Quanta acqua consuma un ristorante?

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Un ristorante utilizza una notevole quantità dacqua per ogni pasto servito. Tra lavastoviglie, preparazione del cibo, lavaggi manuali e servizi igienici, il consumo idrico stimato varia dai 20 ai 40 litri a commensale.
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Il Segreto dell’Acqua: Quanto Costa un Bicchiere d’Acqua al Ristorante?

Il settore della ristorazione, apparentemente incentrato su sapori e profumi, cela un consumo idrico spesso sottovalutato: un’ombra silenziosa che pesa sul bilancio ecologico e finanziario di ogni locale. Dietro ogni piatto servito, infatti, si nasconde un dispendio d’acqua che va ben oltre il semplice bicchiere d’acqua potabile offerto al cliente. Le stime, pur variabili in base al tipo di cucina, alla dimensione del locale e alle pratiche adottate, parlano di un consumo che oscilla tra i 20 e i 40 litri d’acqua per ogni commensale. Una cifra che, moltiplicata per il numero di coperti giornalieri, si traduce in un impatto ambientale significativo e in una voce di costo non sempre ben quantificata.

Ma dove finisce tutta quest’acqua? La risposta è multiforme. Le lavastoviglie industriali, indispensabili per la gestione dei volumi, rappresentano un primo, importante, bacino di consumo. Il lavaggio di piatti, posate e bicchieri richiede un’ingente quantità di acqua calda, amplificando ulteriormente il consumo energetico. La preparazione del cibo, poi, coinvolge numerose fasi che necessitano d’acqua: dal lavaggio delle verdure e della frutta alla cottura di alcuni alimenti, fino alla pulizia delle attrezzature di lavoro. Anche il lavaggio manuale, seppur in minor misura rispetto alle lavastoviglie, contribuisce al bilancio complessivo. Infine, i servizi igienici, naturalmente, aggiungono un ulteriore quantitativo di consumo.

Questo elevato consumo non è solo un problema ambientale, ma anche economico. Il costo dell’acqua, pur variabile da regione a regione, rappresenta una voce di spesa rilevante, spesso sottovalutata nella gestione del ristorante. Inoltre, l’utilizzo di acqua calda per il lavaggio comporta un costo aggiuntivo per il riscaldamento, incidendo ulteriormente sulla bolletta.

Di fronte a questa realtà, appare evidente la necessità di una maggiore consapevolezza da parte degli operatori del settore. L’adozione di pratiche sostenibili, come l’installazione di rubinetti e lavastoviglie a basso consumo, il riciclo dell’acqua di lavaggio, la scelta di fornitori che adottano tecniche di coltivazione a basso impatto idrico e la formazione del personale su buone pratiche di risparmio, sono strumenti essenziali per ridurre il consumo idrico e limitare l’impatto ambientale del ristorante. Investire nella sostenibilità non è solo un atto di responsabilità ambientale, ma anche un’opportunità per ottimizzare i costi e migliorare l’immagine del locale. Il futuro della ristorazione, infatti, passa anche attraverso un approccio più responsabile e consapevole all’utilizzo di una risorsa così preziosa come l’acqua.

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