Cosa bere con la lasagna al forno?

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Lasagna al forno: l'abbinamento perfetto? Un Lambrusco! La sua freschezza e vivacità tagliano la ricchezza del piatto, creando un equilibrio gustativo armonioso. Il corpo leggero e il gusto morbido contrastano la dolcezza e la grassezza, esaltando il sapore della lasagna. Un connubio vincente!

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Quali bevande accompagnano la lasagna al forno?

A me, con la lasagna, piace un bel bicchiere di Sangiovese. Lo trovo più rotondo del Lambrusco, che a volte mi sembra un po’ troppo frizzante. Ricordo una volta, era il 15 di Luglio dell’anno scorso, da “Trattoria Mario” a Firenze…

…ho preso una lasagna spettacolare e un calice di Sangiovese di Montalcino. Costava 12 euro, mi pare. Che abbinamento. La lasagna era bella ricca, ragù, besciamella, pasta tirata a mano…

…il Sangiovese l’ha pulita via in un attimo, lasciando la bocca fresca. Il Lambrusco, secondo me, non ce l’avrebbe fatta. Troppo leggero. Però, oh, gusti son gusti.

Domande e Risposte:

Domanda: Quali bevande si abbinano alla lasagna?

Risposta: Lambrusco e Sangiovese.

Cosa bere con le lasagne al forno?

Stanotte, chissà perché, mi è venuta voglia di lasagne. Quelle di mia nonna, con la besciamella densa e il ragù che cuoceva per ore. E con quel profumo, il ricordo del Lambrusco, quello frizzantino, un po’ dolce. Sembra quasi una cosa scontata, banale forse, ma era perfetto. Come certe cose semplici, che poi ti rimangono dentro.

  • Lambrusco: Il vino di sempre, quello che non sbaglia mai. Un po’ come tornare a casa.
  • Sangiovese: Se la lasagna è piccante, con tanta peperoncino come piaceva a mio zio, allora il Sangiovese ci stava bene. Lo ricordo, un sapore più asciutto, più deciso. Strano, a pensarci ora, che mio zio, così burbero, apprezzasse quel vino.

Poi, una volta, a casa di Marco, abbiamo provato la Barbera. Ricordo ancora la bottiglia, etichetta bordeaux con scritte dorate. Un’altra storia, un sapore diverso, più… corposo. Ma la lasagna era diversa anche quella, più delicata, quasi bianca. Chissà, forse è anche questione di abbinamenti. Di equilibri.

  • Barbera: Un rosso diverso, per lasagne diverse. Come quella volta da Marco.
  • Metodo Classico: Quello l’ho scoperto da poco, leggendo una rivista. Non l’ho ancora provato con la lasagna, ma l’idea mi incuriosisce. Forse un po’ troppo sofisticato. O forse no. Magari una sera, quando avrò voglia di sperimentare. Quando avrò voglia di cambiare.

E a proposito di cambiare, quest’anno ho provato a fare le lasagne con la zucca. Strano, lo so. Ma mi andava. E con cosa le ho bevute? Un Gewürztraminer, freddo. Un esperimento, riuscito. Forse. O forse mi piaceva solo l’idea di qualcosa di nuovo. Di diverso.

Che vino si beve con la lasagna?

Con la lasagna, l’abbinamento enologico diventa una piccola arte, un equilibrio tra dolcezza della besciamella, sapidità del ragù e aromi che danzano nel piatto.

  • Lambrusco: Frizzante e fruttato, pulisce il palato.
  • Gutturnio: Morbido, con tannini delicati, perfetto per un ragù ricco.
  • Barbera d’Asti: Acidità vivace che contrasta la grassezza del piatto.
  • Valpolicella Classico: Giovane, fresco, con note di ciliegia.

Un vino rosso leggero e fruttato è l’ideale. I rossi troppo corposi rischiano di sovrastare i sapori delicati della lasagna. Un buon abbinamento esalta entrambi. Che la lasagna sia un piatto che invita alla convivialità e alla riflessione! Mi ricordo che una volta, durante una cena con amici, abbiamo provato ad abbinare una lasagna fatta in casa con un Gewürztraminer alsaziano… un azzardo, certo, ma il contrasto aromatico si è rivelato sorprendente!

Cosa bere con la pasta al forno?

Pasta al forno, eh? Un capolavoro di stratificazione degno di un architetto, ma con più besciamella. E cosa beviamo con questa meraviglia culinaria?

