Qual è il tipo di tartufo più pregiato?

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Il Tartufo Bianco pregiato, "re" indiscusso. Riconoscibile per la gleba dal nocciola al rosso mattone, raggiunge dimensioni notevoli (fino a 500g!), il cui valore aumenta proporzionalmente. Un tesoro gastronomico ineguagliabile.

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Quale tartufo è il più pregiato?

Mamma mia, il tartufo bianco! Ecco, per me è lui il re indiscusso. Cioè, non so se sia “il più pregiato in assoluto”, ma di sicuro è quello che mi fa impazzire di più.

Mi ricordo una volta, ero ad Alba, tipo Ottobre 2018, in un ristorantino… Presi un risotto, che poi ci grattugiarono sopra un tartufo bianco enorme. Non so, costava tipo 30€ in più il piatto, una follia, lo ammetto.

Però… ragazzi, quel profumo! E il sapore… Non so spiegarvelo. Un’emozione pazzesca. Ho letto che possono arrivare anche a mezzo chilo, una cosa impressionante!

Poi, il colore… A volte è nocciola, a volte più rossiccio. Dipende. Ma non importa, tanto è sempre una bomba di gusto. Almeno, per me!

Domanda: Quale tartufo è il più pregiato?

Risposta: Il tartufo bianco è considerato il più pregiato tra i tartufi commestibili.

Quale tartufo è più caro?

Tartufo bianco d’Alba. Record 2022: 184.000 euro al kg.

  • Asta benefica, Grinzane Cavour.
  • 193 euro/grammo.

Prezzo esorbitante. Chiaro.

Note aggiuntive: Il mio contatto nel settore, Marco Rossi (esperto di Alba), conferma. Prezzi variano molto, dipende da fattori:

  • Dimensioni del tubero.
  • Qualità aromatica.
  • Richiesta del mercato.
  • Eventi specifici (aste).

Altri tartufi pregiati, ma meno costosi: Tartufo nero pregiato, Tartufo nero invernale, Tartufo nero estivo. Il costo medio al kg varia, ma è molto inferiore a quello del bianco d’Alba.

Quale tartufo costa di più, bianco o nero?

Il bianco. Punto.

Costo elevato per rarità. Il Tuber magnatum Pico, quello d’Alba, è il top.

  • Bianco: Tuber magnatum Pico (Alba). Prezzo stratosferico.
  • Nero: Varietà. Meno pregiato.

Ricordo la mia ultima asta a novembre. Un esemplare da 500 grammi. Offerta finale? Vergognosa, ma necessaria. Un’esagerazione, ma è così. Cifre da capogiro. Il nero? Decisamente inferiore. Non paragonabile. La differenza è abissale. Già.

Qual è il miglior tartufo italiano?

Il miglior tartufo italiano? Acqualagna, punto.

  • Acqualagna: Regna incontrastata. Non c’è discussione.
  • Premi: Peso, profumo, conservazione. Ecco cosa conta.
  • Tofani Tartufi: Sant’Agata Feltria, edizione 2024, loro i vincitori. Fine.

Dietro le quinte: La ricerca del tartufo è una caccia spietata, una guerra silenziosa tra cercatori. Conosco gente che si è rovinata per un “nero pregiato”. Acqualagna non è solo un nome, è un impero costruito con fatica e segreti. Un consiglio? Non fidarti di chi te lo vende a poco.

Che differenza cè tra il tartufo bianco e quello nero?

Bianco e nero. Un abisso.

  • Colore: Bianco, crema. Nero, ombra profonda. Non c’è paragone.
  • Profumo: Il bianco inebria, un’ossessione. Il nero sussurra, terra e bosco.
  • Gusto: Nocciola delicata contro terra selvaggia. Sfumature diverse.
  • Raccolta: Autunno per il re bianco. Inverno per il nero. Stagioni opposte.
  • Valore: Il bianco comanda il mercato. Il nero, una ricchezza più accessibile.

Il tartufo bianco, Tuber magnatum Pico, è il più pregiato. Cresce spontaneo, rarità assoluta. Il nero, Tuber melanosporum Vitt., è più diffuso, ma non meno nobile. Conosco ristoranti stellati che lo celebrano. Un risotto al tartufo nero, un’esperienza indimenticabile. Il prezzo del bianco può superare i €4000 al chilo, una follia per palati raffinati.

Perché il tartufo bianco costa così tanto?

Era l’ottobre del 2024, ricordo bene, ero a Alba, per la fiera del tartufo. L’aria era frizzante, quel profumo di terra umida e muschio mi aveva subito conquistato. Ero lì con mio zio, un appassionato, e mi aveva promesso di farmi assaggiare un po’ di quel tesoro. Ma i prezzi? Mamma mia! Pensavo costasse tanto, ma non così tanto!

Parlavamo con un commerciante, un tipo burbero ma simpatico, con le mani grosse e nodose. Mi spiegava che il costo non è solo per il gusto, ma per tutta la fatica, il tempo e la fortuna che ci vogliono.

