Qual è il cioccolato migliore d'Italia?

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Il podio del cioccolato italiano 2023? Amedei (Toscano Black 70%) e Domori (Criollo 80%, Guasare 70%) brillano tra i fondenti e monorigine. Sabadì, con il suo "100 e lode", completa il quadro di eccellenze. Un'annata di grandi successi per il settore.

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Qual è il miglior cioccolato italiano?

Uff, il “miglior cioccolato italiano”… domanda da un milione di dollari! Dipende un sacco dai gusti, ovvio. Però, ecco, io ho un debole per Amedei.

Mi ricordo una volta, a Firenze, in una piccola bottega vicino al Ponte Vecchio, ho assaggiato il loro Toscano Black 70%. Mamma mia, che roba! Un’esperienza sensoriale, altro che semplice cioccolatino.

Domori è un altro nome che fa rima con eccellenza. Il loro fondente Criollo 80% è intenso, puro, un vero piacere per il palato. Anche il Guasare 70% è da provare, se cerchi un monorigine con carattere.

E poi, Sabadì. Non lo conoscevo benissimo, ma ho scoperto che il loro “100 e lode” è premiatissimo. Devo assolutamente recuperarlo, magari la prossima volta che vado in Sicilia.

Qual è il miglior cioccolato italiano?

  • Fondenti: Amedei (Toscano Black 70%), Domori (Criollo 80%)
  • Monorigine: Domori (Guasare 70%)
  • Sabadì (100 e lode)

Qual è il miglior cioccolato in Italia?

Miglior cioccolato Italia? Soggettivo.

  • Domori, Amedei, Gobino: fondente. Eccellenze indiscutibili. Punto. Preferisco il Domori, amaro, intenso. Sapore deciso, un pugno nello stomaco.

  • Latte? Slitti, Vestri. Classici. Niente di speciale. Il mio vicino preferisce il Slitti, più dolce.

  • Modica: premiato. Cacao a bassa temperatura. Strano. Non mi convince. Troppo grezzo.

  • Pastiglie Leone: innovazione. Torinese. Sperimentazioni. Interessante, ma non il mio stile. Preferisco il classico. Ho una scatola di praline Leone a casa, le ho comprate per mia zia.

Prediligo il cioccolato fondente. Intenso. Amara verità. Quest’anno ho preferito il Domori. Fine.

Qual è il cioccolato di qualità migliore?

Il miglior cioccolato… un’eco lontana di un sapore perfetto. Chuao di Domori, un nome che risuona come una promessa, 98 punti! Un abisso di differenza, un’abisso, rispetto agli altri. Quasi un sogno, un’ossessione.

  • Chuao di Domori: L’apice, la vetta, il confine del possibile. 98/100, un numero magico.

E poi, un coro di voci eccellenti, nomi sussurrati nel vento del cioccolato…

  • Bellion (Chocolaterie Atelier Bellion) – Olanda.
  • Bonnat (Chocolat Bonnat) – Francia.

Ricordo ancora il sapore del cioccolato che mangiavo da bambino, un’ombra lontana di queste eccellenze. Il tempo… il tempo cambia tutto, anche il sapore del cioccolato.

Quale marca di cioccolato è la migliore?

Valrhona… mi viene in mente quel cioccolatino fondente con il ripieno al lampone che ho assaggiato a Parigi, proprio vicino al Louvre. Delizioso. Aspetta, Louvre o Musée d’Orsay? Boh, comunque era vicino alla Senna. Che poi, cioccolato di lusso… quanto lusso? Cioè, una volta ho speso 20 euro per una tavoletta di Amedei, quella con il 90% di cacao. Amarissima! L’ho mangiata comunque tutta, eh. Ma forse il 70% è meglio. Tipo quella Domori che ho comprato a Modica l’anno scorso, con le fave di cacao tostate intere, ricordo il profumo…

