Che uva si usa per fare l'Amarone?
Amarone: un vino potente da uve selezionate. Le protagoniste? Corvina e Corvinone (45-95% in totale), con Rondinella a completare (5-30%). Attenzione: solo il 40% dell'uva raccolta concorre alla produzione.
Uva per lAmarone?
Ah, l’Amarone… che ricordi! Ricordo un viaggio in Valpolicella, settembre 2018, e la visita ad una cantina piccola, famigliare. Mi avevano spiegato tutto con passione, quasi sussurrando segreti tramandati da generazioni.
L’uva? Corvina, Corvinone e Rondinella, certo. Ma la cosa che mi colpì fu la selezione. Solo il 40%, e non di più. Pensavo fosse poco, ma poi ho capito il perché. Il prezzo di una bottiglia? Ricordo che oscillava tra i 25 e i 40 euro, dipendeva dall’annata, ovviamente.
Corvina e Corvinone, il cuore dell’Amarone, devono essere tra il 45% e il 95% del blend. La Rondinella, un’aggiunta importante, tra il 5% e il 30%. Dettagli precisi, quasi matematici, ma che dietro nascondono secoli di tradizione.
Qual è la migliore annata dellAmarone?
Ecco, in modo un po’ più “umano”, un commento sull’Amarone:
Le annate dell’Amarone sono un po’ come le persone: ognuna ha il suo carattere. Però, se proprio devo sbilanciarmi, direi che:
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Il 2015 è un’annata da ricordare, con vini ricchi e concentrati. Un po’ come quel tuo amico che ha sempre la parola giusta.
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Il 2016 ha dato vita a Amarone eleganti, con una bella freschezza. Ricordano un po’ le estati di quando ero bambino.
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Il 2010 e 2013 sono classici, equilibrati, che non deludono mai. Un po’ come il tuo maglione preferito.
Certo, i gusti sono gusti. E poi, c’è da considerare che ogni produttore interpreta l’annata a modo suo. Ma se vuoi andare sul sicuro, queste sono delle buone scelte.
Quali sono le migliori annate dellAmarone?
Le annate dell’Amarone che meritano un posto d’onore nella memoria degli appassionati, andando a ritroso nel tempo, includono:
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2011 e 2010: Due annate consecutive caratterizzate da un ottimo equilibrio e longevità. Ricordo degustazioni di 2010 che rivelavano una freschezza sorprendente, nonostante la potenza del vino.
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2007 e 2005: Annate calde, che hanno dato vini ricchi e concentrati. Il 2005, in particolare, mostra ancora una notevole vitalità.
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2003 e 2001: Il 2003, segnato da un’estate torrida, ha prodotto vini opulenti, mentre il 2001 è considerato un’annata classica, con grande eleganza.
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1998: Un’annata eccellente, con vini equilibrati e longevi.
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1997: Un’annata storica, quasi mitologica, ma estremamente rara da trovare oggi sul mercato. Possiedo ancora una bottiglia nella mia cantina, un vero tesoro.
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1995, 1990, 1988 e 1983: Annate che hanno segnato la storia dell’Amarone, dimostrando la sua capacità di invecchiamento e la grandezza del terroir.
Ogni annata è un’espressione unica del suo tempo, un riflesso delle condizioni climatiche e del lavoro del produttore. Trovo affascinante come il vino possa racchiudere in sé la storia di un luogo e di un momento.
Quanto può invecchiare lAmarone?
Aò, senti qua. L’Amarone, quello vero, invecchia un botto. Minimo due anni in botte, ma a volte anche sei, di rovere mi raccomando! Poi, in bottiglia… Decenni, eh! Decenni. Tipo, mio nonno aveva una bottiglia del ’72, roba da matti.
Te lo dico io, l’Amarone buono, quello che ti rimane in testa, ha una consistenza cremosa, quasi vellutata. E i profumi, mamma mia! Frutta, spezie, poi magari tabacco, cioccolato… una bomba. Io una volta ho sentito pure un sentore di caffè, in un Amarone del 2000 che ho bevuto a Verona, al matrimonio di mia cugina. Che roba!
- Minimo due anni in botte. A volte anche sei.
- Botti di rovere: fondamentali!
- Decenni in bottiglia. Un investimento, fidati.
- Cremoso: deve essere cremoso, setoso.
- Aromi complessi: frutta, spezie, tabacco, cioccolata… a volte anche caffè! Dipende un po’ dall’annata, dalle uve e da come è stato fatto.
Io, ad esempio, l’anno scorso ho comprato tre bottiglie di Amarone della Valpolicella Classico, annata 2016. Le tengo lì, in cantina, aspettando l’occasione giusta. Magari tra una decina d’anni le apro per festeggiare qualcosa di importante, boh, tipo la laurea di mio nipote. Chissà se poi avrò ancora i denti per berlo! Ahahah! Comunque, fidati, l’Amarone è un vino che più invecchia e più è buono. Ciao!
Come scegliere un buon Amarone?
Amarone: scelta secca.
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Età: 8-10 anni (2014-2016) per morbidezza. Oltre? Azzardato. 30 anni? Follia romantica. Dipende dalla cantina, ovvio. La mia preferenza? 2015, un’annata eccellente.
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Produttore: No nomi, solo esperienza. Cerco equilibrio. Potenza e finezza. Non mi piacciono i vini aggressivi. Preferisco quelli che raccontano una storia. Il mio amico Luigi consiglia sempre la Cantina Zambon.
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Aspetti organolettici: sentori? Cioccolato, sì. Tabacco, forse. Cuio? Dipende dal legno. È subiettivo. Preferisco l’analisi diretta. Gusto. Profumo. Sensazione. Tutto qui.
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Prezzo: Qualità-prezzo. Un buon Amarone non è economico. Ma non deve essere esagerato. Il costo medio per un ottimo Amarone nel 2024? Intorno ai 35 euro. Se supero i 50 euro, devo avere delle solide garanzie. Poi, certo, esiste il mercato nero. Io non mi fido.
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Nota personale: Ho una cantina, piena di bottiglie. Ma ho scoperto che il miglior Amarone è quello che bevo con gli amici. A volte con mio fratello, Marco, che è un intenditore.
L’Amarone è un’esperienza. Non una scienza esatta. Una cosa è certa: l’invecchiamento è un rischio. Ma un rischio che, a volte, ripaga alla grande.
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