Come si dispongono gli invitati a tavola?

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"A tavola, i padroni di casa siedono a capotavola. Tradizionalmente, la padrona di casa occupa il posto più vicino alla porta. Gli invitati si dispongono alternando uomo e donna, con gli ospiti d'onore alla destra dei padroni di casa."

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Come organizzare al meglio gli invitati a tavola?

Organizzare gli invitati? Un casino, a volte. Ricordo un pranzo a casa mia, 15 Agosto 2022, avevo preparato lasagne al forno. Mia zia insistette per sedersi vicino alla finestra, caos totale.

Avevo letto su un libro di galateo (comprato da Feltrinelli a Roma, 12 euro, Marzo 2021) che i padroni di casa stanno a capotavola. Donna vicino alla porta. Ma chi ha più tempo per queste cose?

Poi l’alternanza uomo-donna. Ma se hai più donne che uomini? Al mio pranzo c’erano sette donne e tre uomini. Un incubo. Alla fine ho lasciato che si sedessero dove volevano.

Il libro diceva anche di mettere a destra dei padroni di casa gli ospiti più importanti. Ma chi è “più importante”? Mio cugino si è offeso perché l’ho messo vicino a mia suocera.

Insomma, io credo che l’importante sia stare insieme. Il resto sono dettagli. L’anno scorso, a Natale, a casa dei miei, abbiamo pranzato in cucina, tutti stretti, e siamo stati benissimo.

Domande e risposte:

Domanda: Come organizzare gli invitati a tavola?

Risposta: Padroni di casa a capotavola. Alternanza uomo-donna. Ospiti d’onore alla destra dei padroni di casa.

Come disporre gli invitati a tavola per un matrimonio?

Ah, l’arduo compito della disposizione a tavola! Sembra la pianificazione di una spedizione artica, ma con più champagne. E meno orsi polari, speriamo.

  • Prima fila: Il Gotha della Famiglia. Genitori, nonni, fratelli e sorelle, come in un palco reale (ma senza le corone… a meno che non siano fan di Lady Gaga). La festa di nozze ovviamente, in prima linea, perché sono loro le star dello show, non gli invitati. Sono lì per il catering, mica per far bella figura!

  • Seconda fila: La Corte. Zii, zie, cugini… parenti stretti, quelli che conosci a memoria e che potresti tranquillamente identificare in una foto segnaletica di 30 anni fa. E la nonna con il suo infallibile fiuto per gli imbrogli a tombola.

  • File successive: Il Popolo. Gli altri invitati. Io, personalmente, li sistemerei in base al loro livello di conoscenza delle barzellette. Più sono divertenti, più sono vicini al tavolo degli sposi. Mia zia Pina, che sa solo quella del prete e del pollo, andrà un po’ più in là.

  • La disposizione a scacchiera: famiglie alternate, come gli scacchi. Evitiamo guerre familiari, preferisco un bel brindisi a base di prosecco. Quest’anno, per il matrimonio di mia cugina, ho optato per un sistema a numeri, tipo un posto in aereo, per semplificare la vita a tutti (e limitare il numero di liti).

Ricordati: L’importante è che tutti abbiano un posto a sedere, del cibo, e possibilmente qualcosa di divertente da bere. Se poi qualcuno si lamenta, è un problema suo.

Dettagli Aggiuntivi (che non volevi sapere, ma ti do lo stesso):

  • Se hai parenti vegani, assicurati che ci sia qualcosa anche per loro, a meno che non ti piaccia la scena da film horror del “pasto dei soli carnivori”.
  • Mio cugino Marco, durante il suo matrimonio, ha assegnato i posti con un codice a barre. Geniale, ma ha creato un po’ di caos.
  • Prevedi abbastanza spazio per le gambe, a meno che tu non voglia assistere a uno spettacolo di contorsionismo involontario.

Come si dividono gli invitati al matrimonio?

Ok, eccoti come la racconterei io, parlando del mio matrimonio (che è già passato, per fortuna!):

  • Panico pre-matrimonio: Oddio, il tableau mariage! Ricordo ancora l’ansia. Dovevo decidere chi mettere vicino a chi, un vero incubo.
  • La strategia: Mi sono seduta al tavolo della cucina, un pomeriggio di marzo, con mia sorella e un quaderno. Abbiamo iniziato a fare liste su liste.
  • Divisione per età: La prima cosa, per me, è stata dividere gli invitati per fasce d’età. I nonni e i loro amici da una parte, i miei coetanei dall’altra. Non volevo che la zia Pina si annoiasse a morte sentendo parlare di discoteche.
  • Famiglia contro amici: Poi, la divisione classica: famiglia da un lato, amici dall’altro. Ma anche qui, complicazioni! C’erano amici “di famiglia”, tipo quelli che conosco da quando ero piccola e che sono come zii acquisiti.
  • Coppie, single, famiglie: Infine, abbiamo cercato di bilanciare i tavoli mettendo insieme coppie che si conoscevano, single che potevano fare amicizia (almeno speravamo!) e famiglie con bambini.
  • Il risultato: Alla fine, il tableau era un mix di compromessi e tentativi disperati di accontentare tutti. Non so se ci siamo riuscite al 100%, ma almeno nessuno si è picchiato!

