Quando è giusto togliere il seno?

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La mastectomia, ovvero la rimozione del seno, è giustificata in presenza di carcinoma mammario invasivo o in situ ad alto rischio, o come profilassi in donne con elevata predisposizione genetica (mutazione BRCA1/2, forte familiarità). Nuove indicazioni emergono per casi selezionati di carcinoma lobulare in situ esteso o recidivante, e nei rari casi di malattie infiammatorie gravi non responsive alle terapie. La decisione finale, personalizzata, spetta sempre alla paziente dopo attenta valutazione medica multidisciplinare.
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La mastectomia, lintervento chirurgico che prevede la rimozione di una o entrambe le mammelle, è una procedura complessa, carica di implicazioni fisiche e psicologiche. La sua giustificazione medica si basa su unattenta valutazione del rischio-beneficio, bilanciando la necessità di eradicare la malattia con limpatto sulla vita della donna. Sebbene spesso associata al carcinoma mammario invasivo, le indicazioni per la mastectomia si estendono a un ventaglio di situazioni cliniche che meritano unanalisi approfondita.

Il carcinoma mammario invasivo rappresenta la principale indicazione per la mastectomia. In questi casi, lobiettivo primario è la rimozione completa del tumore e la riduzione del rischio di recidive. La mastectomia può essere preferita alla chirurgia conservativa (quadrantectomia) in presenza di tumori di grandi dimensioni rispetto al seno, multifocalità, o localizzazione non idonea per una resezione completa con margini negativi. Anche la presenza di un carcinoma in situ ad alto rischio, come il carcinoma duttale in situ di grado elevato e/o esteso, può giustificare la mastectomia, soprattutto in presenza di fattori di rischio aggiuntivi.

Un altro scenario in cui la mastectomia viene considerata è la prevenzione in donne ad alto rischio di sviluppare un tumore al seno. Portatrici di mutazioni genetiche come BRCA1 o BRCA2, o donne con una forte familiarità per carcinoma mammario, possono optare per una mastectomia profilattica (o preventiva), riducendo drasticamente le probabilità di ammalarsi. Questa decisione, profondamente personale, va presa dopo unaccurata consulenza genetica e una discussione approfondita con il team medico multidisciplinare, valutando attentamente i rischi e i benefici della procedura.

Oltre a queste indicazioni consolidate, negli ultimi anni sono emerse nuove considerazioni per casi più specifici. Ad esempio, il carcinoma lobulare in situ, sebbene non considerato un vero e proprio tumore, può aumentare il rischio di sviluppare un carcinoma invasivo in futuro. In casi selezionati di carcinoma lobulare in situ esteso o recidivante, la mastectomia può essere proposta come opzione, soprattutto in presenza di altri fattori di rischio.

Infine, seppur raramente, la mastectomia può essere indicata in presenza di gravi malattie infiammatorie del seno, non responsive alle terapie mediche convenzionali. Condizioni come la mastite granulomatosa idiopatica, che provoca dolore e infiammazione cronica, possono richiedere la mastectomia come ultima risorsa per alleviare i sintomi e migliorare la qualità di vita della paziente.

È fondamentale sottolineare che la decisione finale riguardo alla mastectomia spetta sempre alla paziente. Questa scelta, carica di implicazioni fisiche, emotive e psicologiche, deve essere presa in piena consapevolezza, dopo un percorso di informazione e confronto con un team multidisciplinare composto da senologi, oncologi, radioterapisti, psicologi e chirurghi plastici. La personalizzazione del percorso terapeutico, basata sulle specifiche caratteristiche della paziente, sulla sua storia clinica e sulle sue preferenze, è la chiave per garantire la migliore assistenza possibile. Lobiettivo finale è quello di offrire un trattamento efficace e al contempo rispettoso dellintegrità fisica e psicologica della donna, supportandola in ogni fase del percorso di cura.

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