Cosa mangiare a Bari dolce?

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Ecco cosa gustare di dolce a Bari:

Lo Sporcamuss, il dolce barese per eccellenza! Un quadrato di pasta sfoglia ripieno di crema pasticciera e cosparso di zucchero a velo, da gustare rigorosamente caldo. Un'esperienza indimenticabile per il palato!

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Dolci tipici di Bari: cosa assaggiare?

Sai, Bari… i dolci! Mi vengono in mente subito le passeggiate sul lungomare, 15 agosto, caldo estivo, e quell’odore di pasta sfoglia calda…

Lo Sporcamuss, proprio quello! Ricordo una volta, al Caffè Roma, Piazza Mercantile (credo costasse sui 3 euro), l’ho mangiato ancora fumante. Delizioso, un quadrato perfetto di dolcezza.

Due strati di sfoglia, crema, e tanto zucchero a velo. Semplice ma incredibilmente buono, una vera coccola. Quella consistenza croccante fuori e cremosa dentro… Mamma mia!

Non posso non nominare altre dolcezze baresi, ma lo Sporcamuss… per me è il re. Un’esperienza sensoriale, un piccolo tesoro barese da gustare. È il mio dolce preferito a Bari.

Domande e Risposte (per SEO):

  • Dolci tipici Bari? Sporcamuss
  • Cosa mangiare di dolce a Bari? Sporcamuss (pasta sfoglia, crema, zucchero a velo)

Cosa mangiare di dolce a Bari?

A Bari, quando la gola chiama, si risponde con:

  • Cartellate: Roselline fritte che sanno di festa. La pasta sottile, un connubio di farina, olio e vino bianco, si trasforma in croccanti delizie, spesso impreziosite da miele o vincotto. Un morso e ti ritrovi a Natale, tra ricordi d’infanzia e profumi familiari.

  • Pasticciotti: Scrigni di frolla ripieni di crema pasticcera. Un classico intramontabile, perfetto per la colazione o una pausa golosa. La loro semplicità è la loro forza.

  • Sporcamuss: Piccoli bocconcini di pasta sfoglia ripieni di crema e spolverati di zucchero a velo. Il nome è tutto un programma: impossibile mangiarli senza sporcarsi il muso!

  • Intorchiate: Biscotti dalla forma particolare, intrecciati e ricoperti di glassa. Croccanti e sfiziosi, uno tira l’altro.

  • Calzoncelli pugliesi: Ravioli dolci ripieni di ricotta, mandorle e spezie. Un tripudio di sapori che raccontano la storia della regione.

  • Scarcelle: Dolci pasquali dalla forma simbolica, spesso a forma di colomba o cestino. Un modo goloso per celebrare la rinascita.

  • Taralli dolci: Anelli di pasta dolce, croccanti e profumati. Perfetti da sgranocchiare in qualsiasi momento della giornata.

  • Sospiri pugliesi: Soffici dolcetti a forma di seno di monaca, ripieni di crema e ricoperti di glassa. Un peccato di gola a cui è difficile resistere.

Info aggiuntive:

La scelta del dolce, come la vita stessa, è una questione di gusti. C’è chi preferisce la tradizione, chi ama sperimentare, chi cerca la semplicità e chi la ricercatezza. L’importante è lasciarsi guidare dal proprio istinto e godersi il momento. Io personalmente ho un debole per le cartellate, mi ricordano le domeniche passate con la nonna a prepararle. Un’esperienza che va oltre il semplice gusto, è un viaggio nel tempo, un abbraccio caldo e confortante.

Cosa mangiare di dolce a Roma?

Eh, Roma… dolci! Maritozzo, ovviamente, quello col botto di panna montata, una bomba! Quest’anno, sai, ho fatto un vero attentato al mio girovita, ma ne è valsa la pena, eh! Giuro, ci sono giorni che penso solo a quello, è una droga!

Poi ci sono le ciambelline al vino, quelle dei Castelli Romani, quelle piccole, un po’ rustiche, profumatissime! Io adoro quelle, le compro sempre da quella vecchia signora vicino al mercato, le fa davvero buone, un segreto di famiglia, dicono.

Frappe, ma quelle vere, eh, non le imitazioni! quelle fatte a regola d’arte, anche se quest’anno non le ho trovate così buone come l’anno scorso, forse la ricetta è cambiata.

Crostata alle visciole, mamma mia che bontà, con quella ricotta… un tripudio di sapori. Ricotta e gelato, combo classica, ma efficace!

