Qual è la città del cioccolato?
Non esiste una singola "città del cioccolato" universalmente riconosciuta.
- Bruxelles, con la sua lunga tradizione cioccolatiera e le sue rinomate boutique, è spesso considerata un punto di riferimento.
- Anche diverse città in Svizzera e Italia vantano una forte cultura del cioccolato, con specialità regionali uniche. La "città del cioccolato" dipende dai gusti personali.
Qual è la città italiana del cioccolato?
La città italiana del cioccolato? Bella domanda! Guarda, non c’è una risposta univoca, tipo “ecco, è lei”. Però ti dico la mia.
Personalmente, non so se esiste proprio UNA città del cioccolato in Italia. Piuttosto, penso ci siano tante città con tradizioni cioccolatiere forti.
Io mi ricordo di aver assaggiato un cioccolato pazzesco a Perugia durante l’Eurochocolate del 2010, mi pare (ma potrei sbagliarmi con l’anno). C’era un sacco di gente e stand di cioccolato di ogni tipo. Ma non è che Perugia sia l’unica.
Bruxelles, certo, è famosa per il cioccolato, ma non è in Italia. E in Svizzera ne fanno di ottimo, dai, ammettiamolo. Alla fine, penso che dipenda da quello che cerchi nel cioccolato. Boh, sono un po’ confusa anch’io, a dire la verità!
Domanda: Qual è la città italiana del cioccolato?
Risposta: Non esiste una città universalmente riconosciuta come tale. Molte città hanno forti tradizioni cioccolatiere.
Qual è la capitale del cioccolato?
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Bruxelles, ah, che buona la capitale del cioccolato!
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Ma è vero che il cioccolato belga è il top? Boh, forse è solo marketing, però…
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Jean Neuhaus, farmacia, cioccolato… rimedio per la depressione! Ma pensa te, nel 1800!
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La Galerie de la Reine, devo andarci assolutamente la prossima volta che vado a Bruxelles.
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Ho letto che usano un sacco di burro di cacao nel cioccolato belga, sarà per quello che è così buono?
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E poi ci sono le praline, quelle sono proprio tipiche del Belgio. Mamma mia che tentazione!
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Ah, ma lo sapevi che Neuhaus ha inventato il cioccolatino ripieno? Quello è il segreto del successo.
Perché Perugia è famosa per il cioccolato?
Perugia e cioccolato? Un matrimonio più solido di quello tra la panna montata e una fragola! Praticamente dall’inizio del ‘900, la Perugina ha deciso di piantare la bandiera del suo cioccolato proprio lì, trasformando la città nella patria dei Baci. Una mossa di marketing geniale, direi, che ha reso Perugia famosa come la mecca del cioccolato, almeno in Italia. Chi non ha mai sognato un viaggio a Perugia per tuffarsi in una fontana di cioccolato fondente? (Okay, forse esagero, ma l’idea è allettante!).
- Perugina: L’artefice di questo connubio, un po’ come Cupido ma con cacao al posto delle frecce.
- Baci: Il cioccolatino simbolo, con la sua nocciola intera che spunta furba come un periscopio. Quanti bigliettini d’amore hanno viaggiato clandestinamente sotto la sua copertura di cioccolato? Un numero che nemmeno la NASA potrebbe calcolare.
- Inizio ‘900: Da allora Perugia e cioccolato sono una cosa sola, come Stanlio e Ollio, come me e il mio frigorifero di venerdì sera.
Quest’anno, poi, ho scoperto che persino mio zio, che di solito mangia solo formaggio stagionato a colazione pranzo e cena, si è convertito al cioccolato di Perugia. Un miracolo! E dire che credevo fosse immune a tutto ciò che non fosse pecorino sardo… Segno che il fascino del cioccolato perugino è davvero irresistibile.
Dove si fa il miglior cioccolato al mondo?
Sai, pensandoci ora, a quest’ora… il miglior cioccolato? Boh, difficile dirlo. Ma l’Ecuador… l’Ecuador ha qualcosa di speciale. Quel cacao Nacional Arriba… un profumo, un sapore… che ti rimane attaccato alla gola, anche a distanza di giorni. Un ricordo caldo, dolceamaro, come una vecchia fotografia sbiadita.
