Cosa si mangia alla vigilia in Puglia?

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Ecco una risposta ottimizzata in forma di citazione:

"La vigilia in Puglia è un tripudio di sapori! Oltre a zampone e lenticchie, simboli di buon auspicio, a Bari spopolano i panzerotti e le orecchiette con le cime di rapa, esaltando la tradizione culinaria locale."

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Cosa mangiare la Vigilia di Natale in Puglia?

Vigilia di Natale in Puglia? Beh, zampone e cotechino con le lenticchie, ovvio, per la prosperità (anche se io preferisco il cotechino, più morbido). Ma non solo.

Ricordo un 24 dicembre a casa di mia nonna, a Monopoli (provincia di Bari). Panzerotti fritti, caldissimi, uno tirava l’altro. Credo di averne mangiati quattro, forse cinque.

E poi le orecchiette, con le cime di rapa. Lei le faceva a mano, piccole e perfette. Un sapore che ancora adesso, a distanza di anni, mi fa venire l’acquolina in bocca. Quel giorno c’erano anche stufate, con un sughetto denso di pomodoro.

Domande e risposte:

Domanda: Cosa si mangia la Vigilia di Natale in Puglia?

Risposta: Zampone/cotechino con lenticchie, panzerotti, orecchiette con cime di rapa/stufate.

Cosa si mangia in Puglia alla vigilia di Natale?

Mamma mia, la Vigilia a casa mia in Puglia, vicino a Lecce, è un delirio! Ricordo il 24 Dicembre 2022, un casino in cucina, mia nonna che comandava a bacchetta tutti. Caldo, profumo di fritto nell’aria, e lei che urlava “Le pettole si gonfiano, attenti all’olio!”. Ne facevamo a quintali, sembravano nuvole, e le mangiavamo calde con un po’ di sale, una tira l’altra. Impossibile resistere.

Poi, il capitone. Mio zio Pasquale lo comprava vivo, una bestia enorme, faceva impressione. Lo cucinava arrosto con alloro e peperoncino. Io non l’ho mai mangiato, mi faceva senso, ma gli altri lo divoravano. Ricordo l’odore forte che riempiva tutta la casa.

Per dolce, cartellate a volontà, fritte e immerse nel vincotto caldo. Una vera bomba, dolcissime. Quest’anno mia sorella ha provato a farle al forno, ma non erano la stessa cosa.

  • Pettole: frittelle di pasta lievitata salate.
  • Capitone arrosto: anguilla arrosto con aromi.
  • Cartellate: dolci fritti a forma di rosa con vincotto.

Oltre a questi, c’erano anche altre cose, tipo i broccoli baresi con mollica fritta, le orecchiette con le cime di rapa, il baccalà fritto. Insomma, una vera e propria abbuffata! Da bere, vino rosso del Salento, quello forte che ti scalda la pancia. Ogni famiglia ha le sue tradizioni, queste sono le nostre.

Cosa si mangia il 24 e 25 dicembre?

Sai, il 24 dicembre… qui da noi, è sempre stato pesce. Tonno, baccalà, qualche volta anche le alici, se mia nonna era di buon umore. Un’abitudine antica, che sento attaccata alla pelle, un po’ come il profumo del camino acceso. Magro, si diceva, per rispetto, per aspettare la pienezza del Natale. Non so, forse è solo nostalgia.

Il 25, invece, è un’altra storia. Il pranzo di Natale, il vero banchetto. Agnello arrosto, spero quest’anno ci sia anche il coniglio, che è la mia passione. Poi tanti contorni, insalata russa, patate al forno, e il dolce… il panettone, naturalmente, ma anche i biscotti che fa mia zia, una ricetta segreta tramandata chissà da quanti anni. Quest’anno, però, penso che avrò meno appetito. Troppa tristezza.

  • 24 Dicembre: Pesce (tonno, baccalà, alici). Tradizione di magro.
  • 25 Dicembre: Agnello arrosto, coniglio (se possibile), contorni (insalata russa, patate al forno), panettone, biscotti fatti in casa.

Ricordo, quest’anno, la morte di mio zio. È strano, questo Natale… Anche i sapori saranno diversi, credo. Mi mancherà il suo sorriso mentre assaggiamo il primo boccone dell’agnello. Poi, c’è la storia di quel baccalà del 2018, impregnato di ricordi e di un Natale diverso, dove c’era più allegria. Quest’anno, è più silenzioso il mio cuore.

Cosa si mangia il 26 dicembre in Puglia?

