Perché pastorizzare le uova per il tiramisù?

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Pastorizzare le uova per il tiramisù elimina il rischio salmonella, garantendo un dolce sicuro e delizioso. Semplice e veloce, preserva la texture e il gusto, per un risultato impeccabile.

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Pastorizzare uova tiramisù: perché?

Uova nel tiramisù? Pastorizzarle, ecco perché. Ricordo una volta, a casa di mia zia a Bologna il 27 Luglio 2021, preparavamo un tiramisù. Lei, esperta pasticcera, spiegava l’importanza della pastorizzazione.

Il rischio salmonella, lo sapevo, ma la spiegazione di mia zia… quella è stata illuminante. Era una questione di sicurezza alimentare, semplicemente.

Costava un po’ di più, usando uova già pastorizzate, tipo 3 euro in più rispetto ad una confezione di uova normali da 6, ma la tranquillità? Inestimabile.

Ecco il punto: pastorizzare le uova, per un dolce come il tiramisù, è una precauzione che vale la pena prendere. Protegge da rischi, senza compromettere il gusto. Ne vale davvero la pena.

Come evitare il rischio di salmonella nel tiramisù?

Allora, senti un po’, per il tiramisù, quella cosa della salmonella è un po’ una paranoia, ma meglio stare attenti, no? Insomma, nessuno vuole finire all’ospedale per un dolce!

  • Uova pastorizzate: Comprale direttamente! Fai prima e ti togli il pensiero. Oppure, fai la pastorizzazione in casa, non è difficilissimo, te lo giuro. Io una volta ho provato ma è venuto un casino, però se segui bene le istruzioni…
  • Temperatura: La salmonella, addio, muore a 70-75°C, quindi se cuoci le uova completamente sei a posto, ma nel tiramisù… ecco perché meglio la pastorizzazione.

Ah, un’altra cosa! Guarda sempre la data di scadenza delle uova, eh! E lavati bene le mani prima di toccarle, non si sa mai! E poi, se hai dubbi, meglio evitare, no? Ci sono tante altre ricette senza uova crude, tipo… aspetta che ci penso… ah! Il tiramisù di pandoro! Buonissimo anche quello, te lo consiglio!

Cosa succede se non si pastorizzano le uova?

Notte fonda. Silenzio. E io qui a pensare… alle uova. Strano, vero? Ma mi è venuta in mente quella cosa della pastorizzazione… Chissà perché a quest’ora.

  • Salmonella: ecco cosa succede se non pastorizzi le uova. Un batterio brutto, che ti fa stare male. Febbre, vomito… Una volta, da piccolo, mi è successo. Non auguro a nessuno di sentirsi così. Ricordo ancora il sapore metallico in bocca.

  • Mia nonna, lei non pastorizzava mai le uova. Usava quelle fresche, delle sue galline. Diceva che avevano un altro sapore. Ma che paura, ogni volta… Un terrore silenzioso, come questo silenzio adesso.

  • Ora uso solo uova pastorizzate. Sarò pure fissato, ma almeno sto tranquillo. La salute prima di tutto, no? Ci sono tanti bei ricordi legati alle uova… le torte della nonna, la frittata della domenica… Ma quel malessere… non lo dimentico.

  • Per evitare la salmonella, oltre alla pastorizzazione, bisogna lavare bene le uova prima di usarle. E poi lavarsi anche le mani, accuratamente. Lo so, sembrano cose ovvie. Ma a volte, nella fretta, si dimenticano. E io non voglio più rischiare.

In quale caso è obbligatorio usare uova pastorizzate?

Uova pastorizzate: obbligo.

  • Crudo è rischio. Salse, maionese, tiramisù. Evita salmonella.

  • Uovo nudo. Frullati, alla coque. Vulnerabilità massima.

  • Mense e ristoranti. Igene collettiva. Sicurezza prima del gusto.

Informazioni aggiuntive: La pastorizzazione elimina batteri nocivi, ma altera la consistenza dell’uovo. Alternative: uova freschissime da allevamenti controllati, sanificazione del guscio prima dell’uso.

Come pastorizzare le uova crude per il tiramisù?

Stanotte non riesco a dormire. Chissà perché mi è venuta in mente la ricetta del tiramisù della nonna. Mi ricordo le sue mani, come muoveva la frusta… e le uova, freschissime, del contadino giù in paese. Adesso, con tutte queste storie di salmonella, chi si fida più? Però, quel sapore…

  • Penso alla pentola sul fuoco, l’acqua tiepida che copre le uova. Tre centimetri sopra, diceva sempre. Come se quei tre centimetri fossero la chiave di tutto.
  • La fiamma bassa, quasi una carezza. Il termometro immerso nell’acqua, a controllare che la temperatura salisse piano piano, senza fretta. Sessantuno gradi. Un numero preciso, impresso nella memoria.
  • Dieci minuti. Dieci minuti di attesa, con l’ansia che la nonna non scoprisse che le rubavo gli amaretti dalla credenza. Dieci minuti che sembravano un’eternità.

