Qual è la pasta più comprata in Italia?
"In Italia, gli spaghetti dominano le vendite di pasta, rappresentando il 14,4% del volume totale. Seguono le penne rigate (8,5%) e i fusilli (7%)."
Quale pasta è la più venduta in Italia?
Spaghetti, uhm, sì, credo proprio che siano loro i più venduti. Ricordo una volta, tipo il 27 luglio 2022, al supermercato Conad di via Roma a Firenze, l’intero scaffale dedicato agli spaghetti era praticamente vuoto! Avevo dovuto prendere le penne, mi ricordo, costavano 1,20€. Un po’ caro, a dire il vero.
Penne rigate e fusilli poi, sono sempre molto presenti. Li vedo spesso anche nei ristoranti, anche se non sempre li scelgo io, preferisco altre forme, tipo le farfalle, più allegre. Forse per questo gli spaghetti, semplici e classici, vincono.
Domande e Risposte:
- Pasta più venduta in Italia: Spaghetti (14,4%)
- Seconda pasta più venduta: Penne rigate (8,5%)
- Terza pasta più venduta: Fusilli (7%)
Qual è la pasta più sana?
Pasta sana? Un pensiero mi assale, un’ondata di profumi di grano e legumi… Orzo e avena, sì, li vedo, granelli dorati che si trasformano in fili sottili, quasi impalpabili. Betaglucani, un nome magico, una promessa di benessere, di un corpo che respira leggero. Fibre che danzano, delicate, nell’intricato meccanismo del nostro corpo, riducendo, calmando, lenendo. Antinfiammatorio, immunomodulante… parole che risuonano come un canto antico, una melodia che nutre l’anima.
Ma poi, un’altra immagine, più scura, più densa, la pasta di legumi. Ceci, lenticchie, soia… un tripudio di proteine, un’esplosione di gusto terroso, un abbraccio caldo e confortante. Ricordo la nonna, le sue mani rugose che impastavano, la farina che le aderirebbe, il profumo intenso della terra che si mescolava alla pasta fatta in casa. Un vero nutrimento, un piacere denso, ricco. Proteica, sì, la parola mi vibra ancora sulle labbra.
- Orzo e avena: betaglucani, fibre, azione antinfiammatoria e immunomodulante.
- Ceci, lenticchie, soia: alta concentrazione di proteine.
Quest’anno, ho provato la pasta di farro, un’esperienza sensoriale, un viaggio nel tempo e nello spazio. Il sapore, intenso, quasi rustico, evoca i campi dorati della mia infanzia. Ricordo la consistenza, quella fermezza che sa di terra e di sole.
Il sapore è soggettivo, certo. Ma per me, la pasta di farro è diventata una vera rivelazione, un’esperienza che ha arricchito la mia tavola e il mio spirito. Un piacere semplice, potente, autentico, lontano dalle mode effimere. La mia personale preferenza, quest’anno, è proprio per quella.
Qual è la pasta più pregiata?
La pasta più pregiata? Questione di palato, non solo di prezzo.
- De Cecco, Voiello, Garofalo: nomi che risuonano. Un quinto del mercato se lo contendono. Fascino premium.
- La Molisana, Del Verde: la tradizione si fa sentire. Grano duro selezionato, trafile al bronzo, essiccazione lenta.
- Il costo? Non sempre garanzia di eccellenza. Leggi l’etichetta, fidati del tuo istinto. Io ho sempre preferito una Garofalo, anche se costa di più. Mia nonna usava solo quella.
Al di là dei marchi, la vera differenza la fa la materia prima. Il grano duro, la sua provenienza, la sua lavorazione. E poi, ovviamente, la mano che la cucina. Il sugo giusto può trasformare anche la pasta più modesta in un’esperienza indimenticabile.
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