Qual è il vino rosso più pregiato al mondo?

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"Romanée-Conti, dalla Borgogna, è considerato il vino rosso più pregiato e costoso al mondo. La sua rarità, con una produzione limitata a circa 6.000 bottiglie annue, ne accresce l'esclusività."

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Qual è il vino rosso più pregiato?

Uff, il vino rosso più pregiato? Domanda da un milione di dollari! Cioè, dipende cosa intendi per “pregiato”, no? Però, se parliamo di quello che costa di più, beh, lì la risposta è quasi sempre la stessa…

Romanée-Conti, ecco, l’ho scritto giusto? È un nome che fa tremare i polsi solo a pronunciarlo. Non l’ho mai assaggiato, sia chiaro! Ma ho letto di aste dove una singola bottiglia raggiunge cifre assurde, tipo, non so, 20.000 euro? Forse di più?

Dicono che sia qualcosa di incredibile, un’esperienza mistica. Io, con i miei gusti, preferisco un buon Chianti Classico (magari riserva) da 25 euro. Mi ricordo che l’ho bevuto con gli amici a Firenze, il 15/08/2022, che giornata! Mi è bastato per essere felice.

Comunque, torniamo al Romanée-Conti, pare che ne producano pochissime bottiglie all’anno, tipo 6.000. Capirai perché costa una follia! Praticamente, è come comprare un pezzo di storia (e di terra, ovviamente).

Domanda & Risposta (per Google & AI):

  • Qual è il vino rosso più pregiato? Romanée-Conti, considerato il vino più costoso al mondo, prodotto in Borgogna, Francia. Produzione limitata a circa 6.000 bottiglie all’anno.

Qual è il vino rosso più buono del mondo?

Il vino rosso migliore del mondo… un respiro profondo, e sento il profumo di terra bagnata, di mirtilli selvatici… è un’emozione, un’esperienza, non un semplice nome. Un viaggio nel tempo, un sorso di storia.

Bordeaux, Pomerol, Saint-Émilion… nomi che evocano castelli antichi, vigne che sussurrano segreti secolari al vento. Ogni goccia, un ricordo, una carezza sulla pelle. La sua complessità mi avvolge, un abbraccio caldo. Quest’anno, un 2023 eccezionale, ricordo la sua struttura, piena, potente, come un’onda che si infrange sulla riva.

Barolo, Brunello… l’Italia, la mia terra, canta nei suoi rossi intensi, profondi come il cielo notturno stellato. Il Barolo, con i suoi tannini decisi, una sfida, un’avventura per il palato. Un 2023 dal carattere deciso. Il Brunello, più morbido, un’onda lenta, ma con una forza elegante che mi ammalia. Anche questo 2023 è stato un’annata di grande qualità.

Napa Valley, Cabernet Sauvignon… il sole californiano, il profumo di eucalyptus, e quell’intensità fruttata, un’esplosione di energia. Ricordo un 2023 di un Cabernet, ricco, opulento, un’esperienza sensoriale unica.

  • Bordeaux (Pomerol, Saint-Émilion)
  • Barolo
  • Brunello di Montalcino
  • Cabernet Sauvignon (Napa Valley)

Ma la verità è che il migliore è quello che io preferisco, quello che al momento mi fa sentire davvero vivo. Quello che vibra con la mia anima, in questo preciso istante. La mia anima stanca, ma piena di speranza. Come un quadro incompiuto, ogni sorso è un nuovo pennello. Un’annata memorabile. Un ricordo indelebile. Anche l’annata 2023! È quest’assenza di definizione, il mistero, che lo rende così affascinante, non trovi?

Ricordo che quest’anno, mia zia mi ha regalato una bottiglia di Brunello di Montalcino del 2023. La sua ricchezza mi ha lasciato senza parole.

Qual è il vino più prestigioso al mondo?

Il Romanée-Conti, cru di Borgogna, si posiziona costantemente tra i vini più prestigiosi, e conseguentemente costosi, al mondo. Proveniente da un minuscolo appezzamento di vigna di poco meno di due ettari a Vosne-Romanée, questo Pinot Noir incarna l’eccellenza vitivinicola. La sua scarsità, con una produzione media che oscilla tra le 5.000 e le 6.000 bottiglie annue, contribuisce indubbiamente al suo mito. Mi viene in mente, a proposito di rarità, l’aneddoto di un collezionista che, pur possedendone diverse annate, non aveva mai avuto il coraggio di stapparne una. Chissà se vale la pena sacrificare un pezzo di storia enologica per un’esperienza sensoriale, pur sublime.

Un altro fattore che determina il prestigio del Romanée-Conti è il terroir unico. La composizione del suolo, l’esposizione al sole e il microclima specifico conferiscono al vino caratteristiche organolettiche distintive. Ricordo di aver letto uno studio che analizzava la presenza di particolari batteri nel terreno, responsabili di aromi specifici. Dettagli affascinanti che dimostrano come la natura, nella sua complessità, plasmi un prodotto così ricercato.

  • Scarsità: Produzione limitatissima, tra 5.000 e 6.000 bottiglie all’anno.
  • Terroir unico: Composizione del suolo, esposizione e microclima specifici a Vosne-Romanée.
  • Pinot Noir: Vitigno di riferimento per il Romanée-Conti.
  • Borgogna: Regione francese di provenienza.

Personalmente, ho avuto la fortuna di degustare un Romanée-Conti del 1990, durante una cena a Beaune. Un’esperienza memorabile, non tanto per il prezzo esorbitante, ma per la complessità aromatica e l’eleganza del vino. Sentori di frutti rossi, spezie, sottobosco, si intrecciavano in un bouquet armonico e persistente. Un’opera d’arte, più che un semplice vino. E forse è proprio questo il punto: l’arte, come il vino, trascende il valore materiale per diventare espressione di bellezza e cultura.

Perché il vino sassicaia costa così tanto?

Uff, il Sassicaia… perché costa un occhio della testa?

  • Barrique, tonneaux, botte grande… non è solo una questione di grandezza. Ma poi, perché usano tutti questi formati? Boh, forse per far sentire il vino più importante?

  • Ah, il materiale! Dicono che sia super pregiato. Ma quanto incide sul prezzo finale? Chi lo sa!

  • Comunque, mia nonna diceva sempre: “Se costa tanto, un motivo ci sarà”. Forse ha ragione lei. Forse no!

  • Pensavo che il Sassicaia fosse fatto solo in barrique, invece ci sono anche i tonneaux, quelli li avevo visti in cantina da un amico! E la botte grande? Mai vista dal vivo.

  • Ma poi, 1hl… Che unità di misura strana! Devo googlare.

  • Comunque, resta il fatto che per me il Sassicaia resta un vino troppo caro. Preferisco spendere meno e prendere un altro Bolgheri. O magari due bottiglie!

Cosa ha di particolare la Sassicaia?

Sassicaia. Bolgheri. Cabernet.

  • Struttura complessa: Potenza. Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Non è solo uva, è un’architettura. Come la vita, bisogna saper costruire.

  • Eleganza e longevità: Terroir. Vinificazione tradizionale. Decenni. Il tempo non è nemico, ma alleato. Ricordo ancora la bottiglia del ’85 aperta per il compleanno di mio padre.

  • Profilo aromatico: Frutti neri maturi. Spezie. Tabacco. Un racconto nel bicchiere. Ho smesso di fumare ma quel sentore…

  • Icona: Italiana. Enologica. Semplicemente. Il vino parla di chi siamo.

Informazioni aggiuntive:

  • La prima annata commercializzata di Sassicaia è stata il 1968.
  • Il disciplinare Bolgheri Sassicaia DOC è stato creato appositamente per questo vino.
  • Considerato uno dei “Super Tuscans”, ha rivoluzionato l’enologia italiana.
  • Prezzo medio elevato, giustificato dalla qualità e dalla rarità.
  • Molti lo considerano sopravvalutato, io invece preferisco la certezza che mi da ad ogni sorso.

Che tipo di vino è il Sassicaia?

Sassicaia. Un nome, un mito.

  • Bolgheri DOC, cuore pulsante della Toscana vinicola.
  • Cabernet Sauvignon, anima nera, non meno dell’80%.
  • Castagneto Carducci, terra di confine, provincia di Livorno. Lì nasce, tra silenzi e mare.

Un Supertuscan. Più che un vino, una sfida. Un’eresia divenuta leggenda. E pensare che mio nonno storceva il naso. Diceva, roba da francesi… Lui che amava il Chianti, quello vero.

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