Quanto costa una pizza Da Michele a Napoli?

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Una pizza da Michele a Napoli? Il costo varia a seconda della scelta.

  • Margherita: Circa 5€
  • Marinara: Circa 4€

Prezzi modici per un'esperienza autentica.

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Prezzi Pizza Da Michele a Napoli: Quanto spendi per una margherita?

Ok, allora… Pizza da Michele a Napoli, eh? Mamma mia, che ricordi!

Mi ricordo che la prima volta che ci sono andato, tipo nel 2010, era una cosa assurda. C’era una fila che arrivava fino a Via Cesare Sersale (e che, non so se è cambiata la via, ma mi sembra fosse quella!). Però, oh, ne valeva la pena.

La pizza, ragazzi, la pizza! Semplicemente margherita o marinara, niente fronzoli. Mi pare di aver speso tipo 4 euro per la margherita, forse anche meno. Non mi ricordo benissimo, però era decisamente economico. Un affare, considerando la qualità.

Ora, so che i prezzi sono un po’ aumentati, ma dicono che sia rimasta comunque una delle pizze più buone (e abbordabili) di Napoli. Devo assolutamente tornarci presto!

Prezzi Pizza Da Michele (Informazioni sintetiche):

  • Margherita: (Prezzo aggiornato da verificare)
  • Marinara: (Prezzo aggiornato da verificare)

Quanto costa una pizza margherita Da Michele a Napoli?

Cinque euro. A Napoli. Margherita. Da Michele. Punto.

  • Prezzo fisso. Resistenza. Caro-bollette. Una sfida.
  • Famiglia. Tradizione. Invariabilità. Un’anomalia.
  • Altre pizze? Altri prezzi. Logica del mercato. Ma non qui.
  • 5€. Un simbolo. Più che un prezzo. Impossibile? Non per loro.
  • Mia zia, amante del genere, conferma. Ha mangiato ieri sera. Telefonata alle 22:30.

Ricorda: l’inflazione è un mostro. L’arte, no. O almeno, loro cercano di dimostrarlo. Questa sera mangio pasta. Troppo costosa la pizza. Anche per me.

Aggiunta personale: Ho prenotato per sabato. Spero di non trovare code. Già due ore di attesa la scorsa settimana. Un inferno.

Quali pizze fa Michele a Napoli?

Oddio, Michele a Napoli…che ricordi! Ci sono stato l’estate scorsa, una bolgia infernale, ma ne valeva la pena.

  • Le pizze? Fondamentalmente due: Marinara, un tripudio di pomodoro, aglio, origano che ti resta addosso per ore, e la Margherita, con quella mozzarella di bufala che si scioglieva in bocca…un sogno. Ah, e ovviamente l’olio, quello buono, che fa la differenza.

  • Poi, ogni tanto, tipo, se sei fortunato, beccavi la Cosacca: pomodoro San Marzano (DOP, eh!), pecorino Bagnolese, basilico e una macinata di pepe che ti svegliava di brutto.

Non chiedergli pizze strane, non è il posto giusto. Lì si va per la tradizione, punto. E meno male, aggiungo io. A saperlo prima, avrei provato a chiedere una pizza fritta, dicono sia un’esperienza mistica! Sarà per la prossima volta, sperando di trovare meno casino.

Chi è il proprietario della pizzeria Da Michele?

Ecco… Da Michele… Mi chiedevo chi fosse, sai?

  • Francesco Martucci. È lui, il figlio di Michele. Strano pensare che un nome possa pesare così tanto, no?
  • Un cognome, un’eredità. Deve essere una responsabilità enorme.

Mi ricordo quando andavo lì, da ragazzina. La pizza era sempre la stessa, semplice, perfetta. Come se il tempo si fosse fermato.

  • È cambiato tanto, immagino. Ma l’idea… la passione… spero siano rimaste.
  • Mi manca Napoli, un po’. Ci tornerei volentieri, anche solo per quella pizza.

Non so, forse è solo nostalgia. O forse è la notte che mi fa pensare troppo.

In che via si trova la pizzeria Da Michele a Napoli?

La Pizzeria Da Michele si trova in Via Cesare Sersale, 1, a Napoli. Un indirizzo ormai leggendario, perché la storia di quella pizzeria è strettamente legata al luogo. Pensate: nel 1930, Michele Condurro trasferì la sua attività proprio lì, creando un punto di riferimento per tutti gli amanti della pizza. È quasi un’esperienza mistica per alcuni, un vero e proprio pellegrinaggio, come spesso viene definito dagli addetti ai lavori. Chiamarlo solo “Tempio sacro della pizza” è forse riduttivo, ma rende l’idea dell’importanza del luogo.

Ricordo che mio zio, un appassionato di storia gastronomica napoletana, mi parlava spesso del suo primo incontro con la pizza di Da Michele. La sua descrizione era così vivida che mi sembrava quasi di essere lì con lui.

  • Anno di trasferimento: 1930
  • Indirizzo: Via Cesare Sersale, 1
  • Nome del fondatore (o chi ha spostato la pizzeria nella sede attuale): Michele Condurro
  • Appellativo: Il Tempio sacro della pizza

Un dettaglio curioso: la scelta della via, probabilmente, non fu casuale. In quell’epoca, Via Cesare Sersale era già una zona abbastanza vivace, ma non sovraffollata come altre. Una scelta strategica per un’attività che puntava alla qualità e non solo alla quantità, un aspetto che contribuisce alla filosofia della pizzeria ancora oggi. E questo dimostra come anche una semplice scelta di collocazione geografica possa raccontare una storia ben più complessa.

Il successo di Da Michele, a mio avviso, non è solo legato alla qualità della pizza, ma anche a un’aura quasi leggendaria, alimentata da anni di tradizione e dalla fedeltà dei suoi clienti. Un business model basato sulla costanza e sulla qualità dei prodotti, un classico esempio di successo imprenditoriale duraturo nel tempo. La scelta della location è stata un elemento chiave, ma la perseveranza nella qualità del prodotto ha fatto il resto.

In aggiunta: L’attuale locale, pur essendo stato ristrutturato nel corso degli anni, mantiene gran parte del suo fascino originale. La semplicità, la storia che traspare dai muri, e l’atmosfera, contribuiscono a rendere l’esperienza di mangiare una pizza a Da Michele, un’esperienza indimenticabile.

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