Qual è la pasticceria più famosa di Napoli?

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A Napoli, diverse pasticcerie eccellono. Costanzo, in Piazza Cavour, è rinomata, così come Popella (Via Arena della Sanità) e Scaturchio. Altre notevoli includono lAntico Forno Sfogliatelle Calde Attanasio, Carraturo, Moccìa e Ranaldi, ognuna con le proprie specialità.
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Napoli, dolce tentazione: un viaggio tra le pasticcerie più famose

Napoli, città dai mille volti e sapori, è un vero e proprio paradiso per gli amanti del dolce. Passeggiando per i vicoli del centro storico o lungo i quartieri più popolari, è impossibile resistere al richiamo di pasticcerie che seducono con profumi inebrianti e vetrine ricche di tentazioni. Ma quali sono le più famose, quelle che incarnano la vera anima dolciaria partenopea?

Senza dubbio, Costanzo, in Piazza Cavour, è un nome che risuona nell’immaginario collettivo. Le sue sfogliatelle, fragranti e dal ripieno cremoso, sono un vero e proprio must, così come le zeppole di San Giuseppe, soffici e golose. Ma la vera sorpresa si nasconde nella “bomba”, un dolce dalla forma sferica che racchiude un cuore di crema e panna.

Un altro nome che non può mancare in questa dolce rassegna è Popella, situato nella suggestiva cornice di Via Arena della Sanità. Qui la tradizione si sposa con l’innovazione, dando vita a creazioni uniche come la “fiocco di neve”, una sfogliatella rivisitata con ricotta e panna, o il “babà Vesuvio”, un’esplosione di gusto con crema al cioccolato e fragoline di bosco.

Spostandoci verso il centro storico, impossibile non citare Scaturchio, un’istituzione dal 1905. Famoso per la sua “ministeriale”, un medaglione di cioccolato fondente e nocciole inventato in onore del ministro dell’epoca, Scaturchio conquista anche con la sua pastiera, un tripudio di sapori e profumi della tradizione pasquale.

Ma Napoli è anche scoperta, un continuo susseguirsi di botteghe artigiane che custodiscono segreti tramandati di generazione in generazione. L’Antico Forno Sfogliatelle Calde Attanasio, ad esempio, incanta con le sue sfogliatelle appena sfornate, croccanti e dal ripieno ricco e avvolgente. Carraturo, invece, è il regno della “pastiera babà”, un dolce che unisce la cremosità della pastiera alla sofficità del babà.

E ancora, Moccìa, con i suoi babà inzuppati nel rum e la sua sfogliatella riccia, e Ranaldi, dove gustare una delle migliori “zeppole fritte” della città, dorate e fragranti.

Insomma, Napoli è un viaggio sensoriale che si dipana tra sapori autentici e profumi inebrianti. Ogni pasticceria racconta una storia, custodisce un segreto, offre un’esperienza unica. Un percorso goloso che vi lascerà un dolce ricordo della città partenopea.