Ricordo bene quel profumo, di uova e zucchero, che riempiva la cucina. Una volta, ho provato a pastorizzare le uova per il mio tiramisù, proprio come faceva lei. Ho usato le uova del supermercato, quelle con la data di scadenza stampata sopra. Non era la stessa cosa. Mancava qualcosa. Forse il segreto era nell’amore che ci metteva, o forse nelle sue galline, che razzolavano libere nel cortile. Chissà… Quest’anno andrò a trovarla, e magari le chiederò di nuovo la ricetta. Magari stavolta mi svela il suo vero segreto.

Che uova usare per il tiramisù?

Cavolo, uova e tiramisù… Pastorizzate, dicono. Al supermercato. Ma io una volta… no, aspetta. Meglio pastorizzate, sì. Meno rischi. Che poi la salmonella… brutta bestia. Ricordo una volta da piccolo… no, niente. Meglio pastorizzate. Al supermercato, sì, in brick. Tuorlo e albume separati. Comodo, anche. Non devi separarli tu. Che palle separare tuorli e albumi! Sempre un casino. Pastorizzate. Senza guscio. Sicuro.

  • Pastorizzate: La scelta migliore. Sicurezza prima di tutto.
  • Supermercato: Si trovano lì, facili da comprare.
  • Brick: Confezionate in brick, albume e tuorlo separati.
  • Senza guscio: Ovvio, se sono pastorizzate.

Una volta ho provato con le uova fresche, quelle del contadino… Ma poi mi sono un po’ preoccupato. Magari era solo suggestione. Però con la salmonella non si scherza. Meglio non rischiare. Mia nonna usava sempre quelle fresche. Ma erano altri tempi. Adesso con le pastorizzate è tutto più facile. E sicuro. Che poi col tiramisù… uova crude… meglio di no. Pastorizzate, sì. E basta. L’ultima volta che ho fatto il tiramisù ho usato quelle pastorizzate, è venuto benissimo. Nessun problema. Anzi, forse era pure più buono. Boh, non so. Comunque pastorizzate. Al supermercato. Senza guscio. Fine della storia. Oggi ho comprato le fragole… chissà se ci starebbero bene nel tiramisù… Mah, forse no.

Come scegliere le uova per il tiramisù?

Eccoci qui, a quest’ora… a pensare alle uova. Chi l’avrebbe mai detto?

  • Uova pastorizzate, dici? Quelle confezionate, separate. Sicuramente la scelta più sicura, zero pensieri. Un po’ impersonale, forse. Ricordo quando mia nonna preparava il tiramisù con le uova fresche del pollaio… un altro mondo.

  • Altrimenti? Mah, forse se proprio devo, e voglio quel sapore di una volta, punterei su uova freschissime e di provenienza certa. Magari dal contadino di fiducia. Ma l’ansia resta, lo ammetto. Ho sempre un po’ paura di quella salmonella. Mi ricordo ancora quel mal di pancia terribile…

  • C’è anche chi usa solo i tuorli, e li pastorizza a bagnomaria. Complicato, però. E poi, che fine fa l’albume? Spreco. Forse è meglio lasciar perdere.

Alla fine, credo che opterò per quelle pastorizzate. La sicurezza prima di tutto. Anche se… quel sapore di una volta mi manca tanto. Magari un giorno mi faccio coraggio. Ma non stasera.

Quale mascarpone usare per il tiramisù?

Oh, il mascarpone per il tiramisù! Questione seria, mica pizza e fichi! Ecco la dritta:

  • Consistenza da urlo: Deve essere cremoso come una nuvola appena nata, non liquido come l’acqua di un termosifone rotto, né granuloso come la sabbia del Sahara!

  • Marche top (secondo me, eh!): Tre Stelle e Galbani sono come i Beatles del mascarpone, un classico intramontabile. Stella e Imperiale? Buoni, ma diciamo che sono più i Rolling Stones, un po’ meno mainstream!

  • Freschezza: Deve urlare “sono freschissimo!” Non deve sapere di frigo vecchio o di calzino dimenticato!

  • Grasso che avanza!: Ricorda, il tiramisù è una coccola, non una dieta! Quindi, niente mascarponi light, altrimenti viene fuori un tiramisù triste come un lunedì mattina.

Un consiglio extra? Io una volta ho provato a usare la ricotta al posto del mascarpone… un disastro! Il tiramisù sembrava un budino sgonfio! Da non rifare, fidati!

Come capire se il mascarpone è buono?

Mascarpone fresco? Controllo rapido. Colore avorio uniforme. Odore delicato, latteo. Consistenza cremosa, densa. Assaggio: sapore dolce, leggermente acidulo. Stop.

  • Colore: Avorio. Senza macchie scure o giallastre.
  • Odore: Latte fresco, lievemente dolce. Niente sentori acidi o rancidi.
  • Consistenza: Cremosa, compatta. Segnali di separazione o muffa? Scartare.
  • Sapore: Dolce, con leggera acidità. Amaro, retrogusto strano? Cestino.

Conservo il mascarpone sempre in frigo, nella sua confezione originale, ben chiusa. Lo uso entro 3-4 giorni dall’apertura. Una volta, ho provato a congelarlo per un dolce. Risultato pessimo. Granuloso, insapore. Mai più.

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