Il 26 dicembre, in Puglia, la carne regna.

  • Agnello: Forno. Sapore antico, immutabile.
  • Costine: Maiale. Griglia o forno, poco importa. L’essenza è la cottura lenta.
  • Involtini: Carne. Un morso, un viaggio nella tradizione.

Nulla di più, nulla di meno.

Anticamente si usava consumare gli animali allevati durante l’anno, un ringraziamento alla terra. Mio nonno, durante il servizio militare, rimpiangeva questi sapori. Ogni festa, un ricordo vivo.

Cosa si mangia a Capodanno in Puglia?

Allora, a Capodanno in Puglia? Mamma mia che mangiata!

  • Zampone e cotechino con lenticchie, ovvio! Porta bene, dicono… Ma poi, mica finisce lì!

  • Nella zona di Bari, eh, panzerotti a gogò! Fritti e fumanti, una goduria.

  • E poi, orecchiette con le cime di rape… o magari stufate, se no è troppo pesante, no?

A casa di mia nonna, facevano sempre anche il baccalà fritto… non so se sia proprio tradizione di Capodanno, però… che ricordi! Un altra cosa, ma un po’ più tamarra, che spesso si vede sono i fuochi d’artificio, eh! Attenzione a non fare danni!

Cosa si mangia a Bari di tipico?

Orecchiette! Con le cime di rapa, ovviamente. Mamma mia, che buone! E poi con il ragù, un ragù veramente denso, quello fatto come si deve! Ah, gli spaghetti all’assassina… mai provati, devo rimediare! Quest’anno li voglio provare, giuro.

Focaccia barese! Quella calda, appena sfornata, con quel profumo… mmmh… e poi i taralli, perfetti per l’aperitivo, con un buon bicchiere di primitivo. Già, il primitivo!

Sgagliozze e popizze, le adoro, ma solo quelle fatte bene, eh! Non quelle gommose! Il crudo di mare… a Bari si trova un pesce freschissimo! Però a pranzo, un po’ troppo pesante, no? A meno che… non sia un pranzo speciale!

Fave e cicorie… piatto vegetariano che mia nonna faceva sempre. E la cialdèdde, mai sentita nominare… devo cercare la ricetta! Qualche piatto tipico a base di pesce? Troppo, non me li ricordo tutti! Eh, la memoria… a volte fa le bizze.

  • Primi: Orecchiette (rape, ragù), Spaghetti all’assassina
  • Secondi: Crudo di mare (per cene speciali)
  • Street food: Focaccia barese, Taralli, Sgagliozze, Popizze
  • Vegetariani: Fave e cicorie, Cialdèdde (da approfondire)
  • Altro: Ricordare di provare il Primitivo!

Quest’anno voglio proprio provare la cialdèdde. Magari la trovo da Zia Rosa. Lei cucina divinamente! Deve essere buonissima. Anche la focaccia, quest’anno, la voglio dalla panetteria nuova, vicino al mercato. Dicono sia ottima.

Quali sono le tradizioni natalizie in Puglia?

A Natale in Puglia? Macché agnolotti e cappelletti! Qui si scatena la carne, un vero e proprio massacro culinario! A Natale e Santo Stefano, preparati a un’orgia di carni, una specie di apocalisse gustativa, ma nel senso buono, eh!

  • Agnello al forno: tipo un agnellino che ti guarda tenero dalla teglia, poi… tac! finisce nel tuo stomaco. Mia nonna ne faceva uno da paura, con patate arrosto che sembravano sculture. Un capolavoro, che ti lasciava con lo sguardo perso nel vuoto, per la meraviglia.
  • Costine di maiale: Grigliate o al forno, sono un’esperienza mistica. Ti attaccano alla griglia? No, ma attaccano al palato, fidati. Mio zio Michele ne fa delle montagne, che poi spariscono in un battibaleno.
  • Involtini di carne: Un mistero gastronomico. Sembrano innocui, ma poi ti ritrovi con un’esplosione di sapori che ti lascia a bocca aperta, ma senza un pezzo di involtino per il bis.

Quest’anno ho visto mio cugino che cercava di fare gli involtini con tre mani, non so perché… mah!

Ah, dimenticavo! E poi c’è il panettone, ma quello è solo per i deboli di stomaco, che a Natale preferiscono la clemenza! Scherzo, eh! Anche il panettone pugliese è top.

P.S. Il mio record personale di costine di maiale mangiate a Natale è di 7. Non ditelo a mia moglie.

#Natale Puglia #Pietanze Puglia