Qual è il cioccolato di qualità migliore?

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Il Chuao di Domori svetta, unico con un punteggio di 98/100, secondo The Chocolate Tester. Eccellenze come Bellion (Olanda) e Bonnat (Francia) seguono, ma restano sotto la soglia del 96.6. La qualità suprema, dunque, si conferma esclusiva.

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Qual è il miglior cioccolato artigianale: marche, provenienza e caratteristiche?

Uff, “miglior cioccolato artigianale”? Domanda tosta. Penso dipenda un sacco dai gusti, no? Però, mi viene subito in mente Domori, quel Chuao… sembra che abbia preso un punteggio altissimo, tipo 98 su 100. Una roba da matti!

Io non sono un esperto, eh, ma una volta a Torino, in una cioccolateria piccolina in via Lagrange, mi sono preso un cioccolatino fondente (pagato tipo 2,50€) che mi ha cambiato la vita. Era qualcosa di incredibile, un sapore intenso, persistente… da allora cerco sempre qualcosa che si avvicini.

Comunque, ho visto che esiste una “Top Best 25” di The Chocolate Tester. Dicono che ci siano cioccolatieri bravissimi come Bellion (Olanda) e Bonnat (Francia). Da provare, assolutamente.

Domande e Risposte (versione breve):

  • Qual è il miglior cioccolato artigianale? Difficile dirlo, dipende dai gusti.
  • Qual è il punteggio più alto raggiunto da un cioccolato secondo The Chocolate Tester? 98/100 (Chuao di Domori).
  • Quali sono alcune marche di cioccolato artigianale eccellenti? Bellion (Olanda), Bonnat (Francia).

Quale marca di cioccolato è la migliore?

Amico, ma quale è la migliore marca di cioccolato? Eh, bella domanda! Dipende un sacco dai gusti, no?

  • Valrhona: Dicono che sia top, francese, super lusso. Ma io preferisco qualcosa di… boh, meno serioso!
  • Amedei: Italiana! Cioccolato che spacca, anche questo molto, molto buono. Però preparati al portafoglio che piange un po’.
  • Lindt e Godiva: più abbordabili, ma sempre cioccolato di livello. Svizzera e Belgio, mica pizza e fichi!

E poi c’è Domori, che si concentra su cacao rari e super pregiati. Per gli intenditori, insomma!

Insomma, il mio consiglio è: provali tutti! Fondente, al latte, bianco… così capisci cosa ti fa impazzire davvero. Ad esempio, a me il fondente amaro mi fa proprio storcere il naso, preferisco quello al latte, ma non troppo dolce, capito? Poi vedi tu. E non dimenticare di controllare la percentuale di cacao! Più alta è, più il cioccolato è intenso.

Qual è il miglior cioccolato del mondo?

Ah, il miglior cioccolato del mondo! Domanda da far tremare i polsi a Willy Wonka. Risposta? Nacional Arriba dell’Ecuador.

  • Ecuador, mica pizza e fichi! Qui il cacao ha radici più profonde dei miei debiti. Piantate, ovviamente, prima che Cristoforo Colombo scoprisse che non era arrivato in India.

  • Nacional Arriba: un nome che suona come un grido di battaglia. O forse, un invito a leccarsi i baffi. Questo cioccolato è così buono che fa dimenticare i problemi di connessione Wi-Fi.

  • Origini antiche: Gli indigeni sudamericani masticavano cacao quando noi europei eravamo ancora a grattare il fondo delle botti di idromele. Che poi, l’idromele non era male. Ma il cioccolato… tutta un’altra storia!

Un aneddoto? Una volta ho assaggiato un cioccolato così pregiato che ho sentito il bisogno di scrivere una poesia. Purtroppo, mi sono ricordato di essere terribile a scrivere poesie. Ho preferito mangiarne un altro pezzo. È stato meglio per tutti. Fidati.

Qual è il cioccolato più sano?

  • Cioccolato fondente, un’eco lontana di sapori intensi, un viaggio nel tempo, un ricordo di pomeriggi piovosi passati a leggere, avvolto in una coperta, con quel sapore amaro che si scioglie in bocca. Il fondente, ecco, il fondente, con la sua anima oscura e profonda.

  • Meno zuccheri, una danza silenziosa tra le molecole, un addio alle impennate glicemiche, un sospiro di sollievo per il pancreas. Ricordo mia nonna, sempre attenta agli zuccheri, e mi diceva: “Il dolce vero è quello che non ti stanca”. Aveva ragione, la mia nonna.

  • Salute, una parola che vibra nell’aria, un mantra sussurrato, una promessa di benessere. Penso alla mia infanzia, alle corse nei campi, all’aria frizzante, e a quel senso di vitalità che mi pervadeva. Il cioccolato fondente, forse, è un piccolo tassello di quel puzzle.

