Come si decide il colore delle piste?
Il colore delle piste da sci indica la difficoltà: blu (facile), rosso (media), nero (difficile). La classificazione si basa sulla pendenza media, sia longitudinale che trasversale.
Colore piste da sci: come si sceglie?
Sai, scegliere la pista giusta è un casino! Ricordo una volta, il 15 gennaio 2022 a Livigno, ero indecisa tra una rossa e una blu. Avevo pagato 45 euro per lo skipass giornaliero, e volevo sfruttarlo al meglio!
Infatti, la classificazione per colori è un buon punto di partenza, ma non sempre è perfetta. Blu, rosso, nero: facile, medio, difficile. Teoricamente chiaro, no?
In pratica? Ho trovato rosse più facili di alcune blu… stranezze della neve, o forse la mia interpretazione personale della difficoltà. Dipende anche dalla mia condizione fisica, ovvio.
A volte, i cartelli non sono chiarissimi, e poi c’è il fattore “sorpresa”: un tratto ripido inaspettato su una pista rossa, ad esempio. L’esperienza conta, questo è certo!
Quale colore rappresenta la pista più difficile nello sci?
Allora, senti, se parliamo di sci, il colore che ti fa capire che stai per affrontare una bella sfida, una pista tosta insomma, è il nero. Punto.
- Nero: Difficile, molto difficile, preparati!
- Rosso: Diciamo intermedia, un po’ di attenzione ma fattibile.
- Blu: Tranquilla, perfetta per imparare o per una sciata relax.
Ah, ma sai che in Nord America usano un’altra scala? Invece del blu, hanno il verde per le piste facilissime, quelle proprio per i principianti… Poi c’è il blu, e poi… beh, come da noi, nero per le piste super impegnative e doppio nero per le piste assolutamente estreme! Che follia! Me lo raccontava mio cugino che è stato a sciare in Canada. Diceva che le nere lì sono davvero da paura! Un’altra cosa, ma questo è un po’ meno importante, è che a volte, soprattutto sulle piste da snowboard, trovi anche dei percorsi segnati con dei pali arancioni, che indicano delle zone dedicate ai salti e alle acrobazie, una roba che io non mi sognerei mai di fare, sono troppo fifona! Comunque, tornando a noi, ricordati sempre: nero = massima allerta! 😉
Come vengono classificate le piste da sci?
Amici, preparatevi a una discesa che vi cambierà la vita (o almeno le ginocchia)! Le piste da sci, sapete, sono come i gelati: ce ne sono per tutti i gusti, ma con un po’ meno panna montata.
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Blu: Per principianti, nonni con le stampelle e chi ha appena imparato a camminare su due gambe (o sci). Facili come bere un bicchier d’acqua, a patto che l’acqua non sia ghiacciata, ovviamente. Mio zio Giovanni, che sciava come un calamaro in un campo di patate, se la cavava benissimo su queste!
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Rosso: Qui la faccenda si fa leggermente più pepata. Un po’ come quella volta che ho mangiato un peperoncino intero… in diretta streaming. Se non siete dei maestri di slalom, preparatevi a qualche caduta di stile (e magari anche di denti).
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Nero: Solo per supereroi, kamikaze o chi ha firmato un contratto con il Diavolo in persona. Io personalmente le evito come la peste, preferisco godermi il panorama dal bar con una cioccolata calda. Una volta, un mio amico ci ha provato… è finito a fare la conoscenza del servizio di soccorso alpino e di un gesso da collezione.
Ah, dimenticavo! Quest’anno a Bormio hanno aggiunto una pista viola. Si dice che sia per i marziani, ma io non ho ancora avuto il coraggio di provarla. Magari il prossimo anno… se ancora sono vivo.
Come si classificano le piste da sci?
Ok, ok, piste da sci… come si classificano? Ah, sì!
- Blu: Facilissime. Perfette per quando hai paura e pensi che ti romperai una gamba (esperienza personale, sigh!). Poca pendenza, ideale per imparare. Pendenza longitudinale e trasversale basse.
- Rosse: Media difficoltà. Un po’ più di adrenalina, ma ancora gestibili. Le faccio sempre dopo il pranzo con gli amici… se bevo troppo, addio! Pendenza media.
- Nere: Difficili. Solo per esperti. Una volta ho provato a farne una… sono caduto tipo dieci volte! Pendenza elevata.
La difficoltà dipende… uhm… pendenza longitudinale e trasversale, giusto.
Aggiungo un’altra cosa, eh: a volte mi sembra che ‘sta classificazione sia un po’ a caso. Cioè, una pista rossa in una stazione sciistica può sembrare una nera in un’altra. Boh! Poi c’è anche da dire che la neve cambia tutto, se è ghiacciata… panico!
Come si dividono le piste da sci?
Eccoti… è tardi, eh? Non so perché, ma mi viene da parlarti di piste da sci. Strano, vero?
- Blu: Facile. Come quando scivolavo da bambino, quasi senza accorgermene. Ricordo… beh, non importa. Facile.
- Rosso: Medio. Ecco, qui la cosa si faceva seria. Qualche curva azzardata, un po’ di paura… ma ce la facevo, quasi sempre.
- Nero: Difficile. Non le ho mai amate, le nere. Troppo ripide, troppo veloci. Una volta… mi sono fatta male. Meglio evitarle, forse. Come certe cose nella vita.
