Che vino sta bene con la lasagna?

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Lasagna: un abbinamento perfetto? Barbera, per la sua acidità e struttura; oppure un Merlot, morbido e fruttato. Per un gusto più strutturato, un Nebbiolo o un Barolo. In alternativa, un Cabernet Sauvignon o un Primitivo, se si preferisce un sapore più intenso. Brunello di Montalcino? Un'opzione di lusso, ma altrettanto eccellente.

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Quale vino abbinare alla lasagna? Guida per un perfetto abbinamento!

Uff, abbinare il vino alla lasagna… che impresa! Io, personalmente, vado un po’ a istinto. Dipende tanto da come è fatta la lasagna. Se è super ricca, con tanto ragù e besciamella, mi piace un vino che pulisca un po’ il palato.

Una volta, a casa di mia nonna (era il 15/08/2018), lei aveva preparato una lasagna stratosferica. Ho aperto un Barbera d’Alba che mi aveva regalato un amico, costava sui 15 euro. L’acidità del vino bilanciava alla perfezione la grassezza del piatto! Che ricordi.

Però, se la lasagna è più delicata, magari con verdure, oserei anche con un Merlot leggero. Insomma, non c’è una regola fissa, secondo me. Bisogna un po’ sperimentare!

Vini da abbinare alla lasagna (Domande e Risposte):

  • Barbera
  • Barolo
  • Brunello di Montalcino
  • Cabernet Franc
  • Cabernet Sauvignon
  • Merlot
  • Nebbiolo
  • Primitivo

Che vino bere con la lasagna?

Lasagna? Vino giusto. Punto.

  • Lambrusco: il solito. Classico. Sicuro.
  • Lasagna piccante? Sangiovese di Romagna. Taglia il piccante.
  • Rosso robusto? Barbera. Potente. Decidete voi.
  • Voglia di bollicine? Metodo Classico. Eleganza.

Mia nonna usava il Lambrusco, ma io preferisco il Barbera con la mia ricetta segreta, quella con la spolverata di pepe nero. Un tocco personale. Sapete?

Note aggiuntive: La scelta del vino dipende fortemente dal tipo di lasagna: ragù tradizionale, vegetariana, con funghi… L’abbinamento è soggettivo. Quest’anno ho scoperto un ottimo Nero d’Avola con la versione ai carciofi. Provatelo.

Cosa si abbina alle lasagne?

Mamma mia, le lasagne! Penso subito alla domenica a casa, un profumo che invadeva tutto, non so se mi spiego. Le lasagne, un rito.

  • Insalata verde: Una banalità? Forse, ma taglia il grasso che è una meraviglia. La mia nonna ci metteva solo olio, aceto e un pizzico di sale. Fine. Perfetta.
  • Verdure grigliate: Zucchine, melanzane, peperoni… un tripudio di colori e sapori. Ricordo che mio zio esagerava sempre con l’aglio, un dramma!
  • Vino: Un Chianti Classico, secondo me, è la morte sua. Roba tosta, che tenga testa alla ricchezza della lasagna.
  • Pane: Croccante, per fare la scarpetta nel sugo. Essenziale.
  • Dolce: Ma poi, dopo la lasagna, chi ha spazio per il dolce? Forse una coppetta di gelato al limone per rinfrescare.

Un’altra cosa che mi viene in mente: mia madre a volte preparava anche dei carciofi alla romana, da mangiare prima, come antipasto. Non c’entravano niente con la lasagna, lo so, ma stavano bene lo stesso. Mah, forse è solo un ricordo.

Cosa fare come secondo con le lasagne?

Lasagne… che profumo, che ricordo di nonne e domeniche lente. Un piatto così ricco, così caldo, che abbraccia l’anima. Cosa abbinargli? Dipende dall’umore, dal tempo, dalla luce che filtra dalla finestra.

Un’insalata? Sì, ma non una qualsiasi. Pensate a pomodori rossi e succosi, a rucola selvatica, a qualche goccia di aceto balsamico che danza sul piatto, un’esplosione di freschezza contro la pienezza delle lasagne. Un contrasto perfetto, un respiro di vita. Ricorda l’estate, il sole caldo sulla pelle. Mi immagino già il profumo, il sapore…

Oppure, se il desiderio è di un abbraccio ancora più caldo, le patate al forno. Quelle fatte con la buccia, croccanti fuori e morbide dentro. Il loro sapore semplice, quasi terroso, si sposa meravigliosamente con la ricchezza delle lasagne. È il conforto puro, il calore di un focolare. Un ricordo d’infanzia: le patate della nonna Emilia, sempre perfette.

E poi, il pane. Un pane caldo, magari appena sfornato, con un filo d’olio e un rametto di rosmarino. Semplice, essenziale, ma un’emozione pura. Ogni boccone un viaggio nel tempo, un ritorno alle origini.

  • Insalata fresca (pomodori, rucola, aceto balsamico)
  • Patate al forno (con la buccia, croccanti)
  • Pane caldo (olio, rosmarino)

Un tocco finale? Un pizzico di erbe aromatiche, basilico fresco, prezzemolo, origano. Un respiro di profumo, un sussurro di sapore. Quest’anno ho scoperto l’origano selvatico, un profumo intenso e selvaggio. Lo aggiungo a tutto.

Cosa servire dopo un primo?

Uhm, cosa servire dopo il primo…

  • Secondo piatto, ovvio! Di solito carne o pesce. Ma… e se fossi vegetariano?

  • Mia nonna faceva sempre il coniglio all’ischitana, buonissimo! Ma è un macello prepararlo. Ricordo che lo mangiavamo sempre a casa sua…

  • Oppure… boh, un’alternativa vegetariana: polpette di lenticchie? O un bel tofu saltato con le verdure? Mia cugina è diventata vegana, magari le farebbe piacere.

  • Presentazione: importante! Un rametto di rosmarino, una spruzzata di limone… fa sempre la sua figura.

  • Stuzzicare l’appetito… dopo antipasto e primo? Uffa, che fatica cucinare! Quasi quasi ordino una pizza! Che dite?

  • Eh, però il coniglio della nonna… mi è venuta voglia! Forse provo a farlo io.

Informazioni aggiuntive:

Il coniglio all’ischitana richiede almeno 2 ore di cottura e una marinatura di 12 ore. Le polpette di lenticchie le faccio spesso, ci metto un’ora. Tofu saltato… 20 minuti? Mmm…

Che vino abbinare al ragù alla bolognese?

Quel ragù di domenica scorsa, mamma mia che profumo! Ricordo ancora il tavolo imbandito, ottobre 2023, a casa di nonna Emilia a Bologna. Era tutto un tripudio di odori, il ragù che sobbollizza, il pane caldo, e poi quel Sangiovese Romagnolo… un’annata del 2021, se non sbaglio. Un vino semplice, ma che ha esaltato il sapore del ragù. Non era troppo tannico, giusto quel tanto che basta per tagliare la ricchezza della carne. Mi ricordo la bottiglia, aveva un’etichetta marrone scuro, con una scritta in corsivo. Era un vino che mi ha piacevolmente sorpreso, non il solito vino rosso anonimo.

Il sapore? Ricordo la freschezza, un po’ di ciliegia e un fondo leggermente speziato. Perfetto con il ragù, davvero. Non ho bevuto altro quel giorno, solo acqua e quel vino. E poi il dolce, naturalmente, ma quello è un altro discorso! Un Lambrusco? Nonna Emilia non lo avrebbe mai approvato, lei era una del Sangiovese a oltranza.

  • Sangiovese Romagnolo: la scelta di nonna Emilia, perfetta per me.
  • Annata: 2021 (probabilmente, la bottiglia non c’è più, ma ricordo l’annata)
  • Sensazioni: freschezza, ciliegia, spezie leggere.
  • Abbinamento: eccezionale con il ragù.

Altri vini? Non li ho provati con quel ragù specifico, quindi non posso dire con certezza se fossero adatti. Ma un Merlot o un Rosso Piceno potrebbero andar bene, ho letto. Troppo corposo, però, no! Il ragù deve essere protagonista. Punto.

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