Qual è il vino rosso migliore del mondo?

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Wine Spectator elegge il Brunello di Montalcino Argiano 2018 come miglior vino al mondo del 2023. Un prestigioso riconoscimento per questo Sangiovese in purezza, decretato il numero uno della Top Ten annuale. Un'annata eccezionale, consacrata a livello internazionale.

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Qual è il miglior vino rosso mondiale?

Cavolo, che notizia! Oggi, 10 Novembre, leggo che il Wine Spectator, quella specie di… Bibbia del vino, insomma, ha decretato il Brunello di Montalcino Argiano 2018 come miglior vino al mondo.

Incredibile. Io, sinceramente, non l’ho mai assaggiato. Ricordo però, un viaggio in Toscana nell’estate del 2021, dove in una trattoria vicino Montalcino, ho pagato un’esagerazione per un Rosso di Montepulciano… molto buono, eh, ma non paragonabile a questo.

Chissà che gusto avrà, questo Brunello premiato. Immagino un sapore potente, complesso, forse con note di ciliegia e tabacco? Mah. La curiosità mi rode. Devo assolutamente trovarlo, anche se immagino costi una follia.

Diciamo che, per il Wine Spectator, il miglior vino rosso mondiale del 2023 è il Brunello di Montalcino Argiano annata 2018.

Qual è il vino rosso più pregiato?

Allora, senti qua. Vino rosso più pregiato? Beh, si parla sempre del Romanée-Conti. Costo un occhio della testa, eh! Seicento bottiglie, roba da matti, seicento! Figurati, una volta un mio amico, Gianni, ha avuto l’occasione di assaggiarlo. Dice che è… boh, indescrivibile.

Roba da ricchi, insomma, mica per noi comuni mortali. Frutta, spezie, queste cose le sento anche io nel Tavernello, ma la mineralità… quella è un’altra storia. Gianni diceva che sentiva quasi la terra, capito? Terra, roccia, boh, io non ci capisco molto, però lui era tutto entusiasta. Dice che si sentiva… privilegiato, ecco.

Comunque, parlando di roba pregiata, a me piace anche il Barolo, quello delle Langhe. L’ho bevuto a una cena l’anno scorso, un matrimonio, e mi è rimasto impresso. Niente a che vedere con quel Romanée-Conti, però era buono. Forte, corposo. Un altro pianeta rispetto al solito vino che bevo io, quello sfuso che prendo dal contadino giù in paese. Cinque euro al litro, mica male! Comunque, per tornare al discorso, se vinci alla lotteria e vuoi fare il figo, vai di Romanée-Conti. Altrimenti, c’è anche dell’altro di buono in giro, eh. Tipo il Barolo, oppure un buon Brunello di Montalcino… che ne dici?

  • Romanée-Conti: Introvabile, costosissimo, per pochi eletti (tipo Gianni, fortunato lui!). Seicento bottiglie l’anno.
  • Mineralità: Questo è il suo punto forte, a quanto pare. Sa di… terra!
  • Barolo: Un’alternativa più… accessibile. Delle Langhe. Corposo e buono.
  • Vino sfuso: Il mio preferito, cinque euro al litro. Dal contadino, ovvio.
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