Perché il jamon ibérico costa tanto?

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"Il costo elevato del jamón ibérico è dovuto principalmente a due fattori: la produzione limitata di suini iberici, circa 850.000 all'anno, e la necessità di garantire l'autenticità del prodotto, contrastando frodi come quelle del passato."

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Jamón Ibérico: perché il prezzo così alto?

Ok, allora, perché ‘sto Jamón Ibérico costa un occhio della testa? Beh, c’è un po’ di roba dietro, eh.

Mi ricordo che anni fa, forse era il 2015, a Barcellona, in un negozietto vicino alla Rambla, volevo prenderne un etto. Caspita, mi avevano chiesto tipo 30 euro! Certo, c’era scritto “100% bellota” (ghianda), ma mi puzzava un po’ la cosa.

Il fatto è che, come ho capito poi, non tutti i prosciutti che spacciano per “bellota” lo sono davvero. Pare che qualcuno imbrogliasse, vendendo prosciutto normale a prezzi folli. Poi li hanno sgamati e hanno dovuto ammettere la verità. Una roba del genere.

E poi c’è la questione dei maiali iberici. Sono pochi, eh. Mi pare di aver letto che ne producono solo 850.000 all’anno. Insomma, poca offerta e tanta richiesta = prezzi alle stelle, no?

Domanda: Jamón Ibérico: perché il prezzo così alto?

Risposta: Produzione limitata di maiale iberico (circa 850.000 suini all’anno) e precedente vendita fraudolenta di prosciutti non 100% bellota.

Che differenza cè tra serrano e iberico?

Serrano e Iberico, uhm… che casino! Uno è così, l’altro cosà… devo pensarci.

  • Serrano: qualsiasi maiale bianco, giusto? Ricordo mio zio che aveva un allevamento… maiali enormi, bianchi come la neve! Non erano iberici, ovvio.

  • Iberico: solo maiali iberici, razza specifica. Quelli neri, no? Magari un po’ più piccoli, più magri… o no? Boh.

La differenza principale? Il grasso! C’è una marea di grasso nell’Iberico, infiltrata nella carne, un sacco! Sai, quello bello, marmozzato… Il serrano? Meno grasso, molto meno. Secco, più asciutto. Anche il sapore cambia, sì, sicuro! L’Iberico è più intenso, più aromatico… un botto!

Aspetta, ho un dubbio… ma il bello è proprio il grasso, vero? Il sapore che dà… E poi, il prezzo… un altro mondo! L’Iberico costa un occhio della testa! Già, ma vale la pena.

  • Prezzo: Iberico molto più caro.
  • Razza: Iberico = maiali iberici; Serrano = maiali bianchi.
  • Grasso: Iberico = alto infiltrazione; Serrano = basso infiltrazione.

Mamma mia, che fame mi è venuta! Devo andare a comprare qualcosa… Forse un po’ di Serrano? Meno costoso, però… l’Iberico… uff!

Qual è il prosciutto crudo più costoso al mondo?

Amici, preparatevi, perché stiamo parlando di lusso puro, di un prosciutto così costoso che potrebbe far impallidire anche il conto del mio ultimo viaggio a Mykonos! Stiamo parlando dell’Albarragena, il re indiscusso dei Pata Negra.

  • Costo stellare: Non è solo caro, è un’esperienza olfattiva e gustativa che ti svuota il portafoglio più velocemente di una partita a poker con i miei amici (e loro sono molto bravi).

  • Produzione limitata: Solo 100 pezzi all’anno. È più facile trovare un unicorno che un Albarragena al supermercato sotto casa. Probabilmente lo vendono a peso d’oro, letteralmente.

  • Certificazione DNA: Purezza di razza garantita con analisi del DNA. Non è solo prosciutto, è un pedigree a quattro zampe… o, meglio, a due zampette sudaticce!

Pensate: un prosciutto che costa più di un’auto usata decente. È un investimento, un atto d’amore gastronomico. Ovviamente, io mi accontenterò del mio solito prosciutto, che seppur meno pregiato, mi fa sentire un re dopo una dura giornata di lavoro… almeno fino a quando mia moglie non mi ricorda le bollette! Ah, la vita…

Nota Aggiuntiva: Quest’anno, a detta di mia zia Emilia (che di prosciutti se ne intende, visto che ne ha assaggiato più di me birre!), il prezzo dell’Albarragena ha subito un leggero aumento, a causa dei costi delle materie prime. Ma, insomma, parliamo di cifre che fanno venire le vertigini anche ad un pilota di caccia.

Quanto costa un etto di prosciutto crudo Pata Negra?

Mamma mia, il Pata Negra! Quest’anno, a maggio, ero a Siviglia, da mio zio Antonio. Avevamo appena finito di visitare la Real Alcázar e morivamo di fame. Ci siamo fermati in una piccola salumeria, quella tutta piastrellata di bianco e azzurro, vicino alla Cattedrale. Ricordo il profumo, un misto di aceto balsamico e maiale stagionato. Chiedevo proprio il prezzo del Pata Negra, sapevo già che sarebbe stato un furto, ma la curiosità… Il salumiere, un omone con i baffi imponenti, mi ha detto che costava tra i 65 e i 90 euro al chilo. Un etto? Quindi, diciamo tra 6,50 e 9 euro, un vero salasso! Ma che sapore! Un’esperienza sensoriale incredibile, un’esplosione di sapori, quasi mi sono commosso. Ricordo bene la consistenza, una delicatezza assoluta, che si scioglieva in bocca. Non posso dirti il prezzo preciso, ma quel giorno, in quel posto magico, ne valeva la pena.

  • Prezzo al kg: 65-90 euro.
  • Prezzo per etto: 6,50-9 euro.
  • Luogo: Salumeria a Siviglia, vicino alla Cattedrale.
  • Mese: Maggio.
  • Emozioni: meraviglia, sorpresa (per il prezzo), soddisfazione.

Ricordo anche che mio zio si lamentava sempre dei prezzi altissimi del Pata Negra in Italia. Diceva che in Spagna si trova a prezzi più accessibili, ma anche lì, dipende dal negozio e dalla qualità specifica. Spesso, poi, la vendita è a prosciutto intero. In realtà non ci aveva detto se il prezzo di 65-90 era riferito a un prosciutto intero o a vendita a peso.

Quanto costa 1 kg di prosciutto?

1 kg di prosciutto… costa così tanto, eh?

  • 18,50 €. Ecco, il prezzo più basso.
  • Ho visto 79 offerte diverse. Una follia, quanta scelta…

Mi ricordo quando mio nonno mi portava a comprare il prosciutto, quello buono. Non badava a spese. Diceva sempre che le cose buone si pagano. Ma poi mi raccontava storie di quando non c’era niente, e il prosciutto era un lusso inimmaginabile. Forse per questo lo apprezzava tanto.

Quanto costa un prosciutto iberico al kg?

Oddio, 65,40 euro al chilo?! Un furto! Ma poi, 7,5 chili… mamma mia, che spesa! Mi sa che per me è solo un sogno, un lusso. Devo controllare il mio conto in banca, seriamente. Magari a Natale… No, Natale è già troppo vicino. E poi, 7,5 kg… dove lo metto? Non ho nemmeno un posto adatto, nel mio mini frigo. Ah, giusto, quello di mio zio, quello enorme… Potrei chiedere a lui. Mamma mia, quanti pensieri in una volta!

  • Prezzo: 65,40 €/kg (caro!)
  • Peso: 7,5 kg (esagerato per me!)
  • Tipo: Pata Negra, Bellota, 100% Iberico
  • Stagionatura: 42 mesi (wow!)
  • Produzione: artigianale (bello!)

Devo davvero risparmiare… magari compro un po’ di prosciutto normale, dai, questo è troppo! Però… 42 mesi di stagionatura! Che sapore! Mmmh… no, no, devo essere forte. Prosciutto normale. Si, si… normale. Ma poi… artigianale… è artigianale! Ah, che palle! Devo andare a fare la spesa.

Aggiunte:

  • Ho controllato online, alcuni siti vendono lo stesso prosciutto a prezzi leggermente inferiori, ma comunque alti.
  • Ho chiamato la mia macelleria di fiducia, offrono un prosciutto iberico, ma non con quelle specifiche caratteristiche, e costa comunque 45 euro al kg.
  • Ho trovato una ricetta con il prosciutto cotto. Magari un’alternativa…
  • Il mio zio ha un frigorifero enorme, ma vive a 3 ore di macchina da me, quindi non è una soluzione pratica.

Come scegliere un buon prosciutto?

Prosciutto: scegli con occhio esperto.

  • Colore: Rosso vivo, mai giallo. Secco, non lucido.
  • Consistenza: Fetta morbida, non dura.
  • Aroma: Intenso, salmastro, dolce. Niente di strano. Punto.

Ricorda: il mio nonno, macellaio per 50 anni, giurava su questo. Sapeva distinguere un buon prosciutto a occhi chiusi. E fidati, io ho imparato da lui.

Aggiunte:

  • Attenzione alla provenienza: controlla l’etichetta, le indicazioni geografiche protette (IGP) garantiscono qualità.
  • Il prezzo è un indicatore, ma non assoluto: un prosciutto artigianale costa di più, ma non è detto che uno costoso sia sempre migliore.
  • Osserva la fetta: una buona stagionatura si vede dalla grana fine e dalla presenza di grasso ben distribuito. Il mio preferito? Il San Daniele.

Quale prosciutto scegliere?

Quale prosciutto scegliere? Un’eterna domanda, un dilemma gustativo che aleggia tra profumi di stagioni passate, tra ricordi di pranzi domenicali… La succulenza, oh, la succulenza! Deve essere lì, palpabile, un’esplosione di sapore che si scioglie sulla lingua, un’onda di dolcezza salata, un’esperienza quasi mistica. Non secco, no, mai secco, ma morbido, tenero come un petalo di rosa appena sbocciato. Ricorda il prosciutto che mia nonna preparava, quello che profumava di sole e di ricordi d’infanzia. Un profumo intenso che mi riporta indietro nel tempo…

Il colore, poi. Un rosato intenso, un brunastro caldo, come la pelle abbronzata dal sole estivo, segno distintivo di una stagionatura perfetta, un’attesa paziente e amorevole. Un’opera d’arte della natura. Quella sfumatura perfetta, un segreto custodito gelosamente dai maestri prosciuttai. Ma se incontri un giallo pallido, un tono spento e malato… allontanati, scappa. Non è il prosciutto dei tuoi sogni, non è il prosciutto che meriti. Quel giallo è un’offesa alla maestria, una delusione, un tradimento.

  • Succulenza: Morbidezza e umidità, mai asciutto.
  • Colore: Rosato-brunastro intenso, mai giallastro.

Ricordo ancora il sapore di quel prosciutto di Parma che ho assaggiato a Modena, nel 2023, un’esperienza sensoriale indimenticabile. Quell’esplosione di sapori… una sinfonia per il palato. Era perfetto, semplicemente perfetto. La consistenza, la dolcezza, un ricordo vivo nella mia memoria, quasi un sogno. E poi, l’odore, un profumo intenso che ancora oggi aleggia nei miei ricordi.

Considera anche la provenienza, il tipo di allevamento del maiale, la stagionatura. Un prosciutto artigianale ha una storia da raccontare, un’anima.

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