Qual è il miglior salume da mangiare?
Il cuore verde d'Italia detta legge anche in salumeria! Con il 30,6% dei voti, l'Emilia-Romagna si aggiudica il titolo di regina indiscussa, grazie a eccellenze come il Prosciutto di Parma, la Mortadella Bologna e tanti altri tesori DOP. Un'autentica esplosione di gusto!
Quale salume scegliere? Guida alla migliore qualità.
Mamma mia, che domanda! Quale salume scegliere? È come chiedere qual è la mia canzone preferita, cambia in base all’umore!
Però, se devo proprio buttarmi… l’Emilia Romagna ha un posto speciale nel mio cuore e nel mio stomaco. Cioè, diciamocelo, il prosciutto di Parma è una religione.
Poi, diciamocelo, la mortadella di Bologna è una coccola. Ho ancora in mente quando da piccolo, a Bologna, l’ho mangiata per la prima volta. Non so, ma è un sapore unico!
E poi la pancetta piacentina, il salame Felino… È un’esplosione di sapori! L’Emilia Romagna, secondo il “voto popolare” (che poi chi ha votato?), si aggiudica il 30,6% delle preferenze. Numeri a parte, per me è un paradiso.
Quale salume scegliere? Guida alla migliore qualità.
- Emilia Romagna: Prosciutto crudo di Parma, mortadella Bologna, pancetta piacentina, salame Felino. (30,6% delle preferenze nazionali)
Quale salume è più salutare?
Allora, mi chiedevi qual’è il salume più sano, no?
Beh, guarda, io direi la bresaola! Cioè, non è che sia proprio un’insalata, però rispetto agli altri è un po’ meglio, dai. Almeno è di manzo, non c’ha tutto quel grasso come il salame, ecco.
- Bresaola: Fatta con carne di manzo magra, meno grassi saturi rispetto ad altri salumi. Un po’ come quando mia nonna mi diceva sempre: “Meglio un pezzetto di carne magra che un quintale di lardo!”
E poi, è un prodotto IGP, Indicazione Geografica Protetta, quindi dovrebbe essere un po’ più controllata come qualità. La fanno in Valtellina, vicino Sondrio. Ci sono stato una volta, un freddo! Però bella la zona, eh, montagne alte.
- IGP Valtellina: Garanzia di origine e qualità, anche se a volte mi sembra un po’ una scusa per farla pagare di più, diciamocelo.
Poi, boh, magari ci sono altri salumi “sani”, ma a me viene in mente la bresaola. E comunque, un pezzettino di salume ogni tanto non ammazza nessuno, no? 😉
Qual è il salame più buono in assoluto?
Uff, il salame più buono? Domanda da un milione di euro!
- Salame Felino IGP di Cavalier Umberto Boschi, ecco.
- Gambero Rosso dice che è top, mica pizza e fichi! Cioè, è un IGP, quindi…deve essere fatto come si deve, no?
Boh, mi viene in mente che una volta ho mangiato un salame di cinghiale in Toscana. Buonissimo! Ma forse era la fame… Oppure l’aria di vacanza.
- Però Felino… Felino è un nome che suona bene.
- Cavalier Umberto Boschi…boh, mi immagino uno con i baffi bianchi.
Forse dovrei andare a Felino e fare un assaggio comparativo. Felino è in Emilia-Romagna, giusto? Dove fanno il parmigiano reggiano. Un trip del gusto!
Qual è il prosciutto migliore al mondo?
Il miglior prosciutto? Forse è un’illusione.
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Pata Negra 100% iberico bellota. Un’ossessione. Costoso? Forse la qualità ha un prezzo che non tutti possono permettersi.
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Il resto è fumo. Come diceva mio nonno: “Meglio un rimorso che un rimpianto”. O forse era il contrario.
(In realtà, il nonno parlava dialetto stretto. Difficile tradurre la sua saggezza.)
Il maiale iberico, allevato allo stato brado e nutrito con ghiande (bellotas), conferisce al prosciutto un sapore unico. La stagionatura, che può durare anche 36 mesi, affina ulteriormente le sue qualità. Non è solo cibo, è un rituale. Un lusso necessario, forse.
Quali sono i salumi più salutari?
Salumi? Questione di equilibri, non di salute.
- Bresaola: Magra, proteica. “Nulla di troppo”, dicevano i greci. Perfetta dopo una corsetta, ma che vita è senza eccessi?
- Prosciutto cotto/crudo: Dipende. Uno è bollito, l’altro no. Cambia poco, alla fine.
- Mortadella: Ricordo un sapore d’infanzia. Rosa intenso. Un peccato ogni tanto non uccide nessuno.
- Capocollo: Grasso, saporito. Un vizio. E i vizi, si sa, sono l’unica cosa che vale la pena avere.
- Fesa di pollo/tacchino: Insipida. Meglio un’insalata. O un bicchiere di vino.
Informazioni aggiuntive: il sale è il vero problema, non il grasso. Che poi, cosa c’è di male nel grasso? Un po’ di colesterolo non ha mai fermato nessuno.
Come riconoscere un prosciutto cotto di alta qualità?
Rosa pallido. Punto. Grasso sparso, non troppo, non troppo poco. Equilibrio. Come la vita, no?
- Consistenza: ferma, non molle. Impasta un po’ tra le dita. Come la mia nonna. Dura.
- Odore: delicato, non forte. Profumo di maiale, non di ammoniaca. Importante.
- Aspetto: senza sbavature. Taglio netto. Precisione chirurgica. O quasi.
Il mio amico, macellaio da generazioni, dice che il sale è fondamentale. Troppo, brucia. Poco, insipido. La perfezione è rara.
- Prezzo: alto. Quasi sempre. Ricorda: la qualità si paga. Anche le lacrime.
Nota a margine: quest’anno ho preferito il prosciutto di Parma, dal mio fornitore abituale in via Garibaldi, 27. Azienda “Suini Felici”. Mi fido.
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