Perché non si usa il cucchiaio per mangiare gli spaghetti?

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Spaghetti: forchetta, non cucchiaio! La tradizione detta legge: forchetta inclinata, pochi spaghetti arrotolati con delicatezza. Nessun cucchiaio: eleganza e gusto si gustano così. Bocconi perfetti? Un'arte, non un compito per utensili extra!

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Perché è sbagliato usare il cucchiaio per mangiare gli spaghetti in Italia?

Sai, a Roma, da nonna Emilia, 15 agosto 2018, ho visto di tutto. Lei, santa donna, usava il cucchiaio per la minestra, mai per gli spaghetti.

Mai. Assolutamente. Un vero crimine, secondo lei. Ricordo il suo sguardo severo, un misto di disappunto e incredulità.

Ricordo il profumo della sua pasta al pomodoro, quella fatta in casa, con i pomodori San Marzano, costava una follia, ma ne valeva la pena. Non la mangiavo con il cucchiaio.

La forchetta, inclinata, è la chiave. Così impari a maneggiare gli spaghetti, non a pasticciarli nel piatto. Un’arte, una vera arte. Non si fa a caso.

Non è una questione di regole, è un’esperienza sensoriale. È il modo in cui si assapora la pasta. Insomma, è questione di cultura, di rispetto per la tradizione, una cosa quasi sacra, un po’ come il gelato al pistacchio!

Domande e Risposte:

Domanda: Perché è sbagliato usare il cucchiaio per mangiare gli spaghetti in Italia?

Risposta: È considerato scorretto ed inelegante. La forchetta è lo strumento appropriato.

Chi usa il cucchiaio per mangiare gli spaghetti?

Chi usa il cucchiaio per gli spaghetti? Solo i folli, o chi ha perso una scommessa molto, molto strana! Il galateo, mio caro, urla al sacrilegio! È come mettere il formaggio nel tiramisù DOPO il caffè: un crimine contro l’umanità (o almeno contro la buona cucina).

  • Il cucchiaio? Sacro alle minestre, alle zuppe, a quelle cose che ti scaldano l’anima e non ti lasciano con gli spaghetti appiccicati ai baffi come un piccolo, triste albero di Natale.

  • La forchetta, sola e inattaccabile, domina il campo di battaglia. Chi usa il cucchiaio per gli spaghetti è un eretico, un rivoluzionario del gusto… che probabilmente ha anche il ketchup sulla pizza.

  • Mia nonna, anima pia, avrebbe esclamato: “Ma che diavolo fai?!”. E poi, con un’aria di disappunto degna di una regina, mi avrebbe insegnato l’arte della forchetta a dovere. Ricordo ancora il suo sguardo severo…

  • In sintesi: solo chi non ha mai conosciuto la vera arte della pasta. E magari, a mia insaputa, sta facendo la sua personale, e stramba, rivoluzione del buon gusto.

Aggiunta: Quest’anno, per caso, ho visto un documentario su un cuoco giapponese che usava un cucchiaio per i ramen, ma era una tecnica specifica, quasi rituale. Quindi, qualche eccezione… forse… c’è. Ma gli spaghetti alla carbonara con il cucchiaio? No. Assolutamente no.

Come si gira la forchetta per gli spaghetti?

Come si gira la forchetta per gli spaghetti? Beh, la tecnica, a ben vedere, è un microcosmo di eleganza e pragmatismo. Non è solo questione di mangiare, ma di come si mangia. Pensateci: un gesto apparentemente banale, che rivela molto sulla nostra cultura e sulla nostra attenzione al dettaglio.

La forchetta, leggermente inclinata – mai perpendicolare al piatto, come insegna la mia nonna Emilia – raccoglie due o tre spaghetti. L’arrotolamento avviene poi in senso orario, formando una spirale ordinata, una piccola opera d’arte culinaria, se vogliamo. Il segreto? Una matassa compatta, senza fili disordinati che penzolano indecorosamente. È un po’ come comporre un haiku, no? Ogni gesto deve essere preciso, essenziale.

  • Inclinare la forchetta.
  • Prendere pochi spaghetti.
  • Arrotolare in senso orario.
  • Matassa compatta, senza fili sparsi.

Un errore comune è impilare gli spaghetti come se fossero tronchi di legno. Questo è inelegante e dimostra una certa mancanza di sensibilità estetica, secondo il mio punto di vista. Ricordo che mio zio, un vero intenditore di pasta, definiva tale tecnica “il metodo del macchinista”.

Infatti, la giusta tecnica non è solo un’esibizione di raffinatezza, ma anche questione di praticità. Una matassa ben formata facilita il trasporto alla bocca, evitando incidenti imbarazzanti. E poi, diciamocelo, è più appagante per l’occhio e per l’anima. La filosofia del buon gusto si nasconde anche nei dettagli più minuti. Quest’anno, ho scoperto che a molti piace usare un cucchiaio come supporto, ma trovo che renda il tutto un po’…rustico.

  • Nota aggiuntiva: La scelta del tipo di forchetta (a quattro o tre rebbi) può influenzare la tecnica, ma non la sostanza del gesto. Preferisco, personalmente, le forchette a quattro rebbi, ma questo è un dettaglio soggettivo. La forchetta deve essere di dimensioni adatte a contenere la quantità di spaghetti desiderata.

Come si tiene la forchetta secondo il galateo?

Ah, il galateo, quell’arte antica di non sembrare un cinghiale a tavola! Tenere la forchetta? Un’impresa titanica, quasi come scalare il K2 con le ciabatte.

  • La forchetta, cara, la si tiene a sinistra, come se fosse la mano di un fidanzato un po’ imbranato: la stringi delicatamente, non come se volessi estrarre un chiodo. Al centro, ovvio, non vuoi che ti scappi via come un pesce gatto!

  • Punte in giù, s’intende. Non a mo’ di lancia, pronte per trafiggere la povera insalata. Eleganza, mia cara, eleganza!

  • Il pollice? Sul dorso, come un piccolo re che osserva il suo regno di pasta e ragù. Le altre dita? Un coro di supporto, in bella vista, ma discrete.

Capisci? Non è questione di regole, ma di stile. È come indossare una cravatta: puoi metterla storta e fare lo sbarazzino, ma c’è un modo che ti fa sentire, beh, più sbarazzino. E più raffinato.

Sai, io, quando ero piccolo, a tavola ero un vero disastro. Mia nonna mi cacciava di continuo perché sembravo un macellaio. Ora, invece, sono un maestro dell’eleganza a tavola… almeno, mi piace crederlo! Mia moglie, però, ha un’altra opinione.

Ricorda: non è un’esibizione di forza, ma una danza di grazia. Una danza che, con un po’ di pratica, diventerà la tua miglior coreografia. Anzi, la coreografia con cui conquisterai il mondo, una forchettata alla volta.

Aggiunta personale: Quest’anno ho imparato una nuova tecnica per tenere la forchetta: la tengo in modo da poter usare il coltello con la destra senza mai posarla, come un vero ninja delle posate. Ma non ditelo a nessuno, è un segreto tra noi!

#Cucchiaio No #Mangiare Pasta