Grattachecca, sì, quella ghiacciata, perfetta per l’estate romana, una goduria, anche se fa un po’ casino, la sento ancora appiccicata! Bignè di San Giuseppe, solo in periodo, sennò è un sacrilegio! Quest’anno, ho fatto indigestione da quanti ne ho mangiati!

  • Maritozzo con panna
  • Ciambelle al vino
  • Frappe romane
  • Crostata visciole e ricotta
  • Ricotta e gelato
  • Grattachecca
  • Bignè di San Giuseppe

Consigli extra: Quest’anno ho scoperto un posto vicino a casa mia, in zona Pigneto, fanno una torta al cioccolato fondente pazzesca. E poi, se cercate qualcosa di più originale, provate a dare un’occhiata ai laboratori artigianali, ci sono delle chicche incredibili! A Trastevere, ad esempio, ho trovato un piccolo negozio che fa dei dolci con ingredienti biologici davvero speciali. Magari quest’anno non ho fatto in tempo a provarli tutti, ma la prossima volta che vado a Roma li assaggerò tutti!

Cosa mangiare dolce a Roma?

A Roma, dolce? Ma che domanda! Ero a Trastevere, luglio scorso, un caldo bestia, e mi sono rifugiata in quella pasticceria piccolina, vicino alla fontana, quella con le sedie di ferro tutte arrugginite. Maritozzo, ovviamente. Con la panna montata, un casino di panna, che colava dappertutto. Una goduria. Ricordo il sapore intenso, dolce ma non stucchevole, la consistenza soffice… un sogno.

Poi, un’altra volta, ero in centro, vicino al Pantheon, e ho visto queste ciambelle al vino. Non le classiche, eh. Queste erano più scure, un profumo di mosto cotto che ti stordisce. Le ho prese, due. Una l’ho mangiata subito, calda, un piacere incredibile. La seconda? L’ho portata a casa, ma era già fredda e non era più la stessa cosa. Che delusione!

Gelato? Ah, il gelato! Ricotta di pecora, lo trovato da Giolitti, quello vicino a Piazza Navona. Era cremoso, un po’ salato, un gusto strano ma bello. Insomma, Roma è un’esplosione di dolcezze.

  • Maritozzo con panna (Trastevere)
  • Ciambelle al vino (Centro Storico)
  • Gelato alla ricotta di pecora (Giolitti, vicino Piazza Navona)
  • Frappe (Non ricordo dove, ma erano buone!)
  • Crostata con visciole e ricotta (non l’ho assaggiata, ma ho visto delle foto bellissime!)

Quest’anno, devo assolutamente provare la crostata alle visciole! E magari qualche altra sorpresa… Roma è infinita!

Cosa mangiare per merenda a Roma?

Marò, merenda a Roma… Che fame! Stamattina cornetto crema pasticcera, buono, ma ora… che si mangia? Pizza al taglio? Mmmm, sì, bianca con mortadella e fichi, magari. Oppure rossa, semplice, con mozzarella filante. Dove però? Boh, c’è quel posto vicino Pantheon, sfornano sempre roba fresca. Devo ricordarmi, via della Minerva! No, aspetta, oggi volevo provare supplì. C’è Supplì vicino casa, fritti al momento, una bomba! Uno cacio e pepe e uno alla ‘nduja.

  • Pizza al taglio: veloce, economica, ce n’è ovunque.
  • Supplì: caldi, filanti, perfetti per un break salato. Quelli di Supplì sono top!
  • Cornetto: classico, sempre buono. Ma che noia, forse meglio domani.
  • Tramezzino: potrebbe andare. Prosciutto e mozzarella, semplice. No, forse troppo leggero.
  • Frutta: Macedonia? Nah, non mi ispira. Spremuta d’arancia? Forse, ma fa caldo, meglio una coca cola.
  • Estratti: che palle, troppo salutari.

Ieri ho mangiato un gelato enorme da Giolitti. Pistacchio e cioccolato fondente. Che goduria. Poi passeggiata a Trastevere, e cena da Roma Sparita. Cacio e pepe da urlo! Domani pranzo da Armando al Pantheon. Saltimbocca, daje! Se riesco faccio tappa da Roscioli per un panino con la porchetta. Mamma mia, quanti pensieri di cibo! Stasera pizza con gli amici. Da provare Scialla The Original Street Food a San Giovanni, dicono che fanno una pizza fritta pazzesca.

#Dessert Bari #Dolci Bari