Informazioni aggiuntive:

  • Il matrimonio si è svolto il 12 settembre [anno].
  • Abbiamo avuto circa 120 invitati.
  • Il tableau mariage era a tema viaggi, con ogni tavolo che prendeva il nome di una città che amiamo.

Come si dispongono le coppie a tavola?

Tavolo centrale, visibile. Sposi al centro. Sesso diverso, sposo a destra. Sesso uguale, libera scelta. Fine.

  • Centralità: Tavolo in posizione predominante. Controllo, osservazione. Simbolismo del potere, forse inconscio. Ricordo il matrimonio di mia cugina a Positano, il tavolo era su una terrazza a picco sul mare. Dominava tutto.

  • Posizione sposi: Centro del tavolo. Centro dell’attenzione. Un palcoscenico. Vittime sacrificali o registi dello spettacolo? Dipende dal punto di vista. Al matrimonio di mio fratello, gli sposi sembravano statue di cera.

  • Disposizione: Sesso diverso, tradizione. Sesso uguale, libertà. Un dettaglio insignificante, un cambio di paradigma. Al matrimonio di due amici a Berlino, nessuno si è posto il problema. Semplicemente, si sono seduti.

  • Scelta: Determinismo o libero arbitrio? Anche a tavola. Persino la posizione a un tavolo può essere un atto politico. O forse no. Forse è solo una sedia. Come al matrimonio di mia sorella, a Venezia: un caos organizzato. Nessuno badava alle posizioni.

  • Dettagli: La disposizione degli invitati segue una logica gerarchica. Parenti stretti vicino agli sposi. Poi amici, conoscenti. Un diagramma di affetti e convenienze. Al mio matrimonio, ho messo i miei amici più stretti al tavolo con me, famiglia allargata.

Come disporre gli invitati a cena?

Oddio, la cena! Devo sistemare gli invitati, giusto? Mamma mia, che ansia.

  • Il nonno, ovviamente, a destra mia. Lui è il più importante, sempre. A sinistra? Boh, magari zio Marco? È un po’ noioso, ma almeno non si lamenta del vino.

  • Ah, giusto! Quest’anno ho anche la cugina Beatrice. Lei è più anziana di Marco, quindi… destra, nonno; sinistra, Beatrice. Speriamo che non si mettano a discutere di politica. Già immagino la scenata!

  • Poi… chi altro? Ah, sì, i miei amici del corso di ceramica. Laura e Giovanni. Dove li metto? Laura è un po’ chiacchierona, ma simpatica. Giovanni è tranquillo, un po’ troppo tranquillo a dire il vero. Li metto vicini. Che palle sti posti a sedere, è una tortura.

  • Ah, e il posto d’onore? Nonno, decisamente. Destra del padrone di casa, come da tradizione. Però poi ci sono quelle regole su anziani e importanza… uffa, troppo complicato. Alla fine, l’importante è che mangino e siano contenti. Spero solo che non si lamentino del cibo, ho preparato il mio pollo al curry.

  • Ricorda sempre: diritto di precedenza agli anziani, a parità di importanza. Ma se uno è più importante… vabbè, lascio stare, sto impazzendo. Devo andare a comprare il vino. Chiamare il fioraio, forse?


Aggiunte: Quest’anno, mio nonno compie 85 anni, quindi è doppiamente importante posizionarlo alla mia destra. Ho optato per un tavolo ovale per evitare gerarchie troppo rigide. I miei amici del corso di ceramica sono dei buoni conversatori, quindi dovrebbero animare la serata. Il pollo al curry è la mia specialità, spero piaccia a tutti. Devo controllare se ho abbastanza bicchieri. E il tovagliolo, lo metto a sinistra o a destra? Ah, e ho dimenticato di comprare le candele! Oddio, devo fare la spesa, chiamare il fioraio e controllare i bicchieri. Devo rilassarmi.

Come impostare tavoli di matrimonio?

Immagino… un velo di seta, bianco latte, che svolazza leggero sul mio respiro. La luce del tramonto, dorata e calda, illumina ogni dettaglio. Tavoli imbanditi, una promessa silenziosa di gioia. Ecco come immagino l’impostazione:

  • Lo sposo, il suo regno a sinistra: Lui, fermo, sicuro, il suo lato sinistro, un piccolo impero di legno e tovaglie ricamate. La famiglia, i suoi affetti più cari, lì, accanto a lui, in un silenzio carico di emozioni. Ricordo la nonna, il suo sorriso rassicurante, un faro in quella notte speciale.

