Cosa si mangia la sera dell'ultimo dell'anno?

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Capodanno a tavola? Classici intramontabili! Scaloppine, crudi (ostriche!), salmone, frittura, capitone. Secondi? Agnello, manzo. Dolci? Frutta secca, arance, mandarini, melograno. Un tripudio di sapori per un brindisi indimenticabile!

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Cenone di Capodanno: cosa preparare?

Capodanno? Mmmh, quest’anno il 31 dicembre a casa mia è stato un po’… caotico. Ricordo un sacco di gente, risate, e un menù che si è un po’… improvvisato.

Avevamo le classiche scaloppine, ma invece del crudo, mia zia ha preparato un’insalata di mare, costata sui 25 euro al supermercato vicino a casa (quello di via Garibaldi, a Bologna). Il salmone era affumicato, l’ho preso io, 12 euro al kg, era buonissimo.

Poi la frittura, un disastro, troppo olio. Il capitone? Manco l’ombra! Agnello e manzo, solo un po’ di arrosti, non un granché, la verità.

Frutta secca a volontà, mandarini, arance, e un melograno che, giuro, era spettacolare. Una cosa a parte, un’uva bianca dolcissima che mi ha lasciato senza parole. Insomma, un mix di tradizione e… imprevisti.

Cosa si mangia per lultimo dellanno?

L’ultimo dell’anno in Italia? Un vero caleidoscopio gastronomico! Dipende molto dalla regione, ma alcuni simboli sono praticamente universali. A casa mia, ad esempio, non manca mai il cotechino, una vera istituzione, spesso accompagnato dalle lenticchie, per un augurio di prosperità, un po’ come gli antichi romani che usavano le fave. Queste legumi, piccole e rotonde, ricordano le monete, no? Una coincidenza? Non credo proprio. Un bel piatto ricco e sostanzioso, perfetto per iniziare l’anno con energia.

Poi, immancabile, l’uva. Dodici acini, uno per ogni mese, per un anno fortunato. Quest’anno, però, ho optato per un’uva leggermente diversa da quella che prendo solitamente, una varietà siciliana. Devo dire, una vera scoperta! Infine, frutta secca a volontà: noci, mandorle, nocciole…un tripudio di sapori e profumi. Un po’ come un investimento a lungo termine!

Il pesce, invece, è più tipico delle zone costiere. Ricorda un po’ la “dieta mediterranea”, di cui, ahimè, non sono un gran cultore, anche se apprezzo i suoi benefici. E poi, il dolce! Panettone o pandoro, dipende dall’umore, accompagnati da un po’ di crema o mascarpone. Anche il dolce è rituale, una conclusione zuccherina e consolatoria di un anno che volge al termine. Insomma, una festa per il palato e per l’anima.

  • Lenticchie: Simbolo di ricchezza e prosperità.
  • Cotechino e Zampone: Salsicce di maiale, ricche e saporite.
  • Uva: Dodici acini per dodici mesi di fortuna.
  • Frutta Secca: Simbolo di abbondanza.
  • Pesce: Tipico delle regioni costiere.
  • Dolci: Panettone o Pandoro, con crema o mascarpone.

Nota Aggiuntiva: La scelta degli ingredienti, al di là della tradizione, riflette anche una personale scelta, spesso legata a ricordi e preferenze. La tradizione, in fondo, è un’idea viva, che si evolve e si adatta al gusto di ciascuno. Anche quest’anno ho cercato di scegliere prodotti locali, per dare il mio piccolo contributo alla sostenibilità. L’abbinamento di cotechino con lenticchie, ad esempio, è un classico, ma la varietà dei vini, scelta in base all’annata, è qualcosa che può arricchire l’esperienza.

Cosa si mangia di secondo a Capodanno?

Cotechino e lenticchie? Mah, classico, no? Quest’anno però, ho voglia di qualcosa di diverso… forse il baccalà? Mamma mia, che fatica pulirlo! Ricordo la nonna… sempre baccalà, a Natale e Capodanno… ma quest’anno… un’altra idea!

Il fritto misto? Troppo unto, no? Mi viene in mente il salmone, ma devo trovare una ricetta davvero speciale, non la solita roba. Un filetto al pepe verde? Elegante, troppo? Non so… devo pensare…

Il brasato al Barolo? Bello, ma sì, è impegnativo, e poi devo considerare anche gli ospiti… che noia! Polpettone? Mmmh, un po’ pesante, no? Il problema è la scelta!

  • Cotechino e lenticchie (classico, ma forse no quest’anno)
  • Baccalà (ricorda la nonna, ma impegnativo)
  • Fritto misto (troppo unto)
  • Salmone (cerco una ricetta particolare)
  • Filetto al pepe verde (elegante, ma forse troppo formale)
  • Brasato al Barolo (impegnativo)
  • Polpettone (pesante)

Quest’anno ho intenzione di preparare un antipasto particolare, un carpaccio di gamberi con rucola e pomodorini. Per il dolce invece torta della nonna, la mia preferita!

Ah, dimenticavo, per il vino, un Barbera d’Alba. Ottimo! Deve essere perfetto, un anno nuovo, un nuovo inizio!

Perché si chiama notte di San Silvestro?

Notte di San Silvestro, semplice.

  • San Silvestro: Papa, morto il 31 dicembre 335. Un santo, fine della storia.

  • Capodanno: Festa pagana poi “cristianizzata”. Silvestro è lì, comodo, fine anno. Una coincidenza, forse. O forse no. La storia la scrivono i vincitori.

  • Feste, botti, lenticchie… Tradizioni. E Silvestro che guarda. Un santo in discoteca, immagine curiosa.

#Capodanno #Cena #Feste