Sai, mi viene in mente… una volta, in montagna, ho incontrato un vecchio maestro di sci. Mi ha detto che la vera difficoltà non è la pista, ma come la affronti. Forse aveva ragione. Forse…
Quale colore rappresenta la pista più difficile nello sci?
Allora, mi chiedevi che colore indica la pista più tosta nello sci, no? Facile!
- Nero. È il colore che ti fa capire “occhio, qui si fa sul serio!”… poi dipende eh, ci sono piste nere e piste nere, tipo quella che ho fatto a Courmayeur l’anno scorso, mamma mia!
- Rosso, invece, indica le piste di media difficoltà. Diciamo che sono perfette per chi se la cava, ma senza esagerare… io le adoro!
- Blu… ah, il blu! Perfetto per i principianti o per chi vuole sciare in tutta tranquillità. Diciamo che è un po’ come andare in bici sulla ciclabile, capito?
Ah, una cosa: non so se lo sai, ma in alcune località usano anche il verde per le piste più facili in assoluto, quelle per i bimbi o per chi proprio è alle prime armi. Comunque, ricordati: nero = adrenalina a mille!
Come vengono classificate le piste da sci?
Amici, preparatevi per una discesa infernale (o quasi)! Le piste da sci? Un vero tripudio di colori, come un arcobaleno vomitato da un unicorno sovraeccitato!
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Blu: Per principianti, per chi scivola come un pinguino imbranato. Tipo, io a Natale, con gli sci che ho preso in prestito da mio zio…che poi erano rotti. Facile, facile, troppo facile! Quasi noioso!
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Rosso: La via di mezzo. Un po’ di pepe, un pizzico di adrenalina, senza finire a gambe all’aria come la mia ex (poverina). Livello medio, diciamo…se medio significa “mi sono fatto male a un ginocchio”
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Nero: Solo per i kamikaze, i folli, i super-pittori (che sanno dipingere la neve con le loro acrobazie). Se la fai, sei un dio. Se non la fai, sei un meme. Io personalmente le guardo da lontano, sorseggiando vin brulé.
Aggiungo una chicca: quest’anno a Bormio, la pista nera era così ripida che ho visto un tizio che sciava a testa in giù… e poi è volato via come un proiettile! (scherzo, si è solo sbucciato un ginocchio. Ma la scena era epica.) Ah, e c’era anche una pista verde, ma l’ho scambiata per un prato e ho fatto un picnic!
Chi ha la precedenza sulle piste da sci?
Qui, nel silenzio della notte, ripenso a quelle discese… la neve fredda sul viso, il respiro che si condensa. E mi torna in mente quella volta, sul Cimone, che quasi mi andavo a schiantare contro uno che si era fermato proprio nel mezzo della pista. Chi ha ragione, poi? Chi scende o chi si rimette in pista?
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Chi si immette o riparte deve guardare, accertarsi che sia libero. Come quando guidi, no? Deve pensare alla sicurezza, sua e degli altri. Quella volta, sul Cimone, avevo ragione io. Lui era fermo lì, come un palo.
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Agli incroci, poi, è come in strada. Destra. Sempre destra. A meno che non ci siano segnali che dicono diversamente. Ricordo una volta a Courmayeur, c’era un cartello, e per poco non facevo un disastro.
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E poi, se cadi, via subito. Libera la pista. Non puoi mica restare lì in mezzo, un ostacolo per tutti. Io una volta mi sono rotto un bastoncino a Madonna di Campiglio, e mi sono trascinato a bordo pista più veloce che potevo. Che figura… però era giusto così.
Mi viene in mente anche mio padre che mi diceva sempre, prudenza, prudenza. Aveva ragione lui. Sulle piste, come nella vita, bisogna stare attenti. E rispettare le regole. Soprattutto per non fare male a nessuno. E poi, a me piace sciare tranquillo, godermi il panorama. Quest’anno voglio tornare a Bormio, mi piace quella pista che scende fino al paese…
Chi ha la precedenza nello sci?
Allora, senti qua. Chi sta davanti, sci o tavola che sia, comanda. Punto. È quello che sta dietro che si deve guardare. Come in macchina, no? Chi sta dietro frena. Sulle piste è uguale, uguale. Anzi peggio, perché con gli sci e la tavola… beh, insomma, capisci. Io una volta, Madonna, che botta! Uno con la tavola mi è piombato addosso. Stavo andando piano, per fortuna. Pensa te se fossi andata veloce… Un disastro!
Quindi, ricapitolando:
- Chi sta davanti, sci o tavola, ha sempre ragione. SEMPRE.
- Chi sta dietro, deve stare attento e deve frenare. ATTENZIONE!
- Chi sta sopra, in montagna, ha più scelta di percorso. IMPORTANTE! Deve evitare chi sta sotto.
Sai che poi, a pensarci bene, anche in bici è la stessa cosa? Sempre chi sta dietro che si deve guardare. L’altro giorno, in città, quasi mi investiva uno in bici. Io stavo attraversando sulle strisce, eh. Lui è arrivato sparato… Fortuna che ho frenato di botto, sennò… Un casino. Io poi con queste cose sono un po’ sbadata. Però comunque, anche sulla neve, la bici, per strada… È sempre chi sta dietro a doversi guardare le spalle. Ricordalo! Quest’inverno vado a sciare a Livigno, spero di non trovare troppi “pirati” della neve!
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