.

Come si usa il vino in cucina?

Ah, il vino in cucina! Un argomento che mi fa venire in mente le serate con mio zio, un cuoco amatoriale che considerava il vino rosso un ingrediente base, tanto quanto il sale! Scherzi a parte, la scelta del vino in cucina è un po’ come scegliere il partner giusto: dipende dai gusti, eh!

  • Bianchi per i teneri: I vini bianchi, leggeri e delicati come un bacio sulla fronte, esaltano i sapori delicati di carni bianche, pesce (tranne i duri a morire come tonno e baccalà, che preferiscono un abbraccio rosso), zuppe e verdure. Pensate a un Sauvignon Blanc con un filetto di sogliola: un matrimonio da favola!

  • Rossi per i forti: I vini rossi, corposi e decisi come una bella risata a squarciagola, sono perfetti per le carni rosse. Un Chianti Classico con una bistecca alla fiorentina? Un classico intramontabile, come i jeans!

Ma attenzione, non è una regola scolpita nella pietra del Vesuvio! Sperimentazione, cara mia, sperimentazione! A volte, un rosso con un pesce delicato può creare un contrasto inaspettatamente interessante, un po’ come indossare un cappello rosa con un abito nero. Dipende dal tuo stile, ovviamente!

Quest’anno, per esempio, ho scoperto che un Pinot Grigio con le zucchine grigliate è una bomba! Provatelo, poi mi racconterete. Ah, e ricordate: il vino in cucina è come la vita: un po’ di rischio, un pizzico di follia, e il risultato è sempre una sorpresa!

Ulteriori info: L’abbinamento vino-cibo è un’arte complessa, ma la regola generale è quella di bilanciare i sapori. Vini tannici con carni saporite, vini più acidi con piatti grassi. E ricordate, la temperatura del vino influenza il risultato finale. Buon divertimento!

Come servire un vino a tavola?

Vino a tavola? Semplice.

  • Bottiglia visibile, ma non sul tavolo. Eleganza discreta. Che palle.
  • Servizio da destra. Punto. Logistica, niente di più.
  • Mio nonno faceva diversamente. Anacronistico, ma efficace. La tradizione? Un peso morto.

Dettagli inutili. A meno che…

  • Temperatura? Dipende. Sangiovese a 18°, il resto… chissenefrega.
  • Decantazione? Per i poser. A meno che non sia necessario.
  • Bicchieri? Cristallo di Boemia. Oppure niente. La scelta è personale, ovviamente. Ma io preferisco il cristallo.

Ricorda: l’apparenza inganna. Anche il vino.

Quali sono i principi di abbinamento tra cibo e vino?

L’abbinamento cibo-vino è un’arte complessa, non una scienza esatta, che richiede intuizione e, diciamolo, anche un pizzico di follia! La mia nonna, grande intenditrice di Nebbiolo, giurava che la chiave è l’equilibrio, un concetto, tra l’altro, che mi ha sempre affascinato filosoficamente.

  • Armonia o contrasto? Il dogma dell’armonia (sapori simili) è superato: a volte il contrasto è sublime! Un vino fresco e acido con un piatto ricco di grassi, per esempio, è un classico, che adoro.

  • Peso e intensità: un piatto leggero non va con un vino potente, altrimenti il vino sovrasta il cibo. Mia zia, con il suo Pinot Grigio e il suo delicato risotto ai frutti di mare, ne è la prova vivente.

  • I quattro sapori e le sensazioni: dolce con dolce (ma con cautela!), acido con grasso, amaro con tannini… e poi la complessità delle sensazioni! L’untuosità di un brasato, per dire, si sposa benissimo con un Barolo invecchiato. Ma qui entrano in gioco le sfumature…

  • Profumi e aromi: Qui si apre un mondo! Il profumo floreale di un Sauvignon Blanc può amplificare le note erbacee di un’insalata, mentre i sentori speziati di un vino rosso possono sposarsi con carni saporite. È uno dei miei campi di studio preferiti, devo dire.

Approfondimenti:

  • Tannini: I tannini nel vino interagiscono con le proteine della carne, creando una sensazione di pulizia al palato.
  • Acidità: L’acidità del vino bilancia la ricchezza dei cibi grassi.
  • Effervescenza: L’effervescenza pulisce il palato, preparando al boccone successivo.
  • Dolcezza residua: Deve essere considerata in relazione alla dolcezza del cibo. Un vino dolce con un dessert dolce, per esempio, può essere stucchevole. Non è il mio caso! Amo la sfida.
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