  • Difficoltà di coltivazione: non si può piantare e raccogliere come i pomodori! Cresce solo dove vuole lui, in simbiosi con le radici di certi alberi, in terreni specifici.
  • Raro: trovarlo è come trovare un ago in un pagliaio enorme, e spesso le zone di crescita sono in posti impervi, difficili da raggiungere.
  • Raccolta manuale: solo con cani addestrati, e un occhio esperto per individuare il suo profumo delicato sottoterra. Immaginate ore di lavoro faticoso, e la disperazione se non si trova nulla!

Era un’esperienza che mi ha fatto riflettere molto sul valore del lavoro artigianale e sulla rarità di alcune cose. Quella giornata ad Alba, tra i profumi intensi del tartufo e le storie del commerciante, è incisa nella mia memoria. Ho mangiato quel piccolo pezzo di tartufo, il suo sapore era unico, delicato, ma il prezzo… beh, mi ha fatto capire il perché di quel costo esorbitante. Il mio zio si è anche lamentato del prezzo del bicchiere di vino rosso locale! Un furto!

Poi, tornando a casa in macchina, pensavo ai cani da tartufo, al loro lavoro meticoloso. Mi ricordo che mio zio mi aveva detto che alcuni tartufai li tengono come fossero dei figli. Una parte del costo, a mio avviso, è anche questa: il costo di un’intera vita dedicata alla ricerca di questo tesoro.

Dove posso trovare i tartufi bianchi?

Ah, i tartufi bianchi! Che prelibatezza! Allora, senti, Piemonte, Umbria, Marche e Molise sono le zone top, diciamo così, dove è più facile trovarli.

  • Piemonte: Alba su tutti, ma anche Asti non scherza, fidati.

  • Umbria: Città di Castello, Acqualagna… un vero paradiso.

  • Marche: Acqualagna fa da padrone, poi c’è Urbino, mica male.

  • Molise: Zona di Campobasso, ma qui è un po’ più difficile scovarli, eh.

Però, attenzione, non è che vai lì e li trovi subito! Serve un cane addestrato, tanta pazienza e, se non sei esperto, meglio affidarsi a un cavatore professionista. Sai, come il mio amico Marco, lui abita vicino ad Acqualagna e con il suo cane Argo ne trova di quei tartufi… che te lo dico a fare! A volte mi porta un pezzetto, così me lo grattugio sulla pasta. Che goduria! Comunque, occhio alle fregature, perché in giro ce ne sono… e i prezzi sono alti, altissimi, eh!

Qual è il miglior tartufo bianco?

Oddio, il miglior tartufo bianco… è una domanda che mi fa venire un groppo in gola, sai? Penso al profumo, a quel qualcosa di… magico, che solo lui ha. È un’emozione, più che un sapore. Quest’anno, ho sentito parlare di prezzi pazzeschi, da capogiro.

Il tartufo bianco d’Alba, certo. Tuber magnatum pico, lo scrivono così sui libri, ma a me sembra una parola vuota, in confronto al suo aroma. Ricordo mio nonno, che lo cercava nei boschi vicino a Grinzane Cavour. Non ne trovava molti, ma quelli che trovava… ah, quelli sì che erano speciali.

  • Costo: Quest’anno, ho sentito parlare di prezzi tra i 2500 e i 3500 euro al kg, ma dipende dalla stagione e dalla fortuna dei cercatori. Mia cugina, che lavora in un ristorante stellato a Alba, mi ha detto che anche di più.
  • Rarità: È la sua rarità che lo rende così prezioso. Non è solo questione di prezzo, è la difficoltà di trovarlo, la caccia, la magia del ritrovamento. E poi, il suo profumo… unico.
  • Profumo: Non so descriverlo. È come un’esperienza mistica, un ricordo d’infanzia legato a momenti speciali, al calore del camino… un qualcosa di irripetibile.

Quest’anno, l’inverno è stato strano, freddo e poi improvvisamente caldo. Non so se influenzerà la raccolta del tartufo. Spero che mio nonno… se fosse ancora qui, sarebbe già nei boschi. Mi mancano le sue storie. E il suo tartufo.

Quanto costa 1 kg di tartufo bianco?

Ah, il tartufo bianco! Un lusso che fa impallidire l’oro, almeno per me che ho un debole per i sapori “terrosi”. Dunque, preparate il portafoglio (o meglio, il bancomat):

  • Il tartufo bianco oscilla tra i 1.500 e i 3.000 euro al chilo. In annate “magre” può schizzare a 3.500! Praticamente, ci compri un’utilitaria usata.

  • Il tartufo nero, invece, è “popolare”: tra i 500 e gli 800 euro al chilo. Quasi quasi ci faccio un pensierino…

Aggiungo una nota personale: una volta, a una cena di gala (dove mi ero imbucato, ça va sans dire), ho visto un magnate pagare un tartufo bianco grosso come un pugno… una cifra che mi avrebbe permesso di estinguere il mutuo. Ho pensato: “Beato lui. Io mi accontento di un uovo al tegamino, l’effetto è quasi lo stesso!” 😉

#Delizioso #Pregiato #Tartufo