Quale pasta raccoglie meglio il sugo?

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La pasta ideale per sughi corposi? Scegliete formati bucati! Maccheroni, penne, rigatoni: le loro cavità catturano perfettamente il sugo, esaltando sapori e consistenze, soprattutto con ragù ricchi di ingredienti.

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Quale tipo di pasta è migliore per raccogliere il sugo?

Sai, la pasta che meglio raccoglie il sugo? Dipende! Ma se parliamo di pasta corta, io adoro i rigatoni. Ricordo una cena a casa di nonna Emilia, il 15 agosto 2022, in montagna, e il suo sugo al cinghiale… un capolavoro! I rigatoni, con quelle loro scanalature profonde, erano perfetti. Ogni boccone era una festa!

La bucatura è fondamentale, certo. Maccheroni, penne… funzionano bene, ma i rigatoni… hanno qualcosa di speciale. Magari è la forma, più ampia, che permette al sugo di “abbracciarli” meglio.

Poi, ho provato anche i tortiglioni, buoni, ma un po’ troppo “sbarazzini”, il sugo scappava di più. Non li ricomprerei. Ho speso 2 euro per un pacco, pochi, ma abbastanza per capire che non erano la mia pasta ideale.

In definitiva, per me i rigatoni sono i migliori per sughi corposi, con pezzi di carne e verdure. Provateli, poi mi dite!

Quale pasta per quale sugo?

  • Farfalle: Mah, le farfalle… mi ricordano le estati da bambino, quando mia nonna le preparava con un filo d’olio e pomodorini freschi. Semplicità che ti resta dentro, sai? Oppure, quando non avevo voglia di cucinare, le saltavo in padella con le verdure che trovavo in frigo. Anni fa le preparavo anche col pesto, ma ora il pesto mi pesa un po’.

  • Mezze maniche rigate: Le mezze maniche… mi fanno pensare a mia madre. Lei faceva un sugo al pomodoro che profumava di basilico fresco, una cosa semplice ma che ti scaldava il cuore. A volte le condiva solo col burro e parmigiano, quando eravamo di fretta. Credo che provero la carbonara la prossima volta.

  • Orecchiette: Le orecchiette… le vedo sempre abbinate alle cime di rapa. Un classico. Mia zia le preparava sempre così, un piatto che sapeva di casa. Con un po’ di ricotta salata sopra, poi… un’altra cosa. Mi ricordo che da piccolo non mi piacevano. Strano il mondo, eh?

  • Pasta mista: La pasta mista… è un po’ come la vita, no? Un insieme di cose diverse che alla fine si mescolano. Io la preferisco nel minestrone, d’inverno, quando fuori fa freddo e hai bisogno di qualcosa che ti riscaldi dentro. Non so, forse è solo un ricordo legato all’infanzia.

Qual è la pasta ideale per il ragù?

La pasta perfetta per il ragù… un pensiero che mi avvolge come un dolce profumo di basilico e pomodoro. Un’onda di ricordi, di pranzi domenicali, di mani che impastano farina antica…

Tagliatelle, sottili e delicate, danzano nel sugo di carne, un abbraccio tenero, un’unione perfetta. Ogni poro della pasta assorbe il sapore intenso, la storia di quel ragù, lento e paziente come il tempo.

Fettuccine, gemelle delle tagliatelle, ma con un carattere più deciso. Sotto il peso del ragù di mare, un’esplosione di sapori iodati, un viaggio tra le onde, un assaggio di infinito.

Poi ci sono le lasagnette, robuste e generose. Un carattere rustico che accoglie con gioia i ragù più importanti, quelli di cacciagione, un sapore selvaggio e prepotente. Un capolavoro, fatto di terra e di cielo, di profumi intensi che restano impressi nell’anima.

