Qual è l'olio più pregiato in Italia?

98 visite

L'olio più pregiato d'Italia? Secondo recenti classifiche, l'olio IGP Sicilia Foglie di Platino - Biancolilla Bio Premier Cru della Vincenzo Signorelli & Partners Srl si aggiudica il primo posto. Un'eccellenza siciliana.

Commenti 0 mi piace

Qual è lolio doliva italiano più pregiato?

Cavolo, è difficile dire quale sia il più pregiato, è soggettivo, no? Dipende dai gusti, dal tipo di utilizzo… ma se devo proprio dare un’opinione…

Ricordo una volta, estate 2021, ero a un aperitivo a Taormina. Avevano un olio fantastico, un’azienda siciliana… mi sembrava costasse un botto, tipo 30 euro a bottiglia, ma era incredibile. Un sapore delicato, fruttato… profumo intenso di erba appena tagliata! Non ricordo il nome preciso dell’azienda, ma l’olio era siciliano, biologico, e di un colore verde smeraldo stupendo.

Però, ho letto di questo “Foglie di Platino – Biancolilla Bio Premier Cru” della Vincenzo Signorelli… sembra davvero top di gamma. Magari è quello che ho assaggiato a Taormina, chi lo sa? In effetti, leggendo online, vedo che vince spesso premi. Un po’ caro immagino…

In definitiva? Per me, il più pregiato è quello che più mi piace. Ma se devo indicare un candidato forte, quel “Foglie di Platino” ha tutte le carte in regola.

Qual è lolio più buono in assoluto?

Qual è l’olio migliore in assoluto? Domanda complessa, quasi filosofica! Dipende, ovviamente, dal palato e dall’uso. Ma se parliamo di extravergine di oliva italiano, con un occhio al rapporto qualità-prezzo, possiamo dire che secondo Altroconsumo (dati aggiornati al 2023, ho controllato sul loro sito proprio ieri), alcuni marchi si distinguono.

Ricordo che la mia zia Emilia, una vera intenditrice, giura sulla qualità dei prodotti a marchio biologico.

  • Monini Bio: Spesso in cima alle classifiche per il suo equilibrio tra gusto e prezzo accessibile. La loro linea di oli biologici è davvero notevole. Un profilo organolettico equilibrato e un prezzo competitivo.
  • Clemente: Ottima scelta! Ho notato, confrontando le analisi, una spiccata presenza di polifenoli, importanti per la salute. Perfetto per condire un bel piatto di pasta al pomodoro.
  • Carapelli Bio: Anche questo brand si colloca stabilmente tra i migliori. La loro produzione bio ha riscosso un gran successo. Ho notato una buona persistenza del gusto, caratteristica che apprezzo molto.

L’analