Quali sono i tipici piatti romani?
Ecco i piatti romani imperdibili:
"Assolutamente da provare a Roma: la pasta alla Carbonara, i Tonnarelli Cacio e Pepe, la Gricia e l'Amatriciana. Non dimenticate l'Abbacchio alla scottadito, la Coda alla vaccinara, i Carciofi (alla giudia e alla romana) e la Cicoria ripassata. Un'esperienza unica: il Trapizzino!"
Cucina romana: piatti tipici?
Ok, allora, piatti romani… mamma mia che fame mi fai venire!
La carbonara è LA carbonara. Cioè, non esiste discussione. Sarà che la faceva nonna che era di Roma, ma per me è il top. Ricordo ancora quando mi insegnò a farla, avrò avuto 10 anni… che profumo! (e che casino che combinai in cucina, povera nonna).
Poi, cacio e pepe, se fatta bene… altro livello! Ho mangiato una cacio e pepe da Felice a Testaccio, mi pare 12€, che ragazzi, una goduria. Un sapore intenso, un’esperienza.
Gricia e Amatriciana? Buone eh, ma diciamo che le metto un gradino sotto. Forse perché l’amatriciana la fa meglio la mia amica di Amatrice? Boh!
Abbacchio a scottadito… devo dire che non mi fa impazzire, non sono un grande fan dell’agnello. Però, a Pasqua, un pezzettino lo assaggio sempre.
Coda alla vaccinara, invece, mi incuriosisce sempre. Ne ho assaggiata una a Trastevere, un posto tipico, ma non mi ha convinto al 100%. Forse era il posto sbagliato? Devo riprovare.
Carciofi? Alla giudia o alla romana, dipende dalla stagione! Alla giudia croccantissimi, alla romana più morbidi e saporiti. Che dilemma!
Cicoria ripassata… buona, ma non la metterei tra i “must”. Più un contorno che un piatto principale, ecco.
E il trapizzino? Divertente e gustoso, perfetto per uno spuntino veloce mentre cammini per Roma. Ce n’è uno con la coda alla vaccinara… da provare!
Cucina romana: piatti tipici?
- Pasta alla Carbonara
- Tonnarelli cacio e pepe
- Gricia e Amatriciana
- Abbacchio alla scottadito
- Coda alla vaccinara
- Carciofi alla giudia e alla romana
- Cicoria ripassata
- Trapizzino
Quali sono i dolci tipici di Roma?
Roma, dolci amori e qualche amarezza:
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Maritozzo: Panna, dolcezza esagerata, quasi una sfida. Un classico. La felicità è una dose di colesterolo.
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Ciambelle al vino: Castelli Romani, sapore rustico, semplice. Le ubriacature leggere sono le migliori.
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Frappe: Carnevale. Aria fritta, zucchero a velo. Effimero come un ricordo.
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Crostata visciole e ricotta: Un contrasto. L’aspro che incontra il dolce. La vita, in fondo, è questo.
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Ricotta di pecora e gelato: Freschezza. Semplicità che disarma. A volte, meno è meglio.
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Grattachecca: Ghiaccio, sciroppo, caos. Estate romana, un inferno rinfrescante.
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Bignè di San Giuseppe: Fritti, crema, tradizione. Ricordi dell’infanzia, zuccherati e vaghi.
Informazioni aggiuntive:
- La grattachecca è un’istituzione. La mia preferita è quella del Sora Maria a Testaccio, ma non ditelo a nessuno. È un segreto, capito?
- Le visciole della crostata devono essere rigorosamente dei Castelli. Altrimenti, che gusto c’è?
- E non dimenticate il pangiallo, un dolce natalizio. Pesante, dorato, inevitabile.
- Alcuni includono anche la pizza ebraica tra i dolci tipici. Non è esattamente un dolce, ma merita una menzione. È più che altro un’esperienza mistica che un dolce vero e proprio.
Per cosa è famosa Roma cibo?
Roma? Cibo. Non ci si salva.
- Carbonara: Uova, guanciale, pecorino. Fine. Se metti la panna, sei fuori Roma. Ricordo ancora quando…no, lasciamo perdere.
- Gricia: Guanciale, pecorino, pepe. La nonna la faceva sempre.
- Amatriciana: Guanciale, pomodoro, pecorino. Senza cipolla, per carità.
- Cacio e Pepe: Pecorino, pepe, acqua di cottura. Sembra facile, non lo è. Una filosofia.
- Trippa alla Romana: Menta, pomodoro, pecorino. Un sapore antico, come i sampietrini.
- Carciofi alla Giudia: Fritti, croccanti. Un miracolo.
- Coda alla Vaccinara: Sedano, pinoli, uvetta. Ricetta complessa, profonda.
- Saltimbocca alla Romana: Prosciutto, salvia, vino bianco. Un morso e voli via.
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