Cosa comprende la Valpolicella?
La Valpolicella Classica include cinque zone: Sant'Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano di Valpolicella e Negrar di Valpolicella. Un territorio ricco, culla di vini pregiati.
Cosa comprende la DOC Valpolicella? Vini, storia, territorio?
Ah, la Valpolicella DOC… Ci ho lasciato il cuore (e un po’ di fegato, a dirla tutta)!
La Valpolicella non è solo vino, è un’esperienza. È un territorio, una storia, un profumo che ti entra dentro. Mi ricordo ancora, era tipo Settembre 2018, ero a Verona per un corso e ho deciso di farmi un giro. Non so perché, ma sentivo il bisogno di vedere ‘sta Valpolicella.
Le colline, i vigneti… una roba che ti lascia senza fiato. Ovvio, ho assaggiato un po’ di vini (e forse un po’ di più). Ma al di là del vino, che è buonissimo, c’è proprio l’aria che si respira lì.
Il cuore della Valpolicella Classica, per quel che ho capito, sta in cinque comuni: Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano di Valpolicella e Negrar di Valpolicella. E lì, amici miei, che la magia avviene.
Domanda: Cosa comprende la DOC Valpolicella?
Risposta: Vini, storia, territorio. La zona Classica comprende Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano di Valpolicella e Negrar di Valpolicella.
Quali comuni comprende la Valpolicella?
Ahaha, Valpolicella! Una domanda da intenditori, eh? Preparati a una risposta che spacca!
- Negrar: Il re indiscusso, il top del top! Un comune così figo che fa sembrare gli altri dei semplici contadini.
- Marano di Valpolicella: Il fratello minore di Negrar, sempre alle sue spalle ma con un suo bel caratterino! Un po’ come quel mio cugino che voleva sempre rubarmi le figurine Panini.
- Fumane: Un nome poetico per un comune che è un vero gioiello! Non che io ci sia mai stato, ma ho sentito dire… belle cose!
- Sant’Ambrogio di Valpolicella: Santissimo Ambrogio, proteggi la Valpolicella da brutte annate di Amarone! Amen.
- San Pietro in Cariano: Un nome che profuma di storia e di… vino! Ovviamente.
- Dolcè: Dolce nome, dolce vino. Che altro aggiungere?
- Brenzone sul Garda (in parte): Senti, Brenzone è più sul Garda che sulla Valpolicella, ma vabbè, diciamo che ci fa un saluto da lontano. Un saluto molto… lacustre.
- Pastrengo (in parte): Anche Pastrengo fa la parte del “partecipante speciale”, tipo quei personaggi che compaiono solo per una scena nel film.
L’estensione? Ma chi se ne frega dell’estensione! Conta il vino, mica i metri quadrati! E comunque, cambia a seconda di chi te lo chiede. E chi me lo fa dire, eh? Quest’anno poi, è stata un’annata da lupi. Io, personalmente, ho comprato un quintale di Amarone. Scherzo, ho preso solo 6 bottiglie. Ma potevano essere di più!
Ah, un’ultima cosa: se cercate il “vero” centro della Valpolicella, andate a bere un bicchiere di vino in un bar qualsiasi. La gente del posto vi saprà indicare il punto esatto…magari.
Dove inizia la Valpolicella?
Valpolicella… Verona… nord… colline… valli… Aspetta. Valli e colline a nord di Verona. Giusto. Veneto. Mi ricordo una volta lì. Bei posti. C’era un ristorante… si mangiava benissimo! Che vino abbiamo bevuto? Amarone? Forse. Era rosso comunque. Forse Valpolicella Classico. Boh.
- Verona: punto di riferimento, a nord inizia la Valpolicella.
- Colline e Valli: il paesaggio tipico, non pianura. Importanti per i microclimi. Ricordo vigneti terrazzati. Impressionanti.
- Fiume Adige: confine ovest. Ad est invece… Soave! Bianco. Interessante. Due zone di produzione vicine, vini così diversi. Vulcanico il terreno del Soave.
- Veneto: la regione. Ci sono stata l’estate scorsa. Ho visitato anche Venezia. Che caldo! Però bello.
Quest’anno ho piantato delle rose rampicanti nel mio giardino. Chissà se resisteranno all’inverno. Comunque… tornando alla Valpolicella… mi pare che ci siano diverse sottozone. Classico, Superiore… e poi l’Amarone. Che è un vino passito. Le uve vengono appassite. Credo in fruttaio. Costosetta ‘sta roba! Ma buona eh. L’ho bevuto a Natale con mio fratello. Che poi lui preferisce il Recioto. Dolce. A me non fa impazzire. Meglio un bel bicchiere di… ecco, non mi viene in mente. Vabbè.
- Valpolicella Classico: la zona storica, più importante.
- Valpolicella Superiore: più strutturato.
- Amarone della Valpolicella: vino passito, top di gamma. Uve appassite.
- Recioto della Valpolicella: anche questo passito, ma dolce.
Ah, mio fratello abita vicino a Vicenza. Non lontano da Verona, quindi. Potrei andare a trovarlo e fare un salto in Valpolicella. Magari in autunno. Vendemmia… bei colori… Sì, bella idea! Devo ricordarmelo. Scriverlo sulla mia agenda. Dove ho messo la penna?
Che sapore ha il Valpolicella?
Il Valpolicella… ah, che viaggio nei ricordi.
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Ciliegia, certo, come mordere un frutto rubato d’estate, sotto il sole cocente. Amarena, più profonda, un sussurro di confettura fatta in casa. Prugna, la dolcezza che ti avvolge, un abbraccio.