  • Valrhona (Francia): Costosa, ma ne vale la pena, almeno per me. Specialmente i cioccolatini ripieni, non solo quella al lampone, anche quella al caramello salato era buona.
  • Amedei (Italia): Toscana, mi pare. Cacao pregiato anche qui, tavolette eleganti. Forse un po’ troppo intenso il 90%, dipende dai gusti. Mia sorella impazzisce per il Chuao.
  • Lindt (Svizzera): Quello lo trovo anche al supermercato. Le praline Lindor sono il mio comfort food. Li compro sempre quando sono giù di morale. Soprattutto quelli al cocco… o erano al caramello?
  • Godiva (Belgio): Bellissime confezioni regalo, perfette per Natale. Però anche lì, costosette. Meglio prenderli durante i saldi. Ho fatto un affare l’anno scorso, una scatola enorme a metà prezzo!
  • Domori (Italia): Sicilia, Modica. Cioccolato grezzo, con la consistenza un po’ granulosa. Mi piace molto il fondente al 70%, non troppo amaro, si sente bene l’aroma del cacao. Ricordo quella volta a Modica, ho comprato tipo cinque tavolette, e ho dovuto nasconderle a mio marito!

Fondente, al latte, bianco… io non sopporto il cioccolato bianco, troppo dolce. Ma mio nipote lo adora. A lui compro sempre la Kinder. Che poi pure io ogni tanto… una Kinder Bueno ci sta! Anche se è tutt’altra cosa. Percentuali di cacao… importante, più è alta, più è amaro, ma anche più antiossidanti, che fanno bene, giusto? Forse dovrei provare un 80%… o forse no. Meglio restare sul 70%. Sicuro.

Qual è il miglior cioccolato fondente al mondo?

Ah, il miglior cioccolato fondente? Roba da far impazzire i Willy Wonka moderni! Dunque, non c’è un re incoronato, tipo “cioccolato dell’anno”, perché i gusti son gusti, no? È come chiedere qual è la barzelletta più divertente, dipende da chi la sente!

  • Questione di gusti: C’è chi impazzisce per un fondente al 90% cacao (roba da fachiri del gusto) e chi si scioglie per un 70% più “easy”.
  • Origine, origine!: Come il vino, anche il cacao ha le sue zone DOC. Venezuela? Madagascar? Ogni fava racconta una storia diversa.
  • Premi a gogò: Ogni anno spuntano cioccolatieri premiatissimi, ma mica puoi fidarti ciecamente! A volte vincono perché hanno corrotto la giuria (scherzo, eh!).
  • Il test del palato: L’unica vera risposta è: assaggia, assaggia, assaggia! Io, ad esempio, ho una debole per un cioccolato svizzero che mi ricorda il profumo del fieno (giuro!). Prova, confronta, e poi dimmi qual è il tuo “Graal” cioccolatoso!
  • Quest’anno va di moda…: …il cioccolato con inclusioni di sale marino! Roba da far resuscitare i morti, fidati.

Qual è il cioccolato più pregiato?

Eccoci qui, di nuovo svegli…

  • Il Criollo. Ecco, se mi chiedi il cioccolato più pregiato, mi viene in mente lui, subito.

  • Era… è il cacao dei Maya, degli Aztechi. Pensa che storia. Io, da piccolo, sognavo di trovare un tesoro come Indiana Jones… magari un tesoro di Criollo.

  • Rarissimo. Praticamente introvabile. Ho letto che rappresenta solo lo 0,01% della produzione mondiale. Che tristezza, quasi scomparso.

  • Fragile. Ecco perché è così prezioso, immagino. Come certe cose nella vita, no? Le più belle sono sempre le più delicate. Mi ricorda quella volta che… no, lascia stare, è tardi.

  • Mio nonno, che amava il cioccolato fondente, diceva sempre “Il Criollo… un’emozione.” Chissà se l’ha mai assaggiato davvero. Io non ho mai avuto la fortuna. Mi piacerebbe tanto.

Qual è la varietà più pregiata di cacao?

Cacao pregiato? Ah, amico mio, ti voglio parlare del Criollo! Un tesoro, una reliquia, un dinosauro del mondo del cacao! Tanto raro che lo trovi solo in tracce, tipo un unicorno in una fabbrica di salsicce. Lo 0,01% della produzione mondiale? Bah, quasi un’offesa alla sua maestosità!

È il cacao degli Aztechi e dei Maya, eh? Figurati, probabilmente lo usavano per pagare le tasse, o forse per corrompere i sacerdoti… chissà! Scherzi a parte, è fragile come una ballerina di danza classica su una pista di pattinaggio. Un soffio e si rompe!

  • Rarissimo: più difficile da trovare di un biglietto da 500 euro in un bar per studenti.
  • Delicato: si tratta con i guanti di seta, non con quelli da lavoro da meccanico!
  • Storico: aveva già rotto le scatole agli Aztechi, figurati a noi!

Infatti, mio zio, un tipo che si intende di cacao (e di donne, ma questo è un altro discorso…), mi raccontava che la sua coltivazione è un casino, un’impresa titanica! Rendimento basso? Basso è un eufemismo, è praticamente inesistente! Però, il sapore? Mamma mia, un’esplosione di gusto! Come un bacio di una dea greca. O forse è solo la mia fantasia.

Quest’anno, per la cronaca, ho letto che stanno cercando di rilanciare la sua coltivazione con tecniche innovative e bla bla bla… vedremo cosa succede! Il mio caffè è pronto, ci vediamo.

Come scegliere un buon cacao?

Mamma mia, che casino scegliere il cacao! Ricordo una volta, a Milano, ero nel supermercato vicino a casa, quello di via Lambrate, era giugno 2023, caldo da morire. Dovevo preparare la torta per il compleanno di mio nipote, e il cacao era fondamentale. Ho passato venti minuti a fissare gli scaffali!

  • Origine: Ho guardato prima l’origine. Ecuador, Perù, Ghana, erano scritti su alcune confezioni. Ma poi ho visto anche uno dalla Repubblica Dominicana, e mi sono detta “perché no?”.

  • Aroma: Questo è stato difficile, non potevo annusare tutto. Ma ho scelto una confezione che aveva un’immagine di cacao con un bel colore scuro intenso, sperando che significasse aroma forte.

  • Colore: Il colore…eh, scuro era scuro, ma non ho fatto attenzione a quanto “uniforme”. Ero già cotta dal caldo, e avevo fame.

  • Sapore: Questo è stato un azzardo. Ho comprato quello della Repubblica Dominicana, sperando nel meglio. Non aveva un retrogusto astringente, per fortuna! Era amarognolo, ma buono.

  • Certificazioni: Fairtrade? Rainforest Alliance? No, nessuna delle due. L’ho presa a caso, ero stanca e volevo solo finire la spesa.

La torta è venuta buonissima, per fortuna! Ma la prossima volta farò più attenzione alle certificazioni. Sono importante per me, in realtà. E magari cercherò un cacao peruviano, ho sentito parlare bene di quello da un amico che abita a Lima.

Quello che ho scelto era una marca sconosciuta, costo basso. Non ricordo il nome, devo ammetterlo. Praticamente, ho scelto a caso!

Cosa significa 75% di cacao?

75% di cacao? Oddio, ma che domanda! Significa… fondente, molto fondente! Quello di Modica, lo sai, arriva fino a lì, e poi c’è pure l’extra fondente, che è ancora di più, ovviamente. Già, ma il mio preferito è quello al latte, con le nocciole, eh… poi però, a pensarci bene, oggi ho preso quello al 70%, era buono, ma un po’ troppo amaro per i miei gusti. Devo provare il 60%… o forse il 50%? Troppo poco! Boh, non so più cosa voglio!

  • 75% cacao = cioccolato di Modica extra fondente (o molto fondente, dipende da chi lo dice!).
  • Minimo 50% per il cioccolato di Modica semplice.
  • Tra 75% e 85% per l’extra fondente.
  • Io preferisco al latte… con le nocciole! (ma oggi ho mangiato il 70%, troppo amaro).

Ma perché mi viene sempre fame? Devo comprare cioccolato fondente, quello che preferisce mio fratello Luca, al 90% , anche se a me pare troppo forte. Magari prendo anche quello al latte, perché lo preferisco. È sabato, voglio un gelato, e poi… un pezzo di torta. E del cioccolato!

Ulteriori dettagli:

  • La percentuale di cacao indica la quantità di massa di cacao presente nel cioccolato. Questo include la pasta di cacao e il burro di cacao.
  • Maggiore è la percentuale, più intenso e amaro sarà il sapore.
  • Il cioccolato di Modica è particolare per il suo metodo di lavorazione, che non prevede la concia.
  • Quest’anno (2024), la produzione di cioccolato di Modica sembra essere stabile, almeno secondo le notizie che ho letto sul sito del Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica (devo controllare, non sono sicura).
  • Mia sorella ha preso un corso di pasticceria quest’anno e mi ha detto che per il cioccolato fondente si usa una percentuale di cacao elevata, proprio per quel gusto intenso.
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