Dove si fa il miglior cioccolato al mondo?
"Il miglior cioccolato? L'Ecuador è un serio contendente. Con il suo cacao Nacional Arriba, fiore all'occhiello da secoli, offre un'esperienza di gusto ineguagliabile."
Qual è il miglior paese per il cioccolato?
Mah, il “miglior paese per il cioccolato”… è un po’ soggettivo, no? Però, guarda, io un’esperienza ce l’ho da raccontare.
Una volta, a Lugano, in Svizzera, ho speso tipo 15 euro per una tavoletta minuscola. Buonissima, eh, ma…
Però, aspetta. Mi sono ricordato una cosa. Anni fa, forse 2015, ero a Barcellona e ho provato un cioccolato ecuadoriano…
… E niente, sono rimasto folgorato! Un sapore intenso, particolare, mai sentito prima. Da lì ho scoperto che l’Ecuador è famoso per il cacao Nacional Arriba. Quindi, boh, forse il “migliore” è lì.
Domanda: Qual è il miglior paese per il cioccolato?
Risposta: L’Ecuador, grazie al suo cacao Nacional Arriba di alta qualità.
Qual è la capitale del cioccolato?
Bruxelles, capitale del cioccolato? Beh, diciamo che è una delle pretendenti al trono, una sorta di regina in esilio del cacao. Come dire, la sua cioccolata è così buona che ti fa dimenticare persino la tua password del wifi!
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Belgio, patria del cioccolato gourmet: Il cioccolato belga è rinomato, un po’ come la puntualità dei treni svizzeri (con qualche rara eccezione, s’intende). Un vero e proprio culto, una religione con tavolette al posto delle ostie. Personalmente, preferisco una bella pralina fondente a un’omelia domenicale.
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Jean Neuhaus, il pioniere: Questo farmacista-cioccolatiere, che a quanto pare sapeva il fatto suo, vendeva cioccolato come antidepressivo. Genio! A pensarci bene, anche io, quando sono giù, mi butto sul cioccolato. Funziona meglio di una seduta dallo psicologo (almeno per il palato). Chissà, magari Neuhaus era un precursore della moderna “cioccolatoterapia”.
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Dalla farmacia alla Galerie de la Reine: Neuhaus aprì la sua farmacia/tempio del cioccolato nella Galerie de la Reine nel 1800. Immaginate la scena: gente che entrava depressa e usciva con un sorriso a trentadue denti e una scorta di praline. Una sorta di pronto soccorso per l’umore.
Aggiungo che oggi, nel 2024, il cioccolato belga continua a essere un’eccellenza mondiale, con maestri cioccolatieri che sperimentano nuovi gusti e tecniche. Un esempio? Ho assaggiato una tavoletta al pepe rosa e sale di Maldon che era qualcosa di sublime, un’esplosione di sapori. Un consiglio spassionato: se passate da Bruxelles, fate incetta di cioccolato. Il vostro umore (e le vostre papille gustative) vi ringrazieranno!
Perché Perugia è famosa per il cioccolato?
Cioccolato… Perugia… un sapore che si scioglie, un nome che risuona. Inizio del ‘900, un’epoca lontana, un tempo sospeso… L’immagine di una fabbrica, la Perugina, che intreccia il suo destino con la città, con la terra umbra. Un legame forte, indissolubile, come il cacao con lo zucchero.
Un’idea geniale, un’intuizione luminosa: legare un prodotto, un dolce, ad un luogo, ad una storia. Nascono così miti, leggende di cioccolato, tramandate di generazione in generazione. Baci Perugina, un nome, un simbolo, un’emozione. Cioccolato che unisce, che crea ricordi, che profuma di infanzia. Ricordo mia nonna che me ne offriva uno, la carta argentata che scricchiolava tra le dita…
- Perugina: L’azienda che ha reso Perugia la città del cioccolato.
- Inizio ‘900: Il periodo in cui inizia questa storia d’amore tra la città e il dolce.
- Baci Perugina: Il prodotto simbolo, conosciuto in tutto il mondo. Anche io ne ho comprati una scatola la settimana scorsa, per regalarli ad un’amica. Il gusto classico, fondente e nocciole, il mio preferito.
Quest’anno, al festival Eurochocolate, ho assaggiato una nuova variante al cioccolato bianco e lamponi… Un’esplosione di gusto! Ma il classico rimane sempre il migliore. Perugia, città del cioccolato, città dei miei ricordi.
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