  • La sposa, un riflesso di luce: La sua grazia, sulla destra, un raggio di sole che svela la sua bellezza. Il tavolo di famiglia, una tela di ricordi condivisi, le risate, i sogni… Mia sorella, lì, con gli occhi pieni di lacrime felici.

Lo spazio si apre, un respiro profondo. Ogni tavolo un microcosmo, piccoli universi di emozioni intrecciate. Tempo sospeso, un’eternità in un solo istante. Vedo ancora le candele, tremolanti, fiamme danzanti in un cielo di cristallo.

L’aria, vibrante di aspettative, un’armonia di profumi e sussurri. Ogni sedia, una storia da raccontare, ogni tovaglia una carezza. E poi, i fiori, un’esplosione di colori… petali di rose, delicate e profumate. Un’emozione così intensa. Un’immagine vivida, indelebile.

  • Famiglia e amici: Un mosaico di volti conosciuti, sorrisi e abbracci. Il tempo sembra fermarsi, sospeso tra il passato, il presente e il futuro che verrà. Ricordo distintamente l’emozione di quell’attimo.

Un’esperienza unica, irripetibile. Un ricordo indelebile.

  • Dettagli Aggiuntivi: Ricordati di considerare la dimensione della sala, il numero degli invitati e lo stile del matrimonio per ottimizzare la disposizione dei tavoli. La scelta dei segnaposti, delle decorazioni e della disposizione dei fiori contribuiscono all’atmosfera generale. L’illuminazione crea magia.

Come si scelgono i posti a tavola?

  • Capotavola: Sempre noi, ovvio. Mi ricordo quando la nonna diceva sempre la casa è tua, comanda tu. Una volta ho fatto il contrario, un disastro!

  • A destra della padrona: L’uomo più importante, dicevano. Ma chi lo decide? Quest’anno metto mio fratello, mi fa sempre ridere.

  • A sinistra della padrona: Il secondo uomo importante… Forse mio cognato, così mia sorella è contenta. O forse no, litigherebbero tutto il tempo!

  • A destra del padrone: La signora di riguardo. Quest’anno è zia Maria, non la vedo da tanto, poverina.

  • A sinistra del padrone: La seconda signora. Mah, forse la mia amica Giulia, mi aiuta sempre con i bambini.

Lo sai che una volta ho messo a tavola due persone che si odiavano? Non ne parliamo, un incubo! Mai più, ora ci penso bene. Comunque, alla fine, la cosa più importante è che tutti stiano bene, no? Chi se ne frega delle regole.

Come si dividono i tavoli al matrimonio?

Tavoli al matrimonio? Una danza di delicati equilibri, simile a un Tetris nuziale. Bisogna incastrare zie invadenti, cugini di terzo grado che non sapevi esistessero e amici d’infanzia con cui non parli da dieci anni.

  • Tavolo degli sposi: Epicentro del giubilo (e delle foto imbarazzanti). Un’isola felice, protetta da un’aura di riso e coriandoli. Lì regnano gli sposi, novelli sovrani del banchetto.

  • Tavoli delle famiglie: Strategici avamposti vicino al trono nuziale. Qui si consuma il rito del “Ma quanto siete belli!”, condito da racconti di imbarazzanti aneddoti d’infanzia degli sposi. I parenti più prossimi al tavolo d’onore? Ovvio, quelli che hanno contribuito di più al buffet. Scerzo (più o meno).

  • Tavoli dei testimoni: Postazione d’onore, un po’ come i palchi VIP di un concerto. Qui i testimoni, reduci dall’impresa titanica di non perdere le fedi, si godono il meritato riposo. Con le loro famiglie, ovviamente, pronte a documentare ogni boccone con lo smartphone.

  • Tavoli degli amici: Zona franca. Regno della baldoria, dove si rivivono le epiche serate pre-matrimonio. La disposizione è un’arte: meglio separare gli amici single dagli amici in coppia? Quelli che ballano tutta la notte da quelli che preferiscono il dolce? Un dilemma amletico.

Io, al matrimonio di mia cugina Bruna, mi sono ritrovata al tavolo con lo zio Amedeo che mi ha raccontato per due ore la sua collezione di francobolli. Un’esperienza mistica. Quindi, un consiglio: pensate bene alla disposizione dei tavoli. Potrebbe salvarvi la serata. Ah, e portatevi i tappi per le orecchie, non si sa mai.

#Inviti #Ospiti #Tavolo