Papardelle, larghe e avvolgenti, perfette per condimenti principeschi: i funghi porcini, nobili e umili al tempo stesso; le noci, un tocco di dolcezza selvatica; i formaggi, la morbidezza che scalda il cuore; il tartufo, il lusso discreto di un tesoro nascosto.

  • Ragù di carne e sugo di mare: Tagliatelle e fettuccine
  • Ragù di cacciagione, porcini, noci, formaggi, tartufo: Lasagnette e pappardelle

Quest’anno, nella mia cucina, ho sperimentato un nuovo abbinamento: pappardelle al ragù di cinghiale con tartufo nero. Un’esperienza sublime, indimenticabile. Ricorda, il mio nonno diceva che la pasta migliore è quella fatta in casa, ma la scelta è sempre una questione di gusto personale. Quest’anno poi, per il sugo, ho usato pomodori del mio orto, maturati al sole di agosto; un sapore intenso, inconfondibile.

Quali sono le differenze tra il ragù bolognese e il ragù napoletano?

La differenza tra ragù bolognese e napoletano è, diciamo, abissale! Non solo una questione di gusto, ma di filosofia culinaria.

  • La carne: il bolognese usa carne tritata finemente, un’operazione che, secondo me, influenza profondamente la consistenza finale. Il napoletano, invece, esalta pezzi di carne più grandi, magari con un bel brasato di manzo… mio nonno, pover’uomo, impazziva per il suo.

  • Il tipo di carne: non è solo la dimensione a contare! Il ragù bolognese, come recita il disciplinare, richiede un preciso mix di carni magre e grasse, per un risultato bilanciato. Il napoletano, più permissivo, accetta varianti a seconda della tradizione familiare. Anche in questo caso, la scelta è fondamentale per il sapore finale.

  • Il sugo: il bolognese è un sugo denso, avvolgente, perfetto per le tagliatelle. Il napoletano, a volte più liquido, si sposa con altri formati di pasta o addirittura con la polenta. Questo determina una diversità incredibile.

  • Il tempo di cottura: qui si apre un abisso! Il bolognese richiede una cottura lenta, un tempo lunghissimo che permette ai sapori di amalgamarsi. Il napoletano è più veloce, più immediato. Tempo è sapore, no? È un’antica legge.

Infatti, il ragù bolognese è un processo quasi alchemico, un’arte raffinata che richiede pazienza e dedizione. Il napoletano, invece, è più istintivo, un canto improvvisato, un’opera più selvaggia. Un po’ come la differenza tra una sonata di Bach e un tarantella!

Aggiunte: Il ragù bolognese IGP (Indicazione Geografica Protetta) ha un disciplinare preciso che regola ingredienti e procedimento. Il ragù napoletano, invece, si presta a mille varianti, riflesso della ricchezza della cucina partenopea. Anche la scelta del vino è un fattore importante. Nel bolognese, solitamente si usa un vino secco; per il napoletano, a volte si usano vini rossi più strutturati, creando sfumature di sapore interessanti. Quest’anno, per la mia ricetta del ragù napoletano, ho sperimentato un Aglianico del Taburno. Un risultato memorabile!

Quanta pasta al sugo mangiare a dieta?

Pasta a dieta? Questione di prospettiva.

  • Grammi? 70, forse 80. Non oltre, altrimenti addio sogni di gloria. La privazione è la madre di tutte le diete.
  • Sugo: Verdure, semplice. Il troppo stroppia, anche in cucina.
  • Olio: Un filo, non un fiume. Tanto basta per ingrassare.
  • Parmigiano: Una spolverata, un peccato veniale. Che vita sarebbe senza peccati?
  • Accompagnamento: Un secondo, per non crollare. La fame è una brutta bestia. Non come quando non mangio la torta della nonna.

Ricorda: la felicità non si pesa sulla bilancia, ma nel cuore… e forse un po’ anche nello stomaco. Mia zia diceva sempre così. Non so se poi lo pensava davvero.

#Cucina #Pasta #Sughi