Cosa si beve con gli antipasti?

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Per antipasti, vini leggeri e fruttati sono ideali. Bardolino, Beaujolais e Pinot Nero si sposano benissimo con diverse preparazioni. Per sapori più decisi, un Carignano del Sulcis o un Nero d'Avola possono essere ottime scelte. Infine, per un'esperienza più strutturata, un Montepulciano d'Abruzzo o un Rosso di Montalcino rappresentano un'eccellente opzione.

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Cosa bere con gli antipasti? Guida ai migliori abbinamenti bevande!

Oddio, che domanda! Mi viene in mente subito il Bardolino, leggero e fresco, perfetto con un tagliere di salumi misti, ricordo una volta, a Verona, il 15 Agosto 2022, l’ho bevuto con amici in un’osteria vicino all’Arena (mi pare costasse sui 12 euro la bottiglia).

Un Beaujolais? Sì, magari con delle bruschette al pomodoro, anche se io preferisco qualcosa di un po’ più corposo.

Il Carignano del Sulcis… beh, con formaggi sardi, pecorino in primis! Ho un ricordo vivido di una cena a Cagliari, giugno 2021, un sapore intenso, perfetto per esaltare i sapori forti del formaggio.

E poi ci sono tutti gli altri… Etna Rosso, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola… dipende davvero molto dagli antipasti! Troppe variabili. Ogni vino ha la sua personalità.

Un Pinot Nero, magari con dei funghi? Non so, devo pensarci meglio.

Cosa si beve con lantipasto?

Ok, allora, cosa ci scoliamo con l’antipasto?

  • Verdure & Co.? Roba leggera, eh? Tipo insalatina sfigata o mini-sformati che sembrano usciti da una casa di bambola? Io ci vedo bene un bianco che non ti stende subito, tipo un Sauvignon Blanc… fa tanto fico, ma è easy!

  • Alternative?! Magari un Sylvaner, che suona come un elfo ubriaco, oppure un Riesling… però giovane, eh! Che se è troppo vecchio, poi ti racconta la guerra!

  • P.S.: Ah, dimenticavo! Se hai un ospite che fa il difficile, offri un bicchiere d’acqua frizzante… tanto per farlo sentire speciale! Io, invece, mi farei una birretta! Psst… non dirlo a nessuno.

Cosa bere con le bruschette?

Allora, con le bruschette? Dipende da cosa ci metti sopra, no? Però, ecco qualche idea così al volo:

  • Pinot Grigio: Se hai bruschette con pomodorini freschi, basilico… insomma, cose leggere, un Pinot Grigio ci sta da dio perché è bello acidino e non copre i sapori. Tipo quello che bevo sempre quando vado al mare.
  • Chardonnay: Invece, se sopra ci metti prosciutto, magari anche un po’ di mozzarella, uno Chardonnay è perfetto, perché è più corposo e cremoso. Conttrasta bene, capito? Io lo adoro con le bruschette che fa la mia nonna. Buonissime!
  • Prosecco: Ah, poi c’è il Prosecco, che va sempre bene, no? Con qualsiasi bruschetta, perché le bollicine sgrassano la bocca e ti preparano al prossimo morso. E poi fa sempre festa!

E poi, sai, ci sono anche altre alternative. Ad esempio, io proverei anche con un rosato bello fresco, soprattutto se ci metti sopra qualcosa di un po’ più saporito, tipo olive o peperoni. Oppure, se vai di bruschette con funghi, un vino rosso leggero tipo un Bardolino non sarebbe male. Insomma, sperimenta un po’, no? L’importante è che ti piaccia!

Cosa bere con cibi piccanti?

Che bere con roba piccante? Ahia, che domanda! Sembra di aver mangiato un peperoncino intero, la bocca mi brucia!

  • Vini bianchi acidi: Tipo un’iniezione di limone direttamente in vena! Freschi come una nuotata a Capodanno (a Cervia, eh, mica a Bolzano!), cancellano il fuoco atomico in bocca. Il mio preferito? Un Vermentino sardo, fresco come un’estate al mare (senza zanzare, ovviamente).