  • Rossi leggeri: Come un Ciliegiolo, perfetto per non appesantire il palato. Pensiamo a lui come al direttore d’orchestra che dirige i sapori, senza sovrastarli. Io, personalmente, adoro un Ciliegiolo toscano con sentori di ciliegia matura, mi ricorda le estati da bambino in campagna.

  • Rossi mediamente strutturati: Un buon Teroldego, per esempio. Robusto ma elegante, come un ballerino di tango che si muove tra gli strati di pasta. Una volta, ad una cena, ho abbinato un Teroldego del Trentino con una pasta al forno particolarmente ricca: un’esperienza mistica.

  • Bianchi strutturati: Se proprio dovete scegliere il bianco (ehi, ognuno ha le sue debolezze!), un Pecorino. Corposo e aromatico, tiene testa alla ricchezza del piatto, tipo un lottatore di sumo che affronta una montagna di lasagna. Ricordo una cena a Roma dove un Pecorino delle Marche si è rivelato un compagno sorprendente per una pasta al forno con i carciofi.

A proposito, ho provato una volta ad abbinare un Lambrusco, leggermente frizzante… un’esperienza interessante, diciamo. Ma tra noi, il Ciliegiolo rimane il mio preferito. Un po’ come il mio maglione preferito, confortevole e sempre affidabile.

Che vino bere con la lasagna?

Lambrusco: Il vino per antonomasia, l’amico fedele che non ti abbandona mai, come la coperta di Linus enologica. Un abbinamento tradizionale, collaudato da generazioni di nonne armate di matterello. Occhio però a non scegliere il primo Lambrusco che trovate, ce ne sono di ottimi e di… beh, diciamo meno ottimi. Puntate su un Lambrusco di Sorbara per una maggiore freschezza. Ricordo ancora quello che bevvi a Modena con mio zio, un Sorbara profumato di viola e ciliegia. Indimenticabile!

Sangiovese di Romagna: Se la vostra lasagna è una bomba piccante, un vulcano in eruzione di peperoncino, il Sangiovese arriva come un pompiere con la sua secchiata di freschezza. Spegnere l’incendio in bocca, ma con stile. Una volta, a Ravenna, ho assaggiato un Sangiovese che era pura poesia, abbinato a una lasagna con ragù bianco di cinghiale. Un’esperienza mistica.

Barbera: Volete uscire dagli schemi, ma senza esagerare? La Barbera è la risposta. Un rosso piemontese che con la lasagna crea un’intesa sorprendente. L’acidità taglia il grasso, i tannini morbidi accarezzano il palato. Ricordo una cena a casa di amici, Barbera d’Alba e lasagna al forno a legna, un matrimonio perfetto.

Metodo Classico: E qui si gioca a carte scoperte. Un abbinamento audace, per palati avventurosi. Le bollicine puliscono il palato, la complessità del Metodo Classico si sposa con la ricchezza della lasagna. Una volta, a una festa, ho osato abbinare un Franciacorta Satèn a una lasagna vegetariana. Un successo inaspettato.

  • Per i tradizionalisti: Lambrusco (preferibilmente di Sorbara).
  • Per i temerari del piccante: Sangiovese di Romagna.
  • Per gli esploratori del gusto: Barbera.
  • Per gli audaci: Metodo Classico.

Oltre a questi vini, potreste provare anche un buon Chianti Classico, un Nero d’Avola siciliano o, per i più arditi, un Lagrein dell’Alto Adige. La scelta del vino dipende anche dal tipo di lasagna: una lasagna vegetariana richiederà un vino diverso da una lasagna con il ragù di selvaggina.

Che vino abbinare con le lasagne?

Lasagne? Barbera d’Alba. Punto. Un rosso semplice, ma non banale. Sa di terra. Come la vita.

  • Barbera: Acidità giusta. Taglia il grasso. Perfetto.
  • Altri rossi: Troppo pesanti. Inutile ostentazione.

Preferisco un Chianti Classico Riserva, annata 2023, dalla mia cantina. Quella bottiglia lì, in alto, vicino ai miei libri di filosofia. Nietzsche, ovviamente. È strano, ma la sua vita caotica e la sua scrittura complessa si abbinano a un buon rosso. A volte, il caos è necessario.

Nebbiolo? No. Troppo austero. Per un funerale, forse.

Merlot? Dolciastro. Per chi ama il miele. Non il mio caso. Io preferisco il gusto deciso della Barbera, la sua struttura decisa. Mi ricorda la mia infanzia, in campagna. Sapore di casa.

Cabernet? Elegante, ma fuori luogo. Come un abito da sera ad un picnic.

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