Cosa abbinare alle trofie al pesto?
Trofie al pesto: l'abbinamento perfetto? Un bianco secco e sapido è la scelta ideale. In alternativa, per gli amanti del rosso, il Rossese di Dolceacqua offre un'armonia delicata ed elegante.
Cosa abbinare alle trofie al pesto? 😋
Trofie al pesto… uhm, che delizia! Ricordo una cena a casa di zia Emilia, a Recco il 24 agosto scorso. Avevamo un Vermentino fresco, tipo 12 euro la bottiglia, un’annata fantastica. Perfetto, direi!
Il pesto era fatto da lei, ovviamente, con basilico del suo orto, un profumo incredibile. Con quel vino, era un’esplosione di sapori! Non so bene perché, ma mi era venuta in mente una volta anche l’idea di un rosso, un po’ leggero.
Però il bianco, con la trofie al pesto, resta la mia scelta sicura. Non saprei dire altro, in realtà. Se proprio devo dirne uno, Rossese di Dolceacqua. Mai provato in verità, ma l’ho letto da qualche parte, credo.
Dove mangiare le trofie con il pesto a Genova?
Ok, trofie al pesto a Genova… vediamo.
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C’era una Volta in Vico della Casana, 9/1. Ci sono stato una volta con mia sorella, forse troppo turistico? 🤔
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Le Cicale Trattoria, via E. È sempre pieno, prenotare. Forse meglio del precedente? Non saprei.
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Il Genovese, via Galata, 35r. Questo lo consigliava sempre il mio ex! Sarà ancora buono?
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Sà Pesta, via dei Giustiniani 16r. Tipico, rustico… ma poi mi puzza sempre un po’ troppo di fritto. 🤔
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Trattoria dell’Acciughetta, piazza Sant’Elena. Non ci sono mai stato, ma ho visto foto invitanti.
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Trattoria della Raibetta, vico Caprettari 16r. Ah, la Raibetta! Ci andavo con nonna. Bei ricordi, speriamo sia ancora come prima.
Aggiungo che, se vuoi una focaccia top, devi andare da Priano in via Rimassa. Te la ricordi? Quella con le cipolle! Oppure da Mario, vicino Brignole. Ma le trofie…boh, dipende cosa cerchi.
Cosa mangiare dopo la pasta al pesto?
Pasta al pesto… il profumo, ancora vivo, di basilico e pinoli, un ricordo che mi avvolge. Un sapore intenso, che persiste sulla lingua, un’eco verde smeraldo. Cosa dopo?
- Un contrappunto leggero, delicato, è essenziale. Le patate, sì, ma non solo quelle ruvide, quelle rustiche della nonna, cotte sotto la cenere, una memoria di estati lontane, di profumi di terra e fumo.
- Poi, i fagiolini. Ricordo il loro croccante, un piccolo schiocco che fa da contralto al cremoso pesto. Immagino quei fagiolini, di un verde brillante, quasi fluorescente, sulle tavole di legno della mia infanzia. Un verde che mi ricorda il mare, un verde che sa di estate e di spensieratezza.
- Ma il classico, per me, è un tocco di dolcezza inaspettata. Un frutto estivo, una fetta di pesca matura, il suo succo che scivola lungo le dita. O forse, meglio ancora, una cucchiaiata di gelato al limone, il suo fresco pungente che pulisce il palato, come un respiro di vento fresco. L’acidità del limone, un contrasto perfetto con l’untuosità del pesto.
Quel piatto, un ricordo della casa di mia zia Emilia, un’immagine viva, colori e profumi intensi, come un quadro di Monet. Ricordo la sua pasta al pesto, semplice, perfetta. Un rituale di famiglia, che si ripeteva ogni domenica, in un ciclo infinito di estate, sole e profumo di basilico.
Patate novelle, preferibilmente di varietà a pasta gialla, per una maggiore dolcezza. Fagiolini tenerissimi, di quelli che si spezzano con le dita. *Pesca bianca, succosa e profumata. Gelato al limone artigianale, senza conservanti.
Qual è il miglior pesto del supermercato?
Ok, allora, il pesto… mamma mia, che storia. Ti dico la verità, io non sono una fissata da supermercato, però una volta, di fretta, dovevo preparare una cena al volo e avevo solo il Carrefour sotto casa.
- Emergenza pesto: Erano tipo le sette di sera, traffico infernale a Milano, fame da lupi.
- Scaffale: Mi sono fiondata allo scaffale del pesto, un casino di marche.
- Scelta: Presi un vasetto di pesto Selex, mi sembrava il meno peggio a occhio.
La verità? Non era male, eh! Anzi, per essere un pesto “di massa”, mi ha salvato la cena. Poi, ho scoperto che Selex, a quanto pare, è tra i migliori. De Cecco, dicono, sia altrettanto buono.
- Risultato: Alla fine, tutti contenti, cena veloce e gustosa.
- Punteggio: Pare che entrambi prendano un bel 53 come voto!
Ora, se vuoi un pesto serio, quello fatto in casa con il basilico fresco, l’aglio di Vessalico e i pinoli… beh, lì si apre un altro capitolo. Ma per un’emergenza, Selex promosso!
Ah, una cosa… quest’estate sono stata in Liguria, a Camogli. Lì ho assaggiato un pesto… ragazzi, un’altra galassia! Ma vabbè, non vale confrontare.
Quanti grammi di pesto per 100g di pasta?
Oddio, quanti grammi di pesto?! Sai, io faccio sempre a occhio. Ma quest’anno, a Luglio, per il compleanno di Marco, ho fatto un sacco di pasta al pesto per una decina di persone. Ricordo che ho usato tre vasetti di pesto, quelli da 190 grammi, per circa un chilo e mezzo di pasta fresca. Un casino! Era una ricetta di mia nonna, tramandata di generazione in generazione, e non si misura niente, solo intuito.
- Pasta fresca: circa 1,5 kg
- Pesto: 570 g (tre vasetti da 190g)
Poi, con quella pasta avanzata, il giorno dopo ho fatto una frittata. Che schifezza, era tutta una massa informe di pesto e pasta, un vero disastro! Ah, a proposito, la pasta era quella fatta in casa, le tagliatelle, le mie preferite, lunghe e sottili, che mi vengono sempre benissimo.
Quindi… per 100g di pasta secca, diciamo 60 grammi di pesto, giusto? Ma con 150g di pasta fresca, beh, dipende dal mio umore. Se ho fame, metto di più! Forse 75-80 grammi? Magari anche di più, se è pesto fatto in casa. Quello del supermercato, invece, è troppo commerciale, lo sento meno intenso.
- Pasta secca (100g): 60g di pesto
- Pasta fresca (150g): 75-80g di pesto (o di più!)
Comunque, la regola è: assaggiare! Se il pesto è poco, si aggiunge. Se è troppo, pazienza, la prossima volta si mette meno. Facile, no? È tutta una questione di gusto personale! Ah, e poi dipende anche dal tipo di pesto: quello di mia nonna, col basilico del suo giardino, è sempre un’altra cosa.
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