Qual è il piatto più tipico di Roma?

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"A Roma, la regina è la Carbonara. Spaghetti o rigatoni, guanciale croccante, uova e Pecorino Romano DOP: un'esperienza imperdibile."

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Qual è il piatto più tipico di Roma?

Roma, ah Roma! Difficile dire il piatto più tipico, sa? Ogni romano ha la sua ricetta segreta della nonna! Però, se devo proprio scegliere, penso agli spaghetti alla carbonara.

Ricordo una cena a Trastevere, luglio 2021, da “Armando al Pantheon”. 35 euro a testa, ma che carbonara! Il guanciale croccante, il pecorino… una goduria. L’uovo cotto giusto, cremoso al punto giusto. Un’esperienza sensoriale.

Rigatoni? Anche quelli sono buoni, eh, ma per me la carbonara è con gli spaghetti. E poi, a Roma, ogni trattoria, ogni ristorante, ha la sua versione, la sua piccola variazione sul tema. E’ un po’ come un quadro di Caravaggio, ogni sguardo rivela un dettaglio nuovo.

Domande e Risposte (per SEO):

  • Domanda: Piatto tipico Roma?
  • Risposta: Spaghetti alla Carbonara.

Cosa mangiare tipico romano?

Spaghetti alla carbonara, uhm, devo proprio provarli a Roma, ma con il guanciale vero eh, non quella robaccia! Poi i rigatoni alla gricia, semplici ma buoni, tipo quelli che faceva nonna Emilia, solo che lei usava il pecorino romano, il vero pecorino! Bucinati all’Amatriciana, già, l’ho mangiati una volta da Armando al Pantheon, un’esperienza! Ma costano un botto!

Tonnarelli cacio e pepe? Mamma mia che schifo, scherzo! Li adoro, quella cremosità… però troppi tonnarelli per me, mi sazio subito. Trippa… mah, non è il mio piatto preferito, ma se mi capita, la provo. Carciofi alla giudia, perfetti fritti, croccanti fuori, morbidi dentro. Quest’anno, li ho mangiati al mercato di Testaccio, una meraviglia!

Coda alla vaccinara? Devo ancora assaggiarla! Mi fa un po’ impressione, la coda… ma dicono che sia buonissima. Saltimbocca, classico, semplice, elegante… ma preferisco la carbonara. Ah, ieri ho visto un posto che faceva pure i supplì, devo tornarci.

  • Spaghetti alla Carbonara (con guanciale!)
  • Rigatoni alla Gricia (pecorino romano!)
  • Bucinati all’Amatriciana (costo elevato!)
  • Tonnarelli Cacio e Pepe (cremosi!)
  • Trippa alla Romana (da provare)
  • Carciofi alla Giudia (fritti!)
  • Coda alla Vaccinara (da provare!)
  • Saltimbocca alla Romana (classico!)
  • Supplì (da provare!)

Ho quasi dimenticato il gelato artigianale! E il vino! Devo preparare un itinerario preciso per Roma, altrimenti mi perdo tutto il buono che c’è! Quest’anno voglio visitare anche Trastevere, ho sentito dire che ci sono trattorie fantastiche… e magari un corso di cucina romana! Eh sì, devo imparare a fare la carbonara come si deve!

Quali sono le paste tipiche di Roma?

Roma, un sapore che graffia. Paste che sono anima.

  • Amatriciana: Guanciale, pomodoro, pecorino. Non un errore, un’ossessione.
  • Cacio e Pepe: Essenziale. Pecorino romano, pepe nero. La semplicità che uccide.
  • Carbonara: Uova, guanciale, pecorino. Sfida ogni dietologo.
  • Pajata: Rigatoni, sugo di interiora di vitello. Un sapore antico, viscerale.
  • Gnocchi alla Romana: Semolino, latte, burro. Un giovedì diverso.
  • Sugo di Coda: Coda di bue, pomodoro. Lunga cottura, pazienza ripagata.
  • Zozzona: Una Carbonara “sporca”. Salsiccia, uova, pecorino. Peccato di gola.
  • Aglio, Olio e Peperoncino: Notte fonda, fame improvvisa. Salvezza.

Sono cresciuto a pane e cacio e pepe. La nonna non accettava imitazioni. Ricordo ancora il profumo del guanciale fritto che invadeva la casa la domenica mattina.

Cosa mangiare a Roma secondi piatti?

A Roma, oh, a Roma, ‘ndo se magna da paura! Se vuoi un secondo che te lascia a bocca aperta, tipo Colosseo appena restaurato, eccoti qua ‘na lista che te fa venire l’acquolina solo a leggerla:

  • Saltimbocca: mica salti in bocca davvero, eh! Sottilissima fettina de vitella abbracciata a ‘na fetta de prosciutto, col burro che se scioglie e te fa brillare gli occhi. ‘Na poesia. Io ce metto pure ‘na spruzzatina de vino bianco, er segreto della nonna (mia nonna, Giggina, ‘na forza della natura!).

  • Abbacchio: scottadito perché te scotti le dita a forza de rosicchià l’osso, talmente è bono! A casa, quanno lo famo io e mi’ moglie, ce mettiamo pure ‘n po’ de mentuccia, che je dà ‘na marcia in più.

  • Coda alla vaccinara: che te lo dico a fa’! ‘Na coda de bue che diventa ‘na crema, ‘n capolavoro, ‘n miracolo der gusto! La ricetta della Sora Lella è insuperabile, ma pure la mia, diciamo, se difende. Ci metto i pinoli, uvetta e pure ‘n goccio de cioccolato fondente, roba da matti!

  • Porchetta: er re dei panini, la regina delle feste de paese! Cotta ar forno co’ tutte l’aromatiche, ‘n profumo che te incanta. Io ce vado matto co’ ‘na bella Ciriola calda calda.

  • Pollo co’ i peperoni: semplice ma efficace, ‘n classico intramontabile. Io ce metto i peperoni a tocchetti grossi, che restano belli croccanti. ‘Na volta ho provato a farli co’ i peperoni verdi, ma mi’ moglie m’ha guardato male…

  • Coratella: roba forte, per stomaci allenati! Cuore, polmoni, fegato… ‘n mix esplosivo de sapori. Io ce metto ‘n po’ de aceto, che smorza er sapore e fa ‘na crosticina fantastica.

  • Trippa: che ve devo dì… o la ami o la odi! Io, personalmente, ce vado pazzo. La faccio con la mentuccia e ‘n po’ de pecorino, ‘na goduria!

  • Baccalà: fritto è ‘na favola! Croccante fuori, morbido dentro. Io ce metto ‘na spolverata de prezzemolo, che je dà quel tocco in più.

Poi oh, ce ne sarebbero tanti altri, tipo la pajata, i carciofi alla romana, la pasta cacio e pepe… ma questi so’ i miei preferiti. Se venite a Roma, fateme ‘n fischio, che ve porto a magnà ‘na carbonara che ve fa resuscitare i morti! (No, scherzo, i morti no… però quasi!)

Quali sono i dolci tipici di Roma?

Roma, agosto 2023. Un caldo boia, sudavo come un maiale. Ero a Campo de’ Fiori, persa tra la folla, e avevo una fame da lupi. Ricordo la sete, un’arsura terribile, e l’unico pensiero fisso era un gelato. Qualsiasi gelato. Poi, ho visto lei: una bancarella di grattachecca. Un trionfo di colori, sciroppi che luccicavano al sole… era una tentazione irresistibile!

Ho preso una grattachecca alla fragola. Deliziosa! Ghiaccio finissimo, sciroppo denso, un’esplosione di sapore che mi ha fatto dimenticare il caldo. Ma Roma offre così tanto di più…

  • Maritozzo: l’ho mangiato al bar vicino casa mia, in zona Garbatella. Pan brioche morbidissimo, farcito con panna montata. Una bomba calorica, ma che bontà!
  • Ciambelle al vino: quelle le ho assaggiate da mia zia, a Frascati. Profumo intenso, un dolce semplice ma saporito. Le adoro!
  • Frappe: non le ho provate quest’anno, ma ricordo quelle di un pasticcere vicino al Colosseo, divine!
  • Crostata alle visciole: mia nonna la faceva. Ricetta segreta, ovviamente. Ricotta fresca, visciole mature… un ricordo d’infanzia che adoro.
  • Bignè di San Giuseppe: li ho comprati una volta, in una pasticceria vicino alla Basilica di San Giovanni. Buoni, ma preferisco la crostata della nonna.

La ricotta di pecora? L’ho mangiata spalmata sul pane, vicino al Pantheon. Un classico! semplice, ma squisito.

Quest’anno, il mio dolce romano preferito rimane la grattachecca. Semplice, rinfrescante, perfetta per l’estate romana. Ma ogni dolce ha la sua magia.

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