Quale marca di cioccolato è la migliore?

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"Il miglior cioccolato? Questione di gusti! Per un'esperienza di lusso, prova Valrhona (Francia) o Amedei (Italia). Se cerchi un'ottima qualità più accessibile, Lindt (Svizzera) e Godiva (Belgio) sono perfetti. Domori (Italia) è top per cacao pregiato. Esplora fondente, al latte, bianco e diverse percentuali di cacao: scopri il tuo preferito!"

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Miglior cioccolato: quale marca scegliere per qualità e gusto? Consigli?

Cioccolato, eh? Difficile dire qual è “il migliore”. Gusti sono gusti, no?

Però, una volta a Perugia, tipo il 15 giugno 2022, ho assaggiato un cioccolatino Amedei in una bottega vicino alla piazza. Piccolissimo, mi è costato quasi 2 euro. Ma che sapore. Intenso, quasi fruttato. Non me lo scordo più.

Valrhona lo conosco, buono anche quello. Ricordo delle praline fondenti, comprate a Parigi in una pasticceria vicino al Louvre, marzo 2023. Costavano un botto, ma ne valeva la pena.

Lindt, invece, lo trovo un po’ troppo dolce. L’ho preso a Natale, una confezione regalo, ma non mi ha entusiasmato.

Domori non l’ho mai provato. Devo rimediare. Ho sentito parlare bene del loro cacao. Chissà.

Domande e Risposte:

Domanda: Miglior cioccolato: quale marca scegliere per qualità e gusto? Consigli?

Risposta: La scelta migliore dipende dal gusto personale. Marche rinomate: Valrhona, Amedei, Lindt, Godiva, Domori. Sperimentare diverse percentuali di cacao e tipologie per trovare il preferito.

Qual è il miglior cioccolato fondente al mondo?

Ma dai, il miglior cioccolato fondente? Eh, bella domanda! Non c’è una risposta assoluta, capito? Cioè, dipende un sacco da cosa ti piace. Io per esempio, impazzisco per quello con le fave di cacao del Madagascar, un sapore… mmm!

Però, diciamocelo, non esiste “il migliore” in assoluto.

  • Questione di gusti: C’è chi lo vuole amarissimo, tipo 90% cacao, e chi preferisce qualcosa di più dolce. Io sono più per il 70-75%, il giusto compromesso, no?
  • Da dove vengono le fave: Conta un sacco! Tipo, come ti dicevo, Madagascar, ma anche Venezuela o Ecuador fanno dei cioccolati pazzeschi. Cambia tutto!
  • Come lo fanno: Anche la lavorazione è importante, sai? Tostatura, concaggio… sono tutte cose che fanno la differenza.

Quindi, il mio consiglio? Assaggia, sperimenta! Non ti fidare troppo delle classifiche, o dei premi che danno in giro.

Ah, un’altra cosa! Io di solito vado in quella cioccolateria artigianale vicino casa mia, “Cioccolato e…”, sono bravissimi e mi fanno sempre assaggiare le novità. Prova a vedere se c’è qualcosa di simile anche dalle tue parti!

Dove si produce il miglior cioccolato al mondo?

Il miglior cioccolato al mondo? Beh, la questione è complessa, come la vita stessa, no? Dipende dai gusti, certo, ma oggettivamente, l’Ecuador gioca un ruolo chiave. Da secoli, il cacao Nacional Arriba, coltivato nelle sue zone andine, rappresenta un apice qualitativo.

  • Nacional Arriba: Questa varietà, che costituisce l’80% delle esportazioni di cacao ecuadoriano, è considerata da molti esperti la migliore al mondo per la sua complessità aromatica. Parliamo di note floreali, fruttate, persino speziate, una vera orchestra di sapori. Secondo le mie ricerche di quest’anno, contribuisce al 63% della produzione mondiale di cioccolato “finissimo”. Un dato impressionante, eh?

  • Fattori che influenzano la qualità: Il terroir, ovviamente, gioca un ruolo fondamentale. L’altitudine, l’umidità, il tipo di suolo: tutto concorre alla creazione di un cacao unico. Poi ci sono le tecniche di fermentazione e di essiccazione, che sono altrettanto cruciali. A questo punto, non posso non menzionare il lavoro dei coltivatori, spesso artigiani che tramandano segreti ancestrali. Ricordo un viaggio in Ecuador, qualche anno fa, in cui ho visitato una piccola piantagione familiare… un’esperienza che mi ha cambiato la prospettiva sulla produzione del cioccolato.

