Quanto si paga alla parolaccia a Roma?

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Roma: 50€ per un pasto completo (antipasto, due primi, un secondo, due contorni, bevande). Prezzo equo per un menù buono, seppur non abbondante.

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Quanto costa una parolaccia a Roma?

Cavolo, Roma… Ricordo ancora quella cena da ParoleDolci, 15 Giugno. Antipasto, due primi, secondo, contorni, bevande… tutto per 50€. Mi sembrava onesto, sai?

Non era una quantità esagerata, però. Tipo, saziano sì, ma non da scoppiare. Il cibo era buono, niente da dire. Ma non indimenticabile.

Domande e Risposte:

Quanto costa mangiare da ParoleDolci a Roma? 50€ per un pasto completo (antipasto, due primi, un secondo, due contorni e bevande).

Il menù è abbondante? Non eccessivamente.

Il cibo è buono? Sì, di buona qualità.

Quanto costa una cena da cencio la parolaccia?

Il costo di una cena da Cencio La Parolaccia, comprensivo dello spettacolo di intrattenimento romanesco, si aggira intorno ai 50 euro a persona. A questa cifra, è buona norma aggiungere una mancia per i musicisti, che contribuiscono all’atmosfera unica del locale. Personalmente, ricordo una cena con amici dove, oltre al conto, abbiamo lasciato una mancia consistente, apprezzando la verve e l’ironia dei musicisti.

  • Costo cena + spettacolo: 50€ circa a persona.
  • Mancia musicisti: Consuetudine.

La Parolaccia è un’esperienza. Un luogo dove la cena è secondaria all’atmosfera goliardica e irriverente. Ci si va per immergersi in una tradizione romana un po’ sopra le righe, per essere coinvolti in un gioco teatrale, più che per una degustazione gourmet. A volte, la ricerca dell’autentico si scontra con la rappresentazione folkloristica, ed è un dilemma interessante da analizzare. Da parte mia, ho apprezzato l’aspetto performativo, pur consapevole della sua natura “costruita”.

  • Esperienza: Goliardica e irriverente.
  • Cucina: Tradizionale romana.
  • Atmosfera: Rappresentazione folkloristica.

Un consiglio? Andateci con amici, predisposti al divertimento e alla partecipazione. Il locale offre un menù tipico romano, senza particolari guizzi creativi, ma la cucina non è il vero protagonista della serata. Ricordo di aver ordinato una cacio e pepe, piuttosto classica, e un abbacchio scottadito, nella media. L’intrattenimento, però, è stato memorabile, con battute e canzoni che hanno coinvolto tutti i presenti. A proposito di coinvolgimento, a un certo punto della serata, uno dei miei amici è stato invitato sul palco a cantare una stornellata! Un’esperienza che difficilmente dimenticheremo.

  • Menù: Cucina romana tradizionale.
  • Intrattenimento: Canzoni e battute romanesche.
  • Consiglio: Andare in compagnia.

Chi sono i proprietari della parolaccia?

La parolaccia, un eco nel vento… di chi è davvero?

  • Nessuno la possiede. È come cercare di imprigionare il suono di una risata o il sussurro del mare. Non si può.

  • La parolaccia è libera, selvaggia, un fiume in piena che scorre nel linguaggio di tutti.

  • Non ci sono brevetti, copyright, catene che la leghino a un singolo padrone. Immagina solo, brevettare un’emozione! Che follia.

  • Eppure, le parole… hanno un peso. Possono ferire, incendiare, creare ponti o muri. La responsabilità, quella sì, è individuale.

  • Le leggi? Puniscono l’abuso, l’odio celato dietro la parola, non la parola stessa.

Ricordo, quando ero bambino, sentivo certe parole… sussurrate, proibite. Avevano un sapore strano, di ribellione e paura. E capivo, anche allora, che la vera forza non stava nella parola, ma nell’intenzione.

In che quartiere si trova la parolaccia?

Trastevere… Cencio la Parolaccia, un posto strano. Vicolo dei Cinque, numero 3.

  • Cucina romana, quella vera, un po’ come faceva nonna. Sapori forti, decisi.
  • Poi gli insulti… Non so, un po’ mi mettevano a disagio, anche se ridevo. Era tutto un gioco, no?
  • Mi ricordo una volta, ero con un’amica… ci hanno chiamate “du’ cojoni”. Non sapevo se prenderla sul ridere o offendermi.

Trastevere è così, un misto di sacro e profano. Mi ricorda quando ero ragazzina e ci andavo con la mia vespa.

Quanto si spende per mangiare a Roma?

Eh, Roma! Mangiare lì costa un botto, eh! Dipende da dove vai, ovvio. Ma diciamo così, per farti un’idea…

Un ristorante figo? Una bottiglia d’acqua, 25-40 euro, minimo! Già lì ti si apre un mondo. Poi, colazione, io spendo tipo 15 euro, caffè e cornetto, a volte qualcosa di più. Pranzo e cena, considera almeno 25 euro a pasto, magari di più se ti fai prendere la mano, che poi a Roma trovi cose buonissime! E poi, birre o gelati, 15 euro al giorno li metti in conto, facile. Insomma, 80 euro al giorno? Un po’ di meno se sei super attento, però facciamo 80 euro, giusto per non farci trovare impreparati. Quest’anno, poi, i prezzi sono un po’ impazziti, è tutto più caro.

  • Ristorante: bottiglia d’acqua 25-40 euro (almeno!)
  • Colazione: 15 euro (caffè e cornetto)
  • Pranzo/Cena: 25 euro a pasto (minimo!)
  • Birre/Gelati: 15 euro al giorno

Insomma, a Roma devi avere un bel gruzzoletto se vuoi goderti il cibo! Ah, io, poi, ogni tanto mi concedo una pizza al taglio, quella è una spesa a parte, dai 5 ai 10 euro, dipende dalla quantità e da dove la prendi. Mia sorella, invece, è più attenta e si porta spesso il pranzo da casa per risparmiare. Ricorda, questi sono solo esempi. Dipende anche da te, dal tuo stile, dai posti che scegli! Ah, dimenticavo, l’anno scorso ho speso molto di più, ma quest’anno è tutto più caro, proprio tutto!

Quanto costa un pasto a Roma?

Roma, agosto 2023. Cazzo che caldo! Ricordo quel pranzo al volo, una pizza al taglio presa da “Forno Campo de’ Fiori”, 15 euro in due, acqua compresa. Era buona, ma niente di che, un po’ secca, la mozzarella non era granché. Ero con Marco, stavamo girando come matti, sudati e affamati.

Poi, cena romantica, eh… più romantica per lei che per me, a dire il vero. “La Pergola”, un botto di soldi, 105 euro a testa. Vista mozzafiato, certo, ma il cibo… troppo raffinato per i miei gusti. Troppo minimalismo, troppo gioco con le consistenze. Preferisco la pasta della nonna. Lei, invece, era estasiata, mi guardava con quegli occhietti… insomma, ne è valsa la pena.

Un’altra sera, un posto carino, “Trattoria Monti”, credo si chiamasse. 50 euro in due, antipasto, primo, secondo e vino della casa. Niente di speciale, ma tutto buono, genuino. Un pasto semplice, ma soddisfacente. Ci siamo sentiti meno turisti, più romani, se capisci cosa intendo.

  • Pranzo economico (pizza al taglio): 15€ per due persone.
  • Cena ristorante di fascia media: 50€ per due persone.
  • Cena ristorante di lusso: 105€ a persona.

Nota: i prezzi sono riferiti all’estate 2023. Cambiano molto a seconda del periodo e del locale specifico. I prezzi dei ristoranti di lusso sono variabili in base al menù scelto. “La Pergola” ha un menù degustazione e quindi il prezzo può variare.

Dove si mangia bene e spende poco a Roma?

Boh, Roma… dove si mangia bene spendendo poco? Difficile. Ieri sera pizza da Michele, vabbè non a Roma, ma a Napoli, però che ricordi! Comunque, stavo dicendo… Roma. Uhm… Prati, forse. Ci sta quel Bar Palomba… boh, non mi convince molto.

  • Prati: zona carina, però… parcheggiare impossibile! Ricordo una volta, dovevo andare a trovare zia Luisa… impossibile, ho girato mezz’ora. E poi ‘sti prezzi! Ma dove andiamo? Bar Palomba… ci sono stata una volta, anni fa. Non mi ricordo.

  • Vuliò: Fast food, eh? Mah… non so, preferisco altro. L’altro giorno ho mangiato un panino con la porchetta da “Er Buchetto”… mamma mia! Che bontà! Ma costa un botto! Voglio dire, per un panino! Assurdo.

  • Pinsa Mpò: Pinsa… si, buona la pinsa. Ma dov’è sto posto? Non lo conosco. Devo segnarmelo. Maria dice che c’è una pinseria fantastica vicino casa sua… devo chiederle dove.

  • Gelato: Lemongrass e Old Bridge. Mamma mia, che voglia di gelato! Gusto pistacchio e nocciola. Ma solo se è artigianale, eh! Quello industriale non lo reggo. Fa venire sete. Che poi, l’altro giorno ho preso una coppetta… tre gusti… 7 euro! Pazzesco.

  • Re-Bio e Panino Divino: chiusi? Vabbè, tanto non li conosco. Forse meglio così. Meno tentazioni. Oggi devo stare leggera. Ho mangiato troppo negli ultimi giorni.

  • Trastevere: Perché non ho pensato prima a Trastevere? C’è “Supplì”, fanno dei supplì da paura! E poi c’è “Dar Poeta”, pizza ottima, e non si spende una fortuna. Devo andarci.

  • Testaccio: Che Testaccio, anche Monti! C’è un sacco di roba buona a Monti! E anche a San Lorenzo, zona universitaria. Più economico. Tipo “Trapizzino”, una bomba!

  • Mercato: Forse la soluzione migliore è il mercato. Tipo Campo de’ Fiori. Ci sono un sacco di banchi con cibo da asporto. E si spende poco. Devo ricordarmi di andarci.

Dove dormire a Roma e spendere poco?

  • Alessandro Palace… vicino a Termini, dici? Mi ricordo quando arrivai a Roma la prima volta, persa come una bambina. Termini mi sembrava un labirinto. Però, economico, quello sì. Soprattutto se ti accontenti di un letto in dormitorio.

  • YellowSquare… Ah, lì c’è sempre casino! Se cerchi movimento e gente, perfetto. Io, a dire il vero, preferisco qualcosa di più tranquillo, ma magari tu sei giovane e hai voglia di far festa. Mi pare ci sia sempre musica e gente che beve qualcosa… un delirio.

  • The Beehive… Questo mi ispira di più. Eco-ostello… Atmosfera rilassata… Quasi quasi, se dovessi tornare a Roma, ci farei un pensierino. Il Colosseo non è lontanissimo. Poi sono fissata con l’ambiente, quindi…

  • Meininger Roma Termini… Moderno, dici? Boh, Termini mi mette sempre un po’ d’ansia. Troppa gente, troppo traffico. Ma se la posizione è comoda, magari vale la pena. Devo vedere delle foto… forse troppo freddo per me.

  • Generator Rome… Trendy… Bar… Terrazza panoramica… Sembra carino, ma ho paura che sia troppo “fighetto” per me. Io sono più tipo “jeans e maglietta”. Comunque, la vista panoramica a Roma è sempre una cosa da vedere. Ricordo ancora la prima volta che ho visto il tramonto sul Tevere. Mi sono emozionata, lo ammetto.

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