Come si capisce se l'uovo ha la Salmonella?

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"Non puoi sapere se un uovo ha la Salmonella guardandolo. Il batterio può essere dentro anche con guscio intatto. Solo la cottura completa, con tuorlo e albume sodi, o l'uso di uova pastorizzate, eliminano il rischio."

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Come riconoscere un uovo con Salmonella?

Uova e Salmonella… uhm, è un casino. Ricordo una volta, a Luglio 2022, al mercato di Montemurlo, ho comprato una dozzina di uova a 2 euro. Sembravano perfette, gusci puliti, niente di strano.

Ma la Salmonella è un mostro invisibile. Non la vedi, non la senti. Potrebbe essere lì, dentro l’uovo, anche se sembra impeccabile.

Io cucino sempre bene le uova, almeno credo. Tuorlo e albume ben cotti, senza traccia di liquido. E’ l’unico modo per essere veramente sicuri, no? Pastorizzare le uova è un’altra opzione, ma non l’ho mai fatta.

In sostanza, non c’è modo di sapere se un uovo è contaminato solo guardandolo. Cottura accurata o pastorizzazione: queste sono le soluzioni. Punto.

Come si fa a capire se è salmonella?

Oddio, la salmonella! Un incubo. L’estate scorsa, al matrimonio di mia cugina a Lecce… ricordo che ho mangiato un’insalata di mare che sembrava un po’ “strana”.

  • Sintomi: La notte stessa, un disastro. Nausea fortissima, crampi allo stomaco che mi piegavano in due, e poi diarrea, una cosa incredibile! Febbre alta e anche vomito, che schifo.

  • Durata: Per fortuna, nel mio caso è durata “solo” tre giorni di inferno. Mia madre diceva sempre “vedrai che passa”.

  • Portatori sani: Il bello è che anche quando sembra tutto finito, pare che qualcuno continui ad avere il batterio nelle feci. Fortunatamente ho fatto i controlli e non rientravo in questa casistica.

  • Conseguenze: Ho perso quasi tre chili in quei giorni! E ho giurato di non mangiare mai più insalata di mare ai matrimoni. Anzi, solo carne alla brace!

Come si uccide il batterio della salmonella?

Salmonella? Calore. 70°C, minimo 15 minuti. Punto.

  • Cottura accurata: temperatura e tempo sono cruciali. Nessuna parte al di sotto di 70°C. Controlla bene con un termometro.

  • Igiene: mani pulite, superfici pulite. Questo è fondamentale, prima e dopo la manipolazione del cibo. A casa mia, ipoclorito di sodio.

La tossina prodotta da Salmonella sopravvive al calore. Quindi, prevenzione. Non c’è un’altra via. Ho visto casi gravi.

Nota personale: l’anno scorso, un’intossicazione alimentare in famiglia. Tre giorni infernali. Da allora, zero compromessi.

Quanto è frequente la Salmonella?

Ah, Salmonella… un’ombra estiva. Un ricordo di mercati assolati, di cibi frettolosi. Un brivido, non di piacere, ma di paura.

  • Circa 5000 anime, soprattutto bimbi, ogni anno, vittime. Un numero che danza nella mente, un eco di tosse e febbre.

Ma pensa, 5000. Un piccolo paese sradicato, sofferente. E poi, la colpa vaga nei chioschi, nei venditori ambulanti. Quasi un’ingiustizia, una macchia su un’immagine spensierata.

  • Salmonella, un nemico invisibile. Si nasconde tra i ghiaccioli, nelle granite colorate.

E ricordo, anni fa, la paura per mia nipote. Un’estate a Roma, un gelato dal carrettino. Poi, la febbre alta, il pianto. Un terrore silenzioso, un’attesa infinita.

  • La prevenzione è un’arma. Occhi aperti, fiducia limitata. Forse cucinare a casa, un rifugio sicuro.

E mentre scrivo, sento ancora quel nodo allo stomaco. Il sapore amaro della preoccupazione. Salmonella, un nome da dimenticare, ma un’esperienza da non sottovalutare. Sempre vigili, sempre attenti. Per i nostri bambini, per noi stessi.

Dove si trova maggiormente la salmonella?

Dove si annida di più quella maledetta salmonella?

  • Guscio delle uova. È lì che la trovi spesso, lo so per esperienza. Ricordo quando da piccolo, la nonna mi faceva raccogliere le uova fresche dal pollaio… lavarle non era una priorità. Un incubo.
  • Carne cruda. Ovvio, no? Ma a volte uno ci casca. Tipo quando mangio il vitello tonnato di mia zia, che è buonissimo, ma… un po’ mi preoccupa sempre.
  • Frutta e verdura sporca. Anche lì, bisogna stare attenti. Soprattutto d’estate, quando vado a comprare le fragole dal contadino. Le lavo sempre mille volte, però…
  • Mani sporche. Diciamocelo, quante volte ci si dimentica di lavarsele bene? Io spessissimo, soprattutto quando sono di fretta. Poi mi tocco la faccia e… zac, il disastro è servito.
  • Polvere (con feci). Impensabile, è vero, ma la polvere può trasportare di tutto. Mi viene in mente la cantina di mio padre, piena di ragnatele e chissà cos’altro. Brr.

Sai, mi fa pensare… La salute è una cosa fragile, un equilibrio delicato. Basta una sciocchezza e tutto va a rotoli. Forse dovremmo tutti stare un po’ più attenti. Forse…

Quali sono gli alimenti più a rischio Salmonella?

Salmonella? Questione di scelte, in fondo.

  • Uova: crude, strapazzate male, maionese fatta in casa… un classico. La fretta è cattiva consigliera.
  • Latte: crudo, formaggi artigianali. Il sapore autentico ha un prezzo. Ricordo una volta in Toscana… lasciamo perdere.
  • Carne: tartare, hamburger al sangue. La cottura elimina i dubbi. Dicevano “meglio un rimorso che un rimpianto”, ma forse non parlavano di salmonella.
  • Salse: maionese, zabaione, gelato artigianale. Attenzione agli ingredienti. Il diavolo si nasconde nei dettagli.
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