In che ordine si servono le portate?

60 visite

L'ordine ideale? Antipasti (su vassoi), poi minestre/pasta (zuppiere e piatti fondi/piani), infine il pesce (intero, poi porzionato). Eleganza e gusto a tavola!

Commenti 0 mi piace

Ordine portate: quale sequenza seguire?

Mmmh, l’ordine delle portate? Un casino, lo ammetto. Ricordo una cena a casa di mia zia a Roma, il 24 dicembre 2021. Aveva preparato un sacco di cose!

Antipasti, ok, su vassoi, facilissimo. Poi però… zuppa di lenticchie (tradizione!), poi pasta al ragù. Mia zia, però, ha messo la pasta prima della zuppa. Un po’ strano, ma nessuno si è lamentato, era tutto buonissimo!

Il pesce? Ah, sì, branzino al forno. Lo ricordo intero, poi tagliato a tavola, come si deve. Quella volta è andata bene, ma a volte preferisco già porzionato, per praticità. Spesa quella sera? Boh, circa 150 euro, ma era una cena di Natale…

In linea generale: antipasti, primo (zuppa o pasta), secondo (carne o pesce). Semplice. Ma la realtà, come vedi, è più…liquida.

Qual è lordine delle portate?

Sai, l’ordine delle portate… è una cosa che mi fa sempre un po’ pensare, a quest’ora. Anche stasera, dopo il caffè, mi sono ritrovato a rimuginare.

  • Antipasto, ovviamente. Qualcosa di leggero, sai, come quelle bruschette al pomodoro che faceva mia nonna.
  • Primo. Pasta, quasi sempre. Quest’anno ho preparato degli gnocchi al pesto, ma ho usato il basilico del mio balcone, un po’ appassito, forse.
  • Secondo. Ecco, qui inizia il casino. Pesce prima della carne, dice il galateo. Ma se il pesce è un po’ pesante, tipo un branzino al forno, e poi la carne è un semplice pollo arrosto? Boh. A volte mi perdo in questi dettagli, e poi mangio tutto lo stesso.

Secondo me, è più importante la compagnia che l’ordine preciso, a dire il vero. Però, se proprio devo essere preciso, seguendo il galateo:

  • Secondi di pesce, prima.
  • Poi carni bianche, se ce ne sono.
  • Infine, carni rosse. Ma quest’anno ho fatto un maiale arrosto. Un disastro. Troppo grasso.

Dolce, frutta, caffè. Inutile dire che ho saltato la frutta. Troppa roba stasera. Ero stanco.

  • Quest’anno, per Natale, ho preparato tutto da solo. Ero stressato.
  • Mia nonna non c’è più da due anni. Mi manca. Le sue bruschette…
  • E poi, l’anno prossimo, non so se riuscirò a fare tutto da solo.

Cosa si intende per 4 portate?

Quattro portate rappresentano una struttura consolidata per un pasto ben articolato. Pensalo come un piccolo viaggio gastronomico, un’esperienza che solletica diversi aspetti del palato.

  • Antipasto: Un inizio leggero, magari un assaggio di salumi pregiati o una bruschetta con pomodorini freschi. Serve a stuzzicare l’appetito e predisporre al resto.

  • Primo: Di solito un piatto a base di pasta, riso o zuppa. Ricordo con affetto le tagliatelle al ragù che preparava mia nonna, un vero conforto.

  • Secondo con contorno: Il cuore del pasto, carne o pesce accompagnati da verdure o patate. L’abbinamento è cruciale per un’armonia di sapori.

  • Dessert: La conclusione dolce, un modo per chiudere in bellezza. Un tiramisù fatto in casa o una crostata di frutta sono sempre una garanzia.

Questa sequenza non è scolpita nella pietra, ovviamente. Si può giocare con le variazioni, aggiungere un intermezzo, alleggerire o arricchire le singole portate a seconda dell’occasione e dei gusti. In fondo, cucinare è un’arte e come tale deve essere interpretata con creatività.

Quante portate deve avere un menu?

Un menu ben strutturato oscilla tra le tre e le cinque portate, offrendo un’esperienza culinaria completa senza risultare eccessiva. Ma pensiamoci, la vita è come un menu: troppe scelte possono paralizzare!

  • Antipasto: Introduce al pasto, stimolando l’appetito.
  • Primo: Solitamente un piatto di pasta, riso o zuppa. Ricordo ancora la ribollita della nonna, un vero comfort food!
  • Secondo: A base di pesce o carne, il fulcro del pasto.
  • Dolce: Conclude in bellezza, una coccola per il palato.
  • Frutta: Opzionale, per un tocco di freschezza e leggerezza.

Un menu più ampio può includere anche un contorno, un intermezzo (come un sorbetto) o una selezione di formaggi. Personalmente, apprezzo quando c’è spazio per sperimentare, ma sempre con un occhio alla coerenza del percorso gustativo.

Qual è la successione delle portate?

Ecco la sequenza ideale delle portate, pensata per esaltare ogni sapore:

  • Apertura: Si inizia con gli antipasti, bocconi leggeri che stimolano l’appetito. Possono essere salumi, formaggi delicati o piccole preparazioni a base di verdure.

  • Cuore del pasto: Seguono i primi piatti, veri protagonisti del menu. Pasta, risotti o zuppe, meglio se con ingredienti di stagione.

  • Omaggio al mare: Se presente, il secondo di pesce arriva a metà percorso, con cotture che ne preservino la freschezza.

  • Forza della terra: Il secondo di carne conclude i piatti salati, con preparazioni più elaborate e saporite.

  • Dolce chiusura: Infine, il dessert e la frutta, per un finale leggero e rinfrescante, che lasci un ricordo piacevole.

Una riflessione filosofica: La successione delle portate è come un viaggio sensoriale, un percorso studiato per guidare il palato attraverso un crescendo di sapori. Non è solo questione di riempire lo stomaco, ma di creare un’esperienza memorabile.

Dettagli aggiuntivi: Ricordo che da bambino, durante le feste in famiglia, mia nonna preparava sempre un brodo di cappone squisito come primo piatto. Era un rito irrinunciabile.

#Etichetta Tavola #Ordine Portate #Servizio Cibo