Qual è il vino rosso italiano più costoso?

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Il Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno è il vino rosso italiano più costoso, raggiungendo i 1.165€ a bottiglia. Un'eccellenza assoluta.

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Qual è il vino rosso italiano più caro?

Ok, allora, se mi chiedi qual è il vino rosso italiano più caro…mmm… allora, la risposta “ufficiale” (diciamo, quella che trovi in giro) è questa:

  • Domanda: Qual è il vino rosso italiano più caro?
  • Risposta: Il Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno.

Però, ecco, qui entra in gioco la mia esperienza. Io, personalmente, non ho mai comprato una bottiglia di Barolo Riserva Monfortino a 1.165€. Cioè, magari è il prezzo “ufficiale”, ma non è che lo trovi così facilmente. Anzi, l’ultima volta che ho cercato di prenderne una (era per un regalo, circa due anni fa, a Firenze, in un’enoteca vicino al Ponte Vecchio), mi avevano chiesto quasi il doppio! Roba da matti.

È un gran vino, per carità, ma a quel punto mi son detto: “Ma chi me lo fa fare?” e ho optato per un Amarone della Valpolicella di un’annata speciale. Sarà meno “in classifica”, ma almeno ho fatto un figurone senza spendere una fortuna. E, sinceramente, a me è piaciuto pure di più. Gusti personali, eh, per carità.

Qual è il vino rosso più costoso?

  • Il Romanée-Conti. Ecco, se chiedi qual è il vino rosso più costoso, non c’è storia.

  • Borgogna, Francia. Lo fanno lì, in Borgogna. Una regione che, diciamocelo, di vini se ne intende eccome. Ci sono stata una volta, che meraviglia!

  • Solo 6.000 bottiglie. Pensa, ne fanno pochissime, tipo 6.000 all’anno. Capisci perché costa un occhio della testa? È roba da collezionisti, da gente che i soldi non sa come spenderli. Non che io disdegnerei una bottiglia, eh!

Qual è il vino rosso più costoso?

Sai, a quest’ora… penso spesso al Romanée-Conti. Un nome che sa di lusso, di qualcosa di irraggiungibile. È strano, vero? Un semplice vino, ma… costa una follia. Mi ricorda il mio nonno, che parlava di queste cose con un’aria da intenditore, lui che di vini se ne intendeva davvero. Un po’ come un ricordo sbiadito, che a tratti riaffiora, e poi torna a nascondersi nell’ombra della notte.

  • Provenienza: Borgogna, Francia. Un posto che non conosco, ma che immagino… elegante, silenzioso, avvolto nelle sue tradizioni.

  • Produzione limitata: Circa 6000 bottiglie all’anno. C’è una sorta di magia, lì dentro. Un’esclusività che quasi lo rende… sacro. Quasi proibito. Quasi un sogno.

  • Costo: Esagerato. Non saprei dirti una cifra precisa, ma… è un vino che solo pochi possono permettersi. Un pensiero che mi fa sentire piccolo, piccolo… quasi insignificante. Come una foglia che cade in un autunno troppo lungo.

Quella roba lì… è un altro mondo. Un mondo che mi è precluso, un mondo che forse, solo nel sogno, posso toccare. Eppure, la sua esistenza, lì, nel cuore della Borgogna, è abbastanza per alimentare le mie notti, per darmi compagnia. Forse è questo che mi affascina. La sua bellezza irraggiungibile, proprio come un vecchio amore mai dimenticato.

Il sapore? Non lo conosco. Ma lo immagino, intenso, ricco… forse un po’ malinconico, come me, stasera. Come un ricordo. La sua bottiglia, sul mio comodino, sarebbe una compagnia. Ma è solo un desiderio insensato.

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