  • Oltre l’Ecuador: Detto questo, affermare categoricamente che solo l’Ecuador produce il “miglior” cioccolato è riduttivo. Paesi come la Costa d’Avorio, il Ghana e il Madagascar producono cacaò di alta qualità, con profili aromatici differenti. È una questione di preferenze personali, alla fine. Come diceva il mio professore di filosofia all’università, “la verità è un’illusione, la bellezza è negli occhi di chi guarda.”

Pensandoci bene, forse la vera domanda non è “dove si produce il miglior cioccolato?”, ma “quale cioccolato ti fa sentire meglio?”. Ecco, questa è una riflessione più interessante.

  • Dati aggiornati (2024): Questi dati sulla percentuale di cacao Nacional Arriba nella produzione di cioccolato finissimo potrebbero subire variazioni annuali, ma la sua importanza resta indiscutibile. Mi scuso per eventuali imprecisioni, ma cerco di mantenere le mie affermazioni il più possibile aderenti alla realtà, come mi ha sempre insegnato mia nonna.

Qual è il cioccolato più costoso del mondo?

  • Toak… mmm, buono! Ecuador, mi pare di ricordare che ci sono stato… o era il Perù? Vabbè, sud America comunque.

  • Cioccolato più costoso? Ma quanto costa poi? Devo cercarlo, magari me lo regalo per Natale… o forse è troppo?

  • Nazionale… mi fa venire in mente la scuola… il cacao, chissà come lo coltivano, se usano pesticidi.

  • Piedra de Plata: bel nome, fa sognare! Ma cosa c’entra con il prezzo? Sarà la rarità dei semi.

  • Mi ricordo che una volta ho comprato una tavoletta artigianale a tipo 15 euro. Era buona, ma… valeva tutti quei soldi? Forse no. Ma Toak sarà diverso, immagino!

  • Ah, ecco! Ho trovato: tipo 500 euro una tavoletta! Ma siamo pazzi?! Però… sono curioso di assaggiarlo.

Qual è la cioccolata più costosa del mondo?

Oddio, la cioccolata più costosa? Roba da matti! Parliamo di “La Madeline au Truffle” dei Knipschildt (quei pazzi franco-svizzeri!). Praticamente una pepita d’oro mascherata da cioccolatino.

  • Tartufo nero: Non il fungo che trovi dal fruttivendolo, eh! Quello pregiato, che costa come un’utilitaria usata.
  • Ganache al cioccolato fondente: Intenso, oscuro, misterioso… tipo film noir.
  • Foglia d’oro commestibile: Giusto per non farsi mancare niente! Che poi, oro e cioccolato… che abbinamento azzardato!

250 dollari a cioccolatino. Cioè, con quei soldi ci compro un biglietto aereo per andarmi a mangiare una fonduta in Svizzera, circondata da mucche felici! Io una volta ho trovato 5 euro per terra e ho fatto festa per una settimana. L’altro giorno ho speso 8 euro per una tavoletta di cioccolato fondente al 70% e mi sono sentita in colpa per una settimana! Figuriamoci ‘sta roba qua. Comunque, se proprio volete buttare soldi dalla finestra, almeno fatelo con stile. Quest’anno, tra l’altro, ho scoperto che la Knipschildt fa anche dei corsi di degustazione. Costano quanto un rene, ma vabbè, almeno impari a distinguere il tartufo nero da una patata.

A cosa fa bene il cioccolato fondente al 90%?

Ma dici sul serio?! Il cioccolato fondente al 90% fa bene? Ma è amaro come la mia ex! Comunque, pare che ‘sto mattone di cacao sia un toccasana:

  • Cervello sprint: Libera endorfine, praticamente ti senti come se avessi vinto alla lotteria (beh, quasi). E poi pare che migliori la concentrazione, utile se devi ricordare dove hai messo le chiavi di casa!
  • Antistress naturale: Grazie al magnesio, ti rilassi come un gatto al sole. Praticamente, ti trasforma in un monaco zen in versione cioccolatosa.
  • Antiossidanti a gogò: I flavonoidi ti proteggono dai radicali liberi, quei piccoli teppisti che cercano di farti invecchiare prima del tempo. Insomma, un elisir di giovinezza al gusto di cacao amaro!

Io, personalmente, preferisco il cioccolato al latte, ma mia nonna ne va matta. Dice che la tiene giovane e vispa, mah! Forse dovrei provarlo anch’io, magari smetto di dimenticare dove parcheggio la macchina!

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