Come si chiama il gnocco fritto in Toscana?

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In Emilia-Romagna, lo gnocco fritto assume diverse denominazioni a seconda della zona: crescentine a Bologna, torta fritta a Parma, chisolini (o chisulén) a Piacenza, e pinzini a Ferrara. Se vi trovate in Toscana, invece, per gustare una simile specialità, chiedete delle ficattole.

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Ficate: la delizia fritta della Toscana

La cucina toscana è rinomata per i suoi piatti semplici ma gustosi, tra cui un’ampia varietà di prodotti da forno. Tra questi, spiccano le ficattole, una specialità simile allo gnocco fritto tipico dell’Emilia-Romagna.

Diversamente dai loro cugini emiliani, le ficattole toscane hanno un nome unico che deriva dal termine medievale “ficatum”. Questo termine indicava una torta realizzata con interiora di animali e considerata una prelibatezza. Nel corso del tempo, la ricetta si è evoluta perdendo le interiora e diventando un semplice impasto fritto.

Le ficattole si preparano con un impasto a base di farina, acqua, lievito e sale. L’impasto viene steso in una sfoglia sottile e tagliato in rettangoli o quadrati. I pezzi vengono quindi fritti in abbondante olio fino a quando non diventano dorati e croccanti.

La caratteristica principale delle ficattole è la loro leggerezza e la loro consistenza ariosa. L’esterno croccante crea un piacevole contrasto con l’interno soffice e poroso. Possono essere gustate da sole o accompagnate con salumi, formaggi o salse.

In Toscana, le ficattole sono un antipasto o uno spuntino popolare. Vengono spesso servite nelle taverne e nei ristoranti insieme ad altre specialità regionali, come il lampredotto o la ribollita. Possono anche essere trovate nelle bancarelle di street food, dove vengono preparate al momento e vendute calde e fragranti.

Se vi trovate in Toscana, non perdete l’occasione di assaggiare le deliziose ficattole. La loro leggerezza e il loro sapore inconfondibile vi lasceranno un ricordo indelebile della cucina regionale.