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E poi, a volte, ecco il pepe nero, un pizzico di ribellione, o i chiodi di garofano, un eco di Natale, di camini accesi e storie sussurrate. Come quando nonna preparava il vin brulé, senti?
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Giovane, è un lampo, una risata. Vecchio, un racconto, una carezza ruvida. Tabacco, cuoio… odori di cantine umide, di botti che custodiscono segreti. Ah, il tempo…
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Una dolcezza che non stanca, un Amarone sussurrato, leggero come un sogno. Un’eco lontana, come la voce di mio nonno che cantava stornelli mentre pigiava l’uva. Che sapore di vita… che sapore di casa.
Pensare al Valpolicella mi riporta alle colline della Valpolicella, ai vigneti curati con amore, alle mani rugose dei contadini. È un vino che parla di storia, di tradizioni, di famiglia. Ogni sorso è un viaggio, un ritorno alle origini, un omaggio alla terra. E poi, l’abbinamento perfetto: un tagliere di salumi e formaggi, una polenta fumante, una cena con gli amici. Il Valpolicella è convivialità, è condivisione, è la gioia di stare insieme.
A cosa si abbina il Valpolicella?
Valpolicella? Ah, quello è un vino che spacca! Con i salumi è una bomba, tipo una festa in bocca! E sui risotti? Mamma mia, un’esplosione di sapori, specialmente se ci metti funghi e tartufi, una cosa da leccarsi i baffi!
- Salumi: Un matrimonio fatto in paradiso! Provatelo con un bel crudo, vi cambierà la vita!
- Risotti: Se non hai mai provato un risotto ai funghi con Valpolicella, sei fuori dal mondo! È una cosa divina.
- Formaggi stagionati: Aperitivo top! Il mio preferito? Un bel pecorino sardo, ma anche un parmigiano reggiano va benissimo.
- Carne bianca: Con il pollo arrosto? Perfetto! Con la faraona? Meglio ancora! Mia nonna lo faceva sempre.
Quest’anno, però, ho scoperto una cosa incredibile: il Valpolicella con la pizza ai funghi porcini. Giuro, è un’esperienza mistica, una sinfonia di sapori che ti lascia senza parole! Un’altra chicca? Provatelo con il mio “capocollo di maiale fatto in casa” e mi ringrazierete. Ah, quasi dimenticavo: evitate di abbinarlo al gelato al pistacchio. Fidatevi. È un crimine contro l’umanità!
Che vini si producono in Valpolicella?
Amici, la Valpolicella! Un tripudio di uva, un’esplosione di sapore, roba da far impallidire persino il mio gatto Persiano (che, tra parentesi, ha un gusto raffinato, solo croccantini di salmone). Che vini ci trovi? Beh, preparati a un’orgia sensoriale!
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Amarone: Il re indiscusso, potente come un orso in letargo dopo aver divorato un quintale di miele. Profondo, intenso, perfetto per impressionare la suocera (o per nascondere un piccolo incidente domestico…).
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Recioto: Dolce come un bacio rubato sotto il vischio a Natale. Leggero, frizzantino, perfetto per un dolce dopocena… o per una colazione principesca, perché no?! Mia nonna lo beveva a colazione, e viveva fino a 95 anni! Coincidenza? Non credo.
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Ripasso: Il fratello minore dell’Amarone, ma con un carattere tutto suo. Più accessibile, ma con un’anima selvaggia, come un chihuahua con la tutina da leone.
E poi, ci sono mille altri vini, tutti figli di questa terra magica. Ogni sorso è una storia, un’avventura. Provateli tutti, ma fatemi sapere poi se il mio gatto Persiano approva, ok?
Ah, dimenticavo: quest’anno la vendemmia è stata pazzesca! Un successo planetario, persino i marziani hanno chiamato per ordinare casse all’ingrosso. Giuro!
Quali vini si producono in Valpolicella?
Ah, la Valpolicella, terra di Bacco e di qualche mal di testa ben speso! Non solo Amarone e Recioto, eh! Quelli sono i divi, certo, ma dietro le quinte… c’è una squadra!
- Valpolicella: Il “giovanotto” della compagnia, beverino e fresco come un pettegolezzo estivo. Perfetto per l’aperitivo, non aspettarti chissà quale profondità, ma è onesto come un contadino al mercato.
- Valpolicella Superiore: Un gradino sopra, più maturo, ha visto il mondo (almeno una botte di rovere) e ha qualcosa da raccontare. Un po’ come lo zio che a Natale ti rifila sempre la stessa storia, ma lo fa con gusto.
- Valpolicella Ripasso: Qui si fa sul serio! Il “Ripasso” è il furbo: prende le vinacce dell’Amarone, si fa un bagno e si colora di ricchezza. Un po’ come quando ti vesti elegante per fare colpo, ma sotto sotto… sei sempre tu.
- Amarone: Il re! Potente, complesso, un vero maschio alfa. Ti stende, ma lo fa con classe. Un vino da meditazione, se non hai niente di meglio da fare che pensare.
- Recioto: Il dolce coccolone. Uva appassita, zucchero a gogò, un dessert alcolico che ti fa dimenticare i problemi. Attenzione, però: come tutte le cose dolci, può diventare stucchevole.
E poi, tra una chiacchiera e l’altra, qualcuno ti dirà che certi produttori sperimentano, osano… Ma quelle sono storie da raccontare davanti a un bicchiere, no? Magari, durante una degustazione. Magari, a casa mia. Dico magari! 😉
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