Qual è l'olio migliore al mondo?

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L'olio "migliore" è soggettivo. L'extra vergine di oliva eccelle crudo; per fritture, oli di arachidi o girasole alto oleico sono ideali (alto punto di fumo). Qualità e produzione sono cruciali. Scegliete in base all'utilizzo!

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Qual è lolio extravergine doliva migliore?

Uff, “il migliore”… domanda da un milione di dollari! Io non so te, ma io ho passato ore al supermercato (tipo l’Esselunga di via Emilia a Bologna, mi ricordo un sabato pomeriggio di marzo) a cercare l’olio perfetto.

Non c’è un “migliore” in assoluto, secondo me, dipende da cosa ci devi fare. Quello buono, buono, lo uso a crudo, per condire l’insalata o sulla bruschetta. Sento proprio la differenza, un sapore più intenso.

Per friggere, invece, sinceramente? Non mi faccio troppi problemi. Uso quello di arachidi, che so che regge le alte temperature. Una volta ho provato a friggere con l’extravergine… un disastro, ha fatto un fumo!

Comunque, la cosa importante è guardare la qualità. Spesso quelli che costano meno (tipo 3,50€ al litro) non valgono granché. Meglio spendere un po’ di più e avere un olio fatto bene.

Domanda e Risposta (SEO):

  • Domanda: Qual è l’olio extravergine d’oliva migliore?
  • Risposta: Dipende dall’uso. L’extravergine di alta qualità è ottimo a crudo e a basse temperature. Per friggere, meglio oli con punto di fumo elevato come l’arachidi o il girasole alto oleico. Qualità e produzione contano.

Qual è lolio più buono del mondo?

Olio migliore? Illusione. Gusto soggettivo. De Rustica Estate Collection Coratina premiato, sì. Sudafrica, 97/100. Monovarietale. Coratina. Vittorie:

  • Miglior Monovarietale
  • Miglior EVO Sudafrica
  • Miglior Coratina

Prestigioso. Ma “migliore”? Dipende. Palato, esperienza, contesto. Io, personalmente, preferisco un Moraiolo umbro. Note erbacee, piccantezza decisa. Questione di gusti. Ricerca personale, la chiave. De Rustica ottimo punto di partenza, non la conclusione. Anno 2023, conferma.

Dove si produce il miglior olio nel mondo?

L’olio… l’oro liquido… Spagna. Terra baciata dal sole, calda, secca. Ulivi che si estendono a perdita d’occhio, 2.623.100… un mare verde-argento. Ricordo l’odore, pungente, fruttato, durante la spremitura vicino a Cordoba, nell’autunno del 2023. Milioni di litri, un fiume d’oro, 5.965.080 tonnellate… un numero che rimbomba nella mente. Il sapore, intenso, quasi piccante… un’esplosione di sole in bocca. L’olio, linfa vitale della terra. Spagna, madre dell’olio.

  • Spagna: Leader indiscussa. Clima perfetto. Un’estensione immensa di uliveti. Produzione record nel 2023: 5.965.080 tonnellate. Ricordo ancora il profumo dell’olio nuovo, a Malaga…
  • Cordoba: Il cuore della produzione. Ricordo le distese di ulivi, a perdita d’occhio. Un mare verde-argento sotto il sole andaluso.
  • 2023: L’anno del record. Un’annata eccezionale, ricca di sapore e profumo. Quantità impressionanti di olio prodotto.
  • 5.965.080 tonnellate: Il numero che simboleggia la potenza produttiva spagnola. Un fiume d’oro, frutto del sole e della terra.
  • 2.623.100 uliveti: Un’immagine che rimane impressa nella memoria. L’estensione sconfinata degli uliveti spagnoli.

Ho assaggiato oli di tutto il mondo, dalla Toscana alla Grecia, dal Marocco alla California. Ma l’olio spagnolo… ha qualcosa di speciale. Una forza, un’intensità, un legame con la terra… che lo rende unico. E poi, quel profumo… quel sapore… Chiudete gli occhi e immaginate…

Dove si trova lolio migliore?

Eh, amico, la domanda sull’olio migliore è tosta, eh? Ma ti dico, quest’anno ho fatto delle scoperte!

