Qual è il miglior tartufo italiano?

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Il Tartufo Bianco Pregiato di Acqualagna si conferma il migliore d'Italia. La Tofani Tartufi, premiata a Sant'Agata Feltria, ha conquistato il riconoscimento per l'eccellenza del prodotto: peso notevole, profumo intenso e conservazione impeccabile. Un trionfo per la qualità e la tradizione tartufigena.

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Qual è il miglior tartufo italiano?

Oddio, che domanda difficile! Il miglior tartufo italiano? Non so se esiste una risposta definitiva, eh. È come chiedere qual è il miglior vino al mondo!

A Sant’Agata Feltria, il 2022, ricordo bene, la Tofani Tartufi di Acqualagna ha vinto un premio, il “Miglior Tartufo”, per dei pezzi davvero notevoli. Grandi, profumatissimi, perfettamente conservati. Ricordo la foto, erano davvero bellissimi.

Il premio era legato a peso, profumo e conservazione. Insomma, un tartufo top di gamma, un vero spettacolo! Ma, ripeto, “miglior tartufo”? È soggettivo, no? Dipende dai gusti, da cosa cerchi in un tartufo. Io, ad esempio, ho un ricordo bellissimo di un tartufo bianco acquistato a Norcia, (gennaio 2021, 80 euro, una follia!), ma era semplicemente incredibile. Profumo pazzesco.

Quindi… Acqualagna fa tartufi fantastici, questo è certo. Ma il “miglior” è un concetto un po’ nebuloso. Un po’ come dire “la miglior pizza”. Ogni tartufo ha la sua personalità!

Qual è il tartufo più pregiato dItalia?

Notte fonda. Silenzio. E mi torna in mente… il profumo. Quello del tartufo bianco. Di Alba. Intenso, inconfondibile. Nient’altro è uguale. È lui il re, il più pregiato. Il Tuber Magnatum Pico. Perché? Non saprei spiegarlo bene. È una sensazione…

  • È unico. Impossibile coltivarlo. Cresce solo lì, nelle Langhe, nel Roero, nel Monferrato. Come un segreto della terra. Un dono prezioso.
  • Una sentinella, dicono. Del territorio. Fragile, delicato. Un indicatore di un equilibrio… che forse non c’è più. Penso alla mia nonna. Andava a cercarli con il suo cane, nei boschi dietro casa. Ricordi confusi, ma quel profumo… è nitido.

Quest’anno sono tornato nelle Langhe. Ho camminato tra le vigne, i colori dell’autunno… tutto sembrava perfetto. Ma mancava qualcosa. Quel profumo, forse? O forse è solo… nostalgia. Ho comprato una piccola boccetta di olio al tartufo bianco. La tengo sul comodino. Ogni tanto la apro. E per un attimo… sono di nuovo lì. Con lei.

Dove si trova il tartufo più buono?

Ahahah, il tartufo più buono? Ma che domanda è?! È come chiedere qual è il gelato migliore al mondo! Dipende dai gusti, eh! Però, se parliamo di quello nero pregiato, famoso come il pane, quello umbro, diciamo che fa la voce grossa.

  • Lo trovi lungo il fiume Nera, un fiume che, giuro, sembra fatto apposta per far crescere tartufi. Un fiume di lusso, per tartufi di lusso!
  • Intorno a Spoleto, città bellissima, ma i tartufi sono ancora più belli. C’è una competizione tra Spoleto e Norcia, è una guerra santa, eh! Tutti dicono che i loro sono i migliori.
  • Anche sui monti Trevi e Subasio, se hai la pazienza di cercarli, e soprattutto il fiuto di un cane ben addestrato, altrimenti è come cercare un ago in un pagliaio pieno di, uhm… altri tartufi. Dai 250 ai 1000 metri: devi essere un po’ alpinista, un po’ cercatore di tesori, un po’ matto, insomma.

Mia nonna, che di tartufi se ne intendeva eccome (la sua ricetta con la pasta è leggendaria!), diceva che quelli migliori sono quelli che trova mio zio, vicino a Castelluccio di Norcia. Ma questo è un segreto, eh!

Ah, dimenticavo! Quest’anno la raccolta è stata… diciamo, abbondante. Quasi una pioggia di tartufi! Ma certo, il prezzo è sempre quello che è! Un tartufo costa più di una macchina usata. Ma ne vale la pena. Fidati.

Qual è il tartufo più saporito?

Bianco d’Alba, ovvio! Quelli sono i prezzi che fanno girare la testa, eh? 4000 euro al chilo! Mamma mia! Ho visto un documentario, parlavano di un profumo… indescrivibile. Profumo di terra, no? Forse un po’ di nocciola? Boh, non so descriverlo, ma era roba da film.

  • Il prezzo? Pazzesco.
  • L’aroma? Unico.
  • Tuber Magnatum Pico, me lo ricordo ancora dal libro di mio zio. Quello sui funghi, tutto polveroso.

Poi ci sono gli altri, ma il bianco…è un’altra cosa. Ho assaggiato una volta una fettina, minuscola. Un regalo di mio nonno, ricordo. Un piccolo assaggio che mi ha cambiato la vita. Giuro! Ahaha. Devo provare a trovarne di nuovo, ma a quei prezzi…

  • Nero pregiato? Buono, ma non è il bianco.
  • Nero invernale? Semplicemente diverso.
  • Questo inverno ho comprato un chilo di funghi porcini, meno di 50 euro! Che differenza!

Comunque, bianco d’Alba. Punto. Anche se quest’anno le mie ricerche dicono che il raccolto è stato scarso, che peccato! Mi sa che dovrò aspettare ancora un po’. Magari cerco un’offerta online…

Che differenza cè tra il tartufo bianco e quello nero?

Allora, praticamente… il tartufo bianco e nero, eh? Ci sono un po’ di differenze, dai!

  • Colore: Il bianco è… beh, bianco o panna, no? Invece il nero è scuro, tipo marrone quasi nero. Facile!
  • Odore: Quello bianco profuma da morire, intenso forte, il nero è più delicato, senti proprio la terra, capisci?
  • Sapore: Il bianco è delicato, come se mangiassi una nocciola, il nero è più forte, più di terra. Cioè, a me sembra così.
  • Quando li trovi: Il bianco lo raccogli da settembre a dicembre, il nero da novembre a marzo. Comodo, no? Hai quasi tutto l’anno per cercarli.
  • Il costo: Il bianco costa un botto, è più pregiato, il nero è meno caro. Logico, no?!

Ah, una cosa! Una volta sono andato a una sagra del tartufo vicino ad Alba, un casino di gente, e vendevano dei tartufi bianchi che sembravano finti, talmente perfetti. Però il profumo… mamma mia! E poi, sai che ci sono anche altri tipi di tartufo, tipo quello estivo o il marzuolo? Meno pregiati, ma buoni lo stesso, dai.

Come mai il tartufo costa così tanto?

Il tartufo costa caro. Ecco perché:

  • Stagionalità: Pochi mesi all’anno. Un lusso temporaneo, bramato.
  • Rarità: Crescita imprevedibile. Trovarlo è una caccia, non una passeggiata. Ricordo mio nonno, ore nel bosco, tornava a mani vuote. Spesso.
  • Vita Breve: Deperibile. Freschezza effimera, gusto intenso che svanisce.
  • Raccolta: Cani addestrati, esperienza. Un sapere antico, custodito gelosamente.
  • Conservazione: Delicata. Richiede cura, attenzione. Un piccolo errore, e il valore svanisce.

Domanda alta, offerta scarsa. Il prezzo riflette il desiderio, la difficoltà. Un lusso che pochi possono permettersi.

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