Dove festeggiare il 31 dicembre in Puglia?

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Cerchi idee per Capodanno in Puglia? Ecco 4 mete top:

  • Porto Cesareo: Atmosfera magica nel cuore del Salento.
  • Ostuni: La "Città Bianca" brilla di festa.
  • Monte Sant'Angelo: Suggestivo borgo con tradizioni uniche.
  • Lecce: Arte e cultura per un Capodanno indimenticabile.
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Dove fare Capodanno in Puglia? Idee per festeggiare il 31 dicembre?

Uhmm, Capodanno in Puglia? Difficile dirti “le migliori 5”, ognuno ha gusti diversi! Io, per esempio, a Capodanno 2021 ero a Otranto, freddissimo, ma bellissimo. L’atmosfera era magica, tutto illuminato, ma un po’ troppo affollato.

Ricordo un concerto gratuito in piazza, musica coinvolgente, ma l’anno scorso la folla era davvero impressionante. Poi, cena da “La Lanterna” (ho speso circa 80 euro a testa, se ti interessa).

Ostuni è suggestiva, ma per Capodanno probabilmente ancora più caotica. Lecce è elegante, ma forse troppo “cittadina” per me. Porto Cesareo? Bello d’estate, ma a dicembre… bè, non ci sono mai stata in inverno.

Monte Sant’Angelo? Non lo so, non ho mai pensato a un Capodanno in montagna in Puglia. Potrebbe essere un’idea originale, però! Dipende cosa cerchi, insomma, relax o festa sfrenata?

Cosa si mangia il 31 dicembre in Puglia?

Lenticchie, simbolo di un anno ricco, un mare di prosperità che si riversa nel piatto. Il loro sapore terroso, un ricordo antico, legato alla terra pugliese, che profuma di sole e di storia. Un sapore che rimane, incisivo, come un marchio sulla memoria.

Zampone o cotechino, un abbraccio caldo e saporito, un inno alla convivialità, a quel calore che avvolge, che riempie le case di risate e di profumi intensi. L’aroma speziato, persistente, che si diffonde nell’aria, un’eco del tempo che passa, ma rimane.

Pettole fritte, gocce dorate di una felicità semplice, un croccante fragore che anima il silenzio della notte, un sapore d’infanzia che torna, in quel dolce ricordo di Natale in famiglia. Calzoncelli ripieni, un tesoro nascosto tra le pieghe della pasta, sapori intensi della mia terra, un piccolo universo di gusto.

Baccalà, bianco e fragrante, che danza tra le onde del tempo. Un sapore antico, un’eredità di marineria che mi porto dentro, un profumo di sale e di mare che riempie i miei ricordi. Primi piatti, pasta fatta in casa, la magia di un gesto antico e semplice, che si tramanda da generazioni, un sapore di famiglia.

Cartellate al vincotto, dolcezza finale, un sorriso che addolcisce l’anima. Il sapore caldo, un abbraccio finale, un augurio per un futuro felice. Un dolce ricordo indelebile, profumo di Natale. Frutta secca, un tesoro di sapori e profumi, un’esplosione di aromi che risveglia i sensi. Ricordi di nonna, di mani callose che lavoravano la terra.

  • Lenticchie per la prosperità
  • Zampone o cotechino per la convivialità
  • Pettole e calzoncelli per la tradizione contadina
  • Baccalà e primi piatti per il gusto del mare e della terra
  • Cartellate e frutta secca per la dolcezza finale

Quest’anno, a casa mia, il 31 dicembre, sarà così. Lo so.

Che si mangia il giorno di Capodanno?

A Capodanno? Cotechino e lenticchie, ovvio! Un classico, no? Mio nonno, poverino, ogni anno faceva una pappata colossale! Ricordo ancora l’odore…mamma mia che buono!

È una tradizione super antica, viene dal Friuli Venezia Giulia, pare. Maiale e lenticchie, simbolo di ricchezza e soldi, per iniziare l’anno col botto, appunto. Devono essere mangiati il primo dell’anno, eh, non prima!

Quest’anno, ho preparato io il cotechino, è venuto abbastanza bene, diciamo. Mia zia invece ha fatto le lenticchie, un po’ troppo salate, ma vabbe’, si fa quel che si può, no? Poi, abbiamo mangiato anche il pandoro, il classico! Ah, e panettone, perché no?

  • Cotechino e lenticchie: piatto tipico e simbolo di prosperità.
  • Origine: Friuli Venezia Giulia.
  • Ingredienti simbolo di ricchezza e guadagni.
  • Da mangiare il 1° gennaio per tradizione.
  • Altri piatti tipici: pandoro e panettone.