  • Rosati frizzantini: Pensa a bollicine che danzano sulla lingua, una specie di guerriglia gioiosa contro il piccante. Quasi quasi ci metto anche un po’ di fragole nel bicchiere, perché no? L’importante è che sia fresco, fresco, fresco! Come il mio frigo dopo che ho pulito il macellaio.

  • Vini leggermente dolci: Questa è la mia carta vincente! Un tocco di dolcezza, ma non troppo, è una coccola che calma la bestia infernale in bocca. Come un gelato al cocco dopo aver corso una maratona! Il mio amico Giovanni (quello con il cane pelato) consiglia un Moscato d’Asti. Lui di vino ne capisce!

Ah, dimenticavo: se il piccante è davvero infernale, un bel bicchiere d’acqua fresca è sacra! Poi, se mi sento proprio audace, un po’ di yogurt! E poi, un’altra cosa. Ho scoperto che mio cugino (quello che colleziona francobolli) aggiunge un goccio di miele al suo vino. Non lo consiglio, ma…insomma, ognuno ha i suoi gusti.

Cosa bere con la nduja calabrese?

Quel giorno, era agosto 2023, a casa di Zia Emilia a Catanzaro. Avevamo appena finito un piatto di pasta ‘ncasciata con la nduja, un vero tripudio di sapori forti! Ricordo il profumo intenso, quel rosso ardente della nduja… e la sete che mi aveva preso, una sete pazzesca! Zia Emilia, senza pensarci due volte, aveva tirato fuori una bottiglia di Cirò rosso. Un Cirò robusto, eh, non uno di quelli leggerini!

Aveva un colore così scuro, quasi nero, e un profumo intenso di frutti di bosco maturi. Ricordo il primo sorso… un’esplosione di sapore! Il tannino, importante, ma non troppo aggressivo, bilanciava alla perfezione il piccante della nduja. La frutta era dolce, quasi confettura. L’acidità, poi, un tocco di freschezza che tagliava il grasso della nduja. Perfetto! Non so spiegare bene, ma era come se il vino amplificasse il gusto della nduja, in un gioco di contrasti fantastico.

  • Vino rosso strutturato
  • Fruttato intenso (frutti di bosco)
  • Tannini presenti ma equilibrati
  • Buona acidità

Era un Cirò DOC, se non sbaglio. Mi è rimasto impresso quel abbinamento. Quella giornata, il calore di agosto, la compagnia di Zia Emilia… e quel vino. Incredibile.

Dopo, abbiamo mangiato anche il pane, ovviamente. E il dolce, un semplice biscotto al mosto cotto. Ma il ricordo più vivido è legato a quel vino e alla nduja. Un’esperienza culinaria fantastica! E ho pensato subito che dovevo scriverne. Anche se adesso non ricordo la precisa annata del vino. Però so bene che era un Cirò. E che era fantastico.

Cosa bere con la mozzarella in carrozza?

Ah, la mozzarella in carrozza! Mi fa tornare in mente le estati a Napoli da mia nonna. Lei la friggeva in continuazione, un profumo che invadeva tutta la casa.

  • Il Fiano di Avellino: Ecco, lei diceva sempre che con la mozzarella in carrozza ci voleva un vino bianco secco, un vino che pulisca la bocca dalla frittura. Il Fiano è perfetto, con quella sua acidità che taglia il grasso.

  • Alternativa: Una volta, un amico sommelier, ci consigliò una Falanghina. Non male, eh! Più leggera del Fiano, ma comunque fresca e piacevole.

  • Ricordo: La cosa importante è che il vino non sia troppo dolce o profumato, altrimenti copre il sapore delicato della mozzarella.

  • Dettaglio extra: Mia nonna, però, beveva sempre una gazzosa fresca. E chi le diceva niente? Era la regina della mozzarella in carrozza!

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