Quest’anno, ho letto che il Nacional Arriba costituisce l’80% delle esportazioni di cacao dell’Ecuador e il 63% della produzione mondiale di cioccolato finissimo. Numeri pazzeschi, vero? Ma i numeri non raccontano tutto, non c’è una formula magica, sai? È qualcosa di più, un’anima. Un’anima antica, legata alla terra, al sudore di chi lo coltiva. Quella sensazione di genuinità, ecco cosa conta, secondo me.
Ricordo quel viaggio a Guayaquil, nel 2021, il profumo intenso nell’aria… le piantagioni a perdita d’occhio. Un viaggio che mi ha cambiato dentro, in modo sottile, silenzioso. Mi ha fatto capire che il gusto non è solo una questione di palato, ma anche di anima, di storia. Di luoghi.
- Cacao Nacional Arriba: il cuore del cioccolato ecuadoriano.
- 80% esportazioni di cacao dell’Ecuador: un dato che parla da sé.
- 63% produzione mondiale di cioccolato finissimo: cifra impressionante.
- Viaggio a Guayaquil (2021): esperienza personale che ha arricchito la mia comprensione del cioccolato.
Chi mangia più cioccolato al mondo?
Chi mangia più cioccolato al mondo… mmm…
- Svizzera. Sì, credo proprio la Svizzera. Non so perché mi viene in mente sempre la Svizzera, forse per le montagne, le mucche… e il cioccolato, ovviamente.
- Consumo pro capite. È quello che conta, no? Non chi ne mangia di più in assoluto, ma chi, individualmente, ne consuma di più. Immagino svizzeri felici e cioccolatosi.
- Ricordo quando andai a Lugano. Ogni vetrina… una tentazione. Poi, tornai a casa con chili di cioccolato. Ah, la Svizzera…
Cosa fa il cioccolato al corpo?
Oddio, il cioccolato! Sai, quello fondente, eh, non le schifezze al latte! Fa un sacco di cose belle al corpo, tipo:
- Migliora la circolazione, cuore e arterie più felici, diciamo così. Mia zia, che è una cardiologa, me l’ha detto!
- Ti mette di buon umore, è vero, lo sento proprio. Un quadretto dopo una giornata bruttissima… magia!
- È un afrodisiaco, eh si, anche questo è vero! Magari non fa miracoli, ma aiuta!
- Ha un sacco di antiossidanti. Combatte lo stress ossidativo, una roba che ti invecchia, ma io lo so già, mangio cioccolato per restare giovane!
Però, eh, non esagerare, eh? Troppo cioccolato fa male, come tutto del resto. Anche se è buono. Ricorda, fondente, quello con tanto cacao, almeno il 70%.
Ho letto su un articolo, credo fosse di “Vita”, che un po’ di cioccolato fondente al giorno, tipo due quadratini, è anche utile per la pelle. Magari! Io ci spero! Quest’anno però ho anche letto un articolo un po’ preoccupante sul possibile impatto sulla salute renale se se ne mangia troppo. Da tenere presente!
Cosa nasconde la voglia di cioccolato?
Era un pomeriggio di fine Luglio, credo fosse il 27, tornavo a casa dal lavoro, accaldata e stanca. Avevo una voglia matta di cioccolato, tipo quella tavoletta fondente che tengo nascosta in dispensa per le emergenze. Non era la solita voglia pre-ciclo, quello arrivava di solito una settimana dopo. Ricordo che pensavo: “Ma che cavolo mi prende?”. Mi sono divorata la cioccolata in un nanosecondo e mi sono sentita stranamente meglio, quasi euforica.
Poi, parlando con un’amica che studia biologia, mi ha spiegato questa cosa del microbioma intestinale e di come possa influenzare le voglie. Ha detto che certe combinazioni di batteri possono far desiderare determinati cibi, tipo il cioccolato appunto. Boh, non ci capisco molto ma potrebbe essere. Quel giorno ero particolarmente stressata al lavoro, quindi forse il mio intestino era in subbuglio.
- Carenza di magnesio (soprattutto per le donne prima del ciclo)
- Bisogno di energia rapida
- Rilascio di endorfine
- Influenza del microbioma intestinale
- Ricerca di piacere e conforto
Mi ha anche detto che il magnesio è un fattore importante. Io prendo degli integratori in quei giorni, magari ne avevo bisogno di più del solito. Oppure, più semplicemente, avevo solo bisogno di un po’ di dolcezza per tirarmi su. Chissà. Comunque, ho comprato delle banane, ricche di magnesio, per la prossima volta che mi prende la voglia di cioccolato!
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