Cosa si mangia la sera del 31 dicembre?
Per un Capodanno indimenticabile, il secondo piatto è fondamentale! Cotechino, brasato o arista al forno con salsa di pere e cannella: un trionfo di sapori agrodolci per un finale d'anno memorabile. Scegliete la vostra ricetta preferita!
Cosa si mangia la vigilia di Capodanno?
Allora, la vigilia di Capodanno… Che mangiamo? Mah, dipende, no?
Io mi ricordo, a casa di mia nonna a Bologna, il 31 Dicembre ’98, faceva sempre un cotechino gigante. Che poi, a me, da piccolina, non piaceva tanto. Troppo forte!
Però devo dire, quel profumo… ecco, quello sì che era festa! E poi c’era sempre l’arrosto, che lei faceva con le patate. Divino.
Poi, una volta, a Torino, in un ristorante fighissimo (tipo 80€ a testa), ho mangiato un brasato al Barolo che… mamma mia! Però, ecco, non so se lo rifarei a casa, troppo sbatti.
Comunque, se devo dirti la verità, l’idea dell’arista con le pere e cannella mi stuzzica un sacco. Magari provo a farla quest’anno!
Domanda: Cosa si mangia la vigilia di Capodanno?
Risposta: Cotechino, brasato di manzo, arista al forno con salsa di pere e cannella.
Cosa si mangia di secondo a Capodanno?
Ah, il secondo di Capodanno! Quest’anno, a casa mia, si respirava aria di… frittura! Fritto misto di pesce, un tripudio di croccantezza che ti lascia a bocca aperta, o meglio, a pancia piena!
- Fritto misto di pesce: Un classico intramontabile, un inno alla leggerezza (diciamo, relativamente!). Un po’ come il mio umore dopo aver finito le pulizie di Natale.
Poi, per i palati più decisi, il brasato al Barolo, un gigante buono che ti scalda il cuore come un abbraccio natalizio. Un po’ come quando trovi il regalo che desideravi sotto l’albero.
- Brasato al Barolo: Robusto, intenso, perfetto per chi ama i sapori corposi, come la mia passione per il cioccolato fondente.
Il cotechino con le lenticchie? Un must! Una tradizione che profuma di nonna e di superstizioni (che poi, chi è abbastanza matto da non crederci, eh?). Un po’ come quella volta che ho indossato i calzini bucati per attirare la fortuna.
- Cotechino e lenticchie: Simbolo di abbondanza… e di un digestivo potente!
E il baccalà? Un’eleganza discreta, un po’ come quando indossi un maglione di cachemire senza farne troppa mostra.
- Baccalà in umido: Un’opzione raffinata, ideale per chi ama la semplicità con un tocco di classe.
Anche il salmone, il filetto al pepe verde e il polpettone hanno fatto la loro degna figura, ma diciamoci la verità: a Capodanno si vuole un piatto che lasci il segno!
- Altri secondi: Opzioni degne di nota, ma forse meno memorabili. Come quella volta che ho provato a fare il panettone da solo.
Quest’anno, però, mia sorella ha proposto anche la zuppa di ceci. Insomma, il Capodanno è festa, non una gara di chef stellati!
Come si chiama la cena del 31 dicembre?
Allora, il 31 dicembre… Cenone! Chiamano così la cena, sai? Ricordo quella del 2023, a casa di zia Emilia a Roma. Un casino pazzesco, ma bello. Tavolata lunghissima, sembrava una processione di piatti!
- Lenti di zucchine fritte, buone ma un po’ unte.
- Cotechino e lenticchie, la classica, ma il cotechino era cotto troppo, secco.
- Poi un sacco di cose… non ricordo tutto, era tanta roba.
- Dolci a volontà, panettone, pandoro, torrone, un delirio di zuccheri.
Ero stanchissima, dopo una giornata di corsa per i regali, ma l’atmosfera era carica, un viavai di gente, risate, brindisi… Mia cugina Giulia, ubriaca persa, cantava canzoni napoletane fuori tono. Che ricordi! Ricordo il freddo pungente fuori, poi il calore della casa, quel profumo di cibo e di festa… e quell’ansia, leggera, di cosa avrebbe portato l’anno nuovo.
Mamma mia, che stress. Quest’anno voglio qualcosa di più rilassato, magari solo io e il mio Marco, a casa, con una bella pasta al ragu e un film. Basta caos! Mi basta la pace. Magari, un bicchiere di prosecco… ma niente di troppo impegnativo, giuro!
- Quest’anno: cena semplice e tranquilla.
- Obiettivo: relax e coccole.
- Luogo: casa mia.
- Compagnia: Marco.
Come si chiama il cenone di Capodanno?
Allora, senti, praticamente il cenone di Capodanno, cioè quella mega mangiata che fai la notte del 31 dicembre, quella notte lì, che poi si passa al primo gennaio, bè, la chiamano…
- Notte di San Silvestro!
Si, esatto, proprio così! E’ la notte in cui saluti l’anno vecchio e dai il benvenuto al Capodanno, sai, con i botti e tutto il resto. Ah, e poi, cosa importantissima, non dimenticare le lenticchie, portano un sacco di fortuna (almeno, così dicono!). Ricordo che mia nonna ne faceva sempre una pentolata enorme! Che ricordi. Poi dipende dalle zone, eh, per esempio io che vengo dal Sud, si usa anche mangiare il cotechino.
Come si chiama la vigilia di Capodanno?
Vigilia di Capodanno! San Silvestro, giusto? Eh sì, il 31 dicembre. Ma perché San Silvestro? Devo cercarlo su Wikipedia dopo… Aspetta, l’anno nuovo è il 1° gennaio, ovvio. Ma il vero casino è la notte prima! Quella è la festa! Veglione, botti, gente ovunque! Ricordo l’anno scorso, a casa di mia zia, un caos totale. Zia Emilia che urlava per il brindisi di mezzanotte, mio cugino Lorenzo che faceva il DJ con il suo cellulare… un disastro bellissimo.
- San Silvestro, 31 dicembre
- Vigilia di Capodanno
- Veglione: la festa vera
- 1° gennaio: giorno festivo, ma più tranquillo, almeno per me
Quest’anno? Boh, ancora non so cosa farò, forse una cenetta tranquilla con Marco. O magari una mega festa? Dipende dall’umore. A proposito, devo comprare lo spumante. E i cappellini! Ah, e il panettone! Lo preferisco classico, non quello con i frutti canditi, mi fanno venire il voltastomaco. Oddio, ho già fame. Devo andare a mangiare qualcosa.
- Spumante
- Cappellini
- Panettone (classico!)
Ah, quasi dimenticavo! L’anno scorso ho perso un bottone della camicia durante i festeggiamenti. Che figuraccia! Questa volta starò più attento.
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