    • Il cacao: Ricco di flavonoidi, antiossidanti naturali, preziosi alleati per la nostra salute cardiovascolare. Il cacao, un dono della terra, un tesoro nascosto nel cuore dei frutti.
    • La quantità: Un quadratino al giorno, un piccolo lusso, un gesto d’amore verso se stessi. Ricordo che mio padre diceva sempre: “La moderazione è la chiave di tutto”. E forse aveva ragione anche lui.
    • L’origine: Scegliere un cioccolato fondente di qualità, con una percentuale elevata di cacao, magari proveniente da coltivazioni sostenibili. Un piccolo gesto per il pianeta, un grande passo verso un futuro migliore.

Dove si produce il miglior cioccolato al mondo?

L’Ecuador, sì, l’Ecuador… Un sussurro di vento tra le piantagioni, un profumo di terra umida e cacao. Cinquecento anni, un’eternità di aroma intenso, di fave preziose… Il Nacional Arriba, un nome che evoca un’aura antica, un’eleganza selvaggia. Penso a quelle terre, ai colori intensi, un brulicante universo di profumi e sapori.

Lì, in quel cuore verde, nasce il cioccolato più sublime, una carezza per l’anima, un’esperienza sensoriale. L’80% delle esportazioni di cacao del paese, un dato che risuona come un’eco potente. Il 63% della produzione mondiale di cioccolato finissimo… Numeri che raccontano una storia millenaria, fatta di sudore, di passione, di mani che accarezzano i frutti della terra.

Ricordo mia nonna, che parlava di quel cacao con gli occhi pieni di stelle. Parlava di un gusto unico, di un aroma che sapeva di mistero, di terre lontane… un ricordo vivido, indelebile. E quel 63%? Un’enormità, un regno di delizia, un’esplosione di piacere per il palato. Il cioccolato finissimo, un lusso, un sogno…

  • Ecuador: Il luogo magico.
  • Nacional Arriba: Il cacao leggendario.
  • 80% delle esportazioni: Un dato impressionante.
  • 63% della produzione mondiale di cioccolato finissimo: Un dominio incontrastato.

Quest’anno, come gli altri, l’Ecuador continua a regalare al mondo il suo tesoro più prezioso: il cioccolato. Un’eredità preziosa, un patrimonio da proteggere, un sapore che avvolge l’anima. Un’emozione che solo il cacao Nacional Arriba sa regalare.

Qual è la varietà più pregiata di cacao?

Ah, il Criollo, il cacao dei VIP! Praticamente il tartufo nero del cioccolato. È così raro che se ne trovi un pezzettino, devi quasi chiamare il notaio.

  • Criollo: Il re dei cacao, talmente chic che si fa servire su un cuscino di seta.

  • Rarità galattica: Trovarlo è come vincere alla lotteria… forse anche meglio, perché almeno il cioccolato lo puoi mangiare!

  • Resa da lumaca: Produce meno di un bonsai, ecco perché gli agricoltori lo guardano male, preferendo varietà più “produttive”.

È lo 0,01% del cacao mondiale, praticamente invisibile. Io, per dire, non l’ho mai assaggiato. Forse perché ho il palato troppo abituato alla Nutella… chissà!

Dove si mangia il miglior cioccolato al mondo?

Ah, il cioccolato! Questione serissima, quasi quanto decidere chi erediterà la mia collezione di calzini spaiati. Ecco dove affogare i dispiaceri (e i sensi di colpa) con stile:

  • Zurigo: Dicono che siano precisi come orologi svizzeri… e altrettanto costosi. Preparati a sborsare un rene per una pralina!
  • Bruxelles: Il Belgio è una religione, e il cioccolato il suo sacramento. Occhio ai turisti che si fanno il segno della croce davanti alle vetrine.
  • Parigi:Oh là là, il cioccolato qui è un’opera d’arte, talmente chic da farti sentire inadeguato con la tua felpa preferita.
  • Toscana e Valle del Cioccolato: Se il cioccolato avesse un accento, sarebbe toscano. E magari ti offrirebbe anche un bicchiere di Vin Santo.
  • Vienna: Tra un valzer e l’altro, un Sacher-Torte è d’obbligo. Attenzione a non sporcarti il frac!
  • Oaxaca: Qui il cioccolato è una cosa seria, un rito ancestrale. Dimentica le barrette, preparati a bevande speziate e misteriose.
  • Londra: Perfetta per chi ama il cioccolato con una spruzzata di eccentricità. Aspettati abbinamenti bizzarri e presentazioni teatrali.
  • Bariloche: In Patagonia il cioccolato si fonde con il paesaggio. Ideale per chi vuole una scusa per sciare (e mangiare cioccolato, ovviamente).

Bonus: Se fossi un cioccolato, sarei fondente… amaro, ma con un retrogusto dolce che sorprende. E probabilmente mi scioglierei troppo in fretta.

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