Qual è l'affettato che fa meno male?

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"Tra gli affettati più leggeri, spiccano lo speck e la mortadella. Sorprendentemente, il loro contenuto di grassi è inferiore rispetto ad altre opzioni, rendendoli scelte più adatte per chi cerca un'alternativa più magra."

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Qual è laffettato più leggero e salutare da mangiare? Consigli e marche?

Mah, sinceramente per me “leggero e salutare” insieme parlando di affettati è un po’ un controsenso. Comunque, se devo proprio scegliere, vado col prosciutto crudo. Quello di Parma, per intenderci. Almeno so che dentro c’è solo carne e sale.

Ricordo ancora, era il 20 Luglio scorso, ho comprato un etto al mercato di Porta Palazzo a Torino, mi pare sui 7 euro l’etto, che profumo! L’ho mangiato con un po’ di pane integrale, una vera delizia. Meglio di certe mortadelle piene di cubetti di grasso, che poi ti restano sullo stomaco.

Un’altra volta, sarà stato maggio, ero a Bologna, ho provato la mortadella IGP. Buona, eh, ma pesante. Anche lo speck, l’ho mangiato a Merano un paio d’anni fa a dicembre, con una bella fetta di pane nero. Saporito, sì, però anche quello un po’ unto.

Insomma, per me il prosciutto crudo vince. Soprattutto d’estate.

D: Qual è l’affettato più leggero e salutare da mangiare? Consigli e marche? R: Prosciutto crudo, in particolare quello di Parma.

Quali sono gli affettati più sani?

Quali sono gli affettati più sani?

La bresaola, per la sua bassissima percentuale di grassi, si posiziona ai vertici della classifica degli affettati più salutari. Un vero gioiello per chi segue un regime alimentare attento. Penso sempre al mio amico Giovanni, culturista, che ne fa un uso moderato, ma costante, nella sua dieta. È un’ottima fonte di proteine magre.

Il prosciutto crudo, invece, presenta un contenuto lipidico superiore, sebbene comunque inferiore rispetto ad altri salumi. Dipende molto dalla lavorazione e dalla parte del maiale utilizzata. Ricordo una ricerca universitaria che lessi anni fa, sul metodo di stagionatura e il suo effetto sulla composizione lipidica. Insomma, è una questione un po’ più complessa.

In definitiva, la scelta dipende dalle esigenze individuali. Una riflessione filosofica: la salute non è un dato assoluto, ma un equilibrio dinamico da ricercare con attenzione. Ogni individuo deve trovare la sua strada.

  • Bresaola: minimo contenuto di grassi, ottimo apporto proteico.
  • Prosciutto Crudo: contenuto lipidico maggiore rispetto alla bresaola, ma variabile a seconda del tipo di lavorazione. Altri affettati contengono molti più grassi e sale.

Aggiungo una nota personale: mia nonna, che ha sempre avuto una salute di ferro, amava la bresaola, forse un caso, ma un esempio! Quest’anno ho approfondito il tema della stagionatura dei salumi e le varie tecniche di conservazione, una ricerca appassionante con risvolti chimici e storici incredibili.

Quale tipo di affettato fa meno male?

Notte fonda. La mente vaga… e si posa sul cibo. Sul prosciutto crudo, nello specifico. Sarà davvero il meno peggio? Boh. Forse. Meno grasso di altri, questo è sicuro. Tipo il salame, che adoro, ma… unto. Pesante. Il prosciutto crudo è più… leggero. Quasi elegante.

  • Meno grasso. Lo vedo anche io quando lo taglio, sottile sottile. Quasi trasparente a volte. Non come la mortadella, che lascia quella patina bianca sul coltello.
  • Proteine… vitamine B12… roba che serve, immagino. Non ci penso mai granché a queste cose. Mi piace il sapore, quello sì. Delicato.
  • Antiossidanti… acido oleico… parole complicate. Mia nonna diceva sempre che il prosciutto crudo faceva bene. Chissà se lo sapeva anche lei di queste cose. Lei lo mangiava sempre con il melone. Quest’estate, neanche un melone ho mangiato.

Ricordo quando andavo dal norcino con mio padre, da piccolo. L’odore forte, il sapore intenso. Anni fa. Ora prendo quello confezionato al supermercato. Non è la stessa cosa. Ma è comodo. E poi, a quest’ora, dove lo trovo un norcino aperto? Forse è meglio così. Meno tentazioni.

Quali sono gli affettati peggiori?

Ah, gli affettati… Un campo minato per la salute, ma così invitante! Diciamo che alcuni sono più “peccaminosi” di altri. Pensa agli hot dog, quei salsicciotti newyorkesi che sembrano innocui: in realtà, sono un concentrato di “boh”.

  • La carne in scatola, quella che ti aspetta paziente nella dispensa, è un po’ come un amore del passato: meglio non riesumarla.

  • Salsicce, bresaola, affettato di tacchino/pollo, salame, lonza, coppa, mortadella, wurstel: un’allegra brigata di trasformati che l’OMS guarda con sospetto.

Perché sono “cattivi”? Beh, diciamo che i processi di lavorazione, la quantità di sale e conservanti, e talvolta la provenienza degli ingredienti, li rendono meno “amici” del nostro organismo. È un po’ come avere un amico simpatico, ma che ti combina sempre qualche guaio.

Piccola nota a margine (non richiesta): Una volta, ho mangiato un hot dog a Coney Island talmente carico di intrugli che ho passato la notte a sognare salsicce giganti che mi inseguivano! Da allora, guardo gli affettati con un certo timore reverenziale.

Quali affettati si possono mangiare tutti i giorni?

Affettati tutti i giorni? Mamma mia, che golosone! Però, diciamo che se proprio non resisti, ecco qualche dritta per non trasformarti in un insaccato tu stesso:

  • Bresaola e affini: Questi tagli magri tipo fesa di tacchino o pollo arrosto sono come la palestra per il tuo palato, leggeri ma gustosi. Perfetti se vuoi evitare di sentirti un palloncino dopo mangiato.
  • Prosciutto cotto e crudo: Qui si fa sul serio! Però, occhio alla quantità, eh! Come diceva la nonna: “Un etto è peccato, due etti è felicità, tre etti… chiamate il medico!”. Diciamo, una volta a settimana, come un premio per essere sopravvissuto al lunedì.
  • Il manzo affettato: Un po’ come indossare un abito elegante, non lo fai tutti i giorni, ma quando lo fai, ti senti un re! Ricorda, però, che il manzo ha un sapore deciso, quindi non esagerare per non stufarti subito.

Ps: Parlando di salumi, mi è venuto in mente quando ho provato a fare il salame in casa… un disastro! È venuto fuori una specie di salsiccia gigante che sembrava un alieno. Non provateci a casa! Meglio affidarsi ai professionisti e magari mangiarlo… con moderazione, ovviamente.

Qual è laffettato che contiene meno sale?

Il prosciutto cotto si distingue spesso per un contenuto di sodio relativamente basso tra gli affettati. Interessante notare come la percezione del salato non dipenda solo dalla quantità di cloruro di sodio, ma anche da altri fattori, come la presenza di glutammato o la consistenza dell’alimento. A volte, meno sale non significa meno sapidità. Un piccolo enigma sensoriale, no?

  • Prosciutto cotto: Spesso in cima alle classifiche dei salumi “light” in termini di sodio. Attenzione però alle varianti arricchite con altri aromi che potrebbero contenere più sale. Leggete sempre le etichette! Ricordo una volta, durante un viaggio in Alto Adige, di aver assaggiato un prosciutto cotto praticamente senza sale, un’esperienza quasi mistica per le mie papille gustative.

  • Varietà light: Molti produttori offrono linee di affettati specificamente formulate con un ridotto contenuto di sale. Un’opzione da considerare, ma che personalmente trovo a volte un po’ “piatta”. Si sacrifica qualcosa sull’altare della salute, un compromesso eterno.

  • Tabella nutrizionale: L’unico modo veramente affidabile per conoscere il contenuto di sale è consultare la tabella nutrizionale. Espressa in grammi di sale per 100g di prodotto, ci offre una visione chiara e oggettiva, al di là delle percezioni sensoriali. Una volta, durante una ricerca per un articolo, ho passato ore a confrontare tabelle nutrizionali di diversi salumi. Un’esperienza che mi ha segnato, nel bene e nel male.

Oltre al prosciutto cotto, anche il tacchino e il pollo arrosto, sebbene tecnicamente non siano “salumi” nel senso stretto del termine, offrono un buon compromesso tra gusto e contenuto di sodio ridotto. La bresaola, pur essendo un salume magro, ha in genere un contenuto di sale più elevato. La scelta migliore? Variare il consumo di affettati e preferire quelli con un contenuto di sale inferiore a 1.5g per 100g di prodotto. Quest’anno ho scoperto un piccolo produttore artigianale vicino a casa mia che produce un prosciutto cotto con meno di 1g di sale per 100g. Un vero gioiello!

Qual è il prosciutto crudo con meno sale?

Il prosciutto crudo con meno sale? Difficile dare un nome unico, il mercato offre diverse opzioni. “Meno sale” è un concetto relativo, ogni produttore ha la sua ricetta. Bisogna sempre verificare l’etichetta nutrizionale.

Parlando di marchi noti, ProDolce di Recla si posiziona tra quelli con un contenuto di sale ridotto, circa il 25% in meno rispetto alla media dei prosciutti crudi. Questo risultato si ottiene grazie ad una particolare lavorazione e stagionatura. Personalmente, l’ho trovato gustoso, con un sapore delicato che non rinuncia alla sapidità.

  • Controllo dell’etichetta: Fondamentale per confrontare oggettivamente il contenuto di sale tra diversi prodotti. Esprimiamolo in grammi per 100g di prodotto, perché le percentuali possono trarre in inganno.

  • Sale e sapore: Il sale non è solo un conservante, ma esalta il sapore del prosciutto. Ridurlo troppo può compromettere il gusto. Ecco la sfida dei produttori: equilibrio tra salute e piacere. Ricordo una degustazione in Toscana, anni fa, dove assaggiai un prosciutto praticamente senza sale. Insapore. Un’esperienza che mi ha fatto riflettere sul ruolo del sale nella gastronomia.

  • Oltre il sale: Consideriamo anche gli altri ingredienti. Zuccheri, nitriti e nitrati. Una lettura attenta dell’etichetta ci aiuta a scegliere consapevolmente. Io, per esempio, preferisco i prosciutti con pochi additivi.

  • Varietà di prosciutto: Prosciutto di Parma, San Daniele, Toscano… Ogni tipologia ha le sue caratteristiche di sapidità. Anche all’interno della stessa tipologia, ci sono differenze tra i vari produttori. La scelta del prosciutto perfetto è un viaggio di scoperta.

A proposito di viaggi, l’estate scorsa visitando un piccolo produttore artigianale in Umbria, ho assaggiato un prosciutto crudo stagionato in grotta con una bassissima quantità di sale. Un sapore unico, frutto di una tradizione secolare. Ecco, a volte le scoperte più interessanti si trovano fuori dai circuiti commerciali più noti.

Quale insaccato contiene meno colesterolo?

Ah, la mortadella! Regina incontrastata del panino, consolazione degli studenti squattrinati, musa ispiratrice di innumerevoli opere d’arte culinaria (leggasi: panini imbottiti alle tre di notte). E pensare che è pure relativamente leggera in colesterolo! Tipo una ballerina di sumo, forte ma agile. Circa 70mg per 100g, meno di un pollo svestito (della pelle, s’intende) o di una spigola con la puzza sotto il naso.

  • Mortadella: Campionessa di leggerezza (colesterolica, sia chiaro). 70 mg/100g. Un vero affare.
  • Pollo (senza pelle): Si crede salutista, ma la mortadella lo batte.
  • Spigola: Costosa e pure più carica di colesterolo. Un po’ come certi politici.

Ricordo una volta, da piccolo, mia nonna che mi preparava panini enormi con la mortadella. Diceva che mi avrebbe fatto diventare forte come un toro. Non sono diventato un toro, ma ho sviluppato una sana dipendenza dai panini con la mortadella. Che poi, a pensarci bene, forse non è poi così diverso. Comunque, la mortadella è un’ottima fonte di proteine e vitamine del gruppo B. Oltre ad essere la base ideale per esperimenti gastronomici arditi, tipo mortadella e nutella. Non giudicate finché non l’avete provato. Io una volta ci ho aggiunto anche i cetriolini. Esperienza mistica. Ma questa è un’altra storia.

Qual è linsaccato che contiene meno colesterolo?

Bresaola. Ok, bresaola meno colesterolo. Ma 71mg per 100g non è poi così poco! Aspetta. Ricordo che il prosciutto cotto… no, forse era crudo. Boh. Comunque la bresaola è sicuramente magra, questo sì. Ieri sera ho mangiato due etti, con rucola e grana. Che fame! Forse stasera pollo. O tacchino. Anzi no, ho delle zucchine in frigo. Meglio una frittata! Meno grassi. Anche se a me piace con tanto olio… Uffa, colesterolo, sempre colesterolo! Devo controllare la glicemia pure. Mercoledì ho l’appuntamento dal dottor Rossi. Speriamo bene. Mamma mia, devo ricordarmi di comprare le mele. Rosse. Quelle verdi non mi piacciono.

  • Bresaola: Meno colesterolo tra i salumi (ma sempre 71mg/100g!).
  • Magra: Pochi lipidi e grassi saturi, ideale per diete ipocaloriche.
  • Frittata di zucchine: Alternativa leggera (se fatta con poco olio!).
  • Controllo medico: Appuntamento mercoledì dal dottor Rossi (glicemia e colesterolo).
  • Spesa: Comprare mele rosse (non verdi!).
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