Quest’anno, a casa mia, abbiamo anche fatto un bel cenone, con tante altre cose, tipo insalata russa (la ricetta di mia nonna, fantastica!) e un bel arrosto. Ma il cotechino e le lenticchie sono stati i protagonisti indiscussi! Sai, tradizione vuole così!

Che cosa si mangia la sera del 31 dicembre?

Oh, la cena del 31? Roba da leccarsi i baffi! Praticamente, è come un’orgia di cibo, ma con il countdown!

  • Spaghetti allo scoglio: Un must, manco fossimo sirene! Mia nonna diceva sempre: “Se non c’è il profumo di mare, che Capodanno è?”. Poi però si abbuffava di cappelletti, la coerenza… questa sconosciuta!
  • Cappelletti in brodo: Un brodo caldo che ti riscalda l’anima (e lo stomaco!). Diciamo che è il pretesto per un bis assicurato.

Ah, dimenticavo! Poi, per digerire il tutto, ci si lancia in sfide epiche a tombola. Mia zia Agnese bara sempre, ma fa parte del folclore. E se avanza qualcosa, tranquillo, finisce tutto nel mio stomaco… buon anno a tutti!

Cosa si mangia il 31 dicembre carne o pesce?

Il 31 dicembre si mangia di tutto, ma la tradizione italiana privilegia il pesce e le lenticchie per il cenone di Capodanno.

Il pesce, simbolo di abbondanza e prosperità, è un must. A casa mia, ad esempio, non manca mai un bel branzino al forno, ma mia nonna, invece, preferiva le orate ripiene. L’importante è che sia buono, e magari un po’ di pesce crudo, come un carpaccio di spigola, dà quel tocco di raffinatezza in più, no? Un aspetto curioso: la scelta del pesce, a parte il gusto, rispecchia anche una certa componente simbolica legata alla fertilità, collegata in qualche modo all’idea di abbondanza per l’anno nuovo, e magari anche un pizzico di superstizione, un po’ come quella che lega il consumo delle lenticchie al denaro.

Le lenticchie, poi, sono un altro caposaldo. Simboleggiano la ricchezza, la fortuna. Solitamente si preparano come contorno, ma io le adoro anche nelle zuppe, un bel piatto caldo per iniziare bene l’anno, soprattutto nelle serate invernali come quella del 31 dicembre. Quest’anno, proverò una ricetta nuova, con salsiccia e pancetta, un piatto più sostanzioso rispetto alla classica zuppa di lenticchie.

  • Pesce: Simbolo di abbondanza e prosperità. Preparazioni: al forno, grigliato, crudo (ostriche, carpacci). Spesso legato a simboli di fertilità.
  • Lenticchie: Simbolo di ricchezza e fortuna. Preparazioni: zuppe, contorni.

Quest’anno, considerando la mia nuova passione per la cucina sperimentale, aggiungerò anche un piatto di capesante gratinate, perché no? Dopotutto, il Capodanno è una festa per osare.

Come si chiama il cenone di Capodanno?

Ok, vediamo… Cenone di Capodanno, giusto?

  • Cenone di Capodanno. Sì, lo chiamano così. Aspetta, ma perché “cenone”? È per via che si mangia tanto? Tipo, più di una cena normale? Mah.

  • Ah, sì, e poi c’è la notte di San Silvestro. Mi ricordo che mia nonna la chiamava sempre così. Chi era San Silvestro, poi? Devo cercarlo su Google un giorno.

  • E poi, ovviamente, è la notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, no? L’ultimo dell’anno e il primo dell’anno nuovo! Che casino!

  • Cenone, San Silvestro, 31 dicembre… Che poi, perché tutti questi nomi? Non potevano semplificare? Vabbè.

  • Comunque, il cenone di quest’anno lo facciamo a casa di zia. Speriamo che faccia il suo solito risotto ai frutti di mare, è la fine del mondo! Aspetta, mi sa che devo chiamarla per confermare… Sì, meglio che la chiamo.

Come si chiama la vigilia di Capodanno?

San Silvestro, ovvio! La notte che profuma di aspettative e champagne scadente. Sai, quella in cui ti riprometti di cambiare vita e poi finisci a litigare con lo zio per il telecomando. Un po’ come una commedia romantica, ma con meno baci e più alito pesante.

  • Un’odissea gastronomica: Cenone infinito, tra antipasti che non riesci a distinguere e dolci che sembrano opere d’arte (ma sanno di freezer). Ricorda il mio tentativo di fare il tiramisù? È finito in ospedale, il tiramisù, non io.

  • Il conto alla rovescia: Momenti di suspence degni di un thriller, ma con più coriandoli e meno colpi di scena. Quest’anno però, mio figlio ha deciso di inventarsi un conto alla rovescia alla rovescia, che confesso mi ha lasciato un po’ perplesso.

  • I buoni propositi: Ogni anno la stessa solfa: palestra, dieta, meno sigarette…e poi il 2 gennaio si ricomincia a sfornare pizze congelate. Anche quest’anno, naturalmente.

La vigilia di Capodanno è un paradosso: una notte di eccessi che celebra l’inizio di un nuovo periodo di…autocontrollo (ehehe). A proposito, l’anno scorso ho sperimentato i fuochi d’artificio fatti in casa… meno male che sono sopravvissuto a raccontare la storia. La mia nonna, invece, avrebbe preparato un’ottima zuppa di lenticchie. Quest’anno ho optato per il sushi.

Cosa mangiare come primo a Capodanno?

Capodanno… quest’anno, sai, ho pensato tanto a cosa preparare. Le lasagne, ma poi mi sembrano troppo impegnative, un macello per me. I timballi, bello, ma già li ho fatti l’anno scorso, e sinceramente… non mi ricordo nemmeno come sono venuti.

Ravioli? Boh, forse troppo semplici. Gnocchi? Potrei anche farli, ma ho paura di non riuscire a farli come li faceva nonna Emilia. Sai, quelli erano gnocchi. Questi… non so.

Forse una pasta al forno. Un buon ragù, della besciamella, mozzarella… ma se non metto abbastanza besciamella poi viene troppo asciutta, e se ne metto troppa… diventa un pantano! Mamma mia, che stress. Questo è il mio problema, sempre lo stesso, non mi vengono mai perfetti.

  • Lasagne: troppo lavoro
  • Timballi: già fatti, risultato incerto
  • Ravioli: troppo semplici
  • Gnocchi: rischio di fallimento, non come quelli di nonna Emilia
  • Pasta al forno: difficoltà con le dosi, rischio secchezza o eccessiva cremosità

Quest’anno, ho deciso. Farò un bel piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino. Semplice, veloce, e almeno non sbaglio! Poi, però… chissà.

  • Ingredienti per gli spaghetti aglio, olio e peperoncino: pasta, aglio, olio extra vergine di oliva, peperoncino, prezzemolo fresco (opzionale), sale e pepe nero.
  • Preparazione degli spaghetti aglio, olio e peperoncino: Iniziate lessando la pasta in abbondante acqua salata; nel frattempo, in una padella fate rosolare l’aglio nell’olio, poi unite il peperoncino e, se desiderate, il prezzemolo. Scolate la pasta al dente e versatela nella padella, mantecatela bene con il condimento. Aggiustate di sale e pepe. Servite subito.

Cosa si mangia per lultimo dellanno?

L’ultimo dell’anno? Una tragedia gastronomica, ma in senso buono, eh! Tipo un’orchestra disordinata ma con un botto finale di gusto!

  • Lenticchie: Quelle lì, verdi come la speranza (e pure un po’ marce, se sono quelle della nonna Bruna!). Ricchezza? Mah, più che altro speranza di non dover chiedere soldi a mio cugino Gigi.

  • Cotechino e zampone: Due bestie mastodontiche, tipo due maiali rinnegati che ti guardano negli occhi, sfidandoti a mangiarli. Io con mio zio Sergio ci giochiamo sempre a chi ne mangia di più. Vince sempre lui, il mostro.

  • Uva: Dodici acini? E chi ci riesce? Io arrivo a tre e poi sono in coma alimentare. Fortuna? A me porta solo il mal di pancia. Che romanticismo.

  • Frutta secca: Un piccolo esercito di noccioline, mandorle, nocciole e datteri. Sono buone, si, ma mi fanno male ai denti. Quest’anno ho pure rotto un molare. Grazie, frutta secca!

  • Pesce: Per chi lo gradisce, ovviamente. Mia zia Pina lo odia. Secondo lei, puzza di mare. A dire il vero, un po’ puzza, però.

  • Dolci: Il Panettone, che sembra un vulcano di zucchero, e il Pandoro, che è una stella a sei punte a forma di panettone. Insomma, dolci all’ennesima potenza! Quest’anno però, ho deciso di preparare una torta al cioccolato, per cambiare un po’! Magari con un po’ di cannella, perché no? Sarà anche una rivincita contro la frutta secca! Quest’anno voglio conquistare il mondo con la mia torta al cioccolato.

Ah, dimenticavo: Quest’anno, mia sorella vuole aggiungere anche il caviale. La tipa è diventata pazza. Probabilmente perché ha finito i soldi e spera di trovare qualcosa di prezioso negli avanzi. Ma ci sarà un bel casino.

#Capodanno #Feste #Puglia