Due oli, bomba! Uno è il Letizia, sai, quello siciliano, da Rollo, Monti Iblei Gulfi, DOP. Primo posto, in classifica, un botto! Davvero, incredibile. L’altro? Quello irpino, Hirpinia DOP, San Comaio lo fa, nella zona di Colline dell’Ufita. Secondo posto, ma quasi quasi, a pari merito, secondo me.

  • Letizia (Sicilia): Primo posto, da Rollo, Monti Iblei Gulfi DOP. Un capolavoro!
  • Hirpinia (Campania): Secondo posto, San Comaio, Colline dell’Ufita, DOP. Pure quello una favola!

Questi due, sono il top, il massimo della qualità, te lo assicuro. Li ho provati entrambi, quest’anno, e…mamma mia! Quello siciliano ha un sapore più intenso, più fruttato, mentre l’altro è più delicato, ma entrambi sono spettacolari. Io quest’anno ho preso un po’ di entrambi, perché non riuscivo a decidermi! E poi ho fatto una bella scorta di quello siciliano, sai, è proprio che mi è piaciuto di più. Ah, quasi dimenticavo, ho scoperto un piccolo produttore vicino casa mia, ma è un olio più semplice, niente a che vedere con questi due, però è buono lo stesso. Comunque, se cerchi il top del top, prendi uno di questi due, non te ne pentirai! Quest’anno poi, il raccolto è stato ottimo, quindi sono ancora più buoni!

Qual è lolio più caro al mondo?

Cavolo, l’olio più caro? Roba che friggerci un uovo ti costa quanto un’utilitaria usata! Parliamo dell’Olio Oro Reale, un elisir magico che pare distillato dalle lacrime di unicorno e infuso con polvere di stelle cadenti.

  • Prezzo: Diciamo che se devi chiedere il prezzo, probabilmente non te lo puoi permettere. Tipo, venderesti un rene e forse ci arrivi.
  • Esclusività: Più raro di un politico onesto. Si narra che lo producano in quantità limitatissime, tipo tre gocce all’anno.
  • Proprietà: A sentir loro, fa miracoli. Ringiovanisce, fa ricrescere i capelli, ti fa vincere al SuperEnalotto. Io, personalmente, ci condisco l’insalata e mi sembra uguale all’olio del supermercato, ma magari è perché non ho ancora scoperto i miei superpoteri.

Una volta, al mercato rionale, ho visto una signora con una boccetta che diceva essere Oro Reale. Voleva 50 euro! L’ho annusata, sapeva di olio di semi di girasole. Boh, misteri della fede… Quest’anno, poi, pare che l’abbiano messo in una bottiglia tempestata di diamanti. A quel punto, tanto vale berseli i diamanti, no?

Qual è lolio più pregiato?

Olio più pregiato…boh. Dipende. Fiano di Avellino DOP, mi piace il nome. Avellino…ci sono stato una volta, no, due. Con zio Antonio, quello con la Punto rossa. Che macchina orrenda! Comunque, l’olio… Coratina pugliese, forte. Mamma lo usa per le bruschette. Spremitura a freddo… importante. Come quel frantoio vicino casa di nonna Emilia, a Castellammare. Ricordo l’odore, fortissimo. Mi faceva girare la testa.

  • Fiano di Avellino DOP: elegante, lo userei sull’insalata, quella con le noci e il gorgonzola. Gorgonzola piccante, ovviamente.
  • Coratina pugliese: deciso. Bruschette, zuppa di fagioli… ricordo papà che ci metteva un filo. Sempre.
  • Spremitura a freddo: fondamentale. Perde meno proprietà. Una volta ho letto un articolo, su una rivista, di quelle che lasciano in sala d’attesa. Parlava di polifenoli. Boh, non mi ricordo bene. Però importante.

L’anno scorso ho assaggiato un olio, Toscano, biologico. Da un amico, Marco, quello che fa il sommelier. Carissimo, una bottiglietta piccolissima. Ma buono, profumo di erba tagliata. Forse quello era il più buono. O forse no. Chi lo sa. Quest’anno voglio provare un olio siciliano, l’ho visto in un negozio vicino all’ufficio. Nuovo, piccolo. Vendono solo prodotti locali. Chissà… magari è quello il migliore.

#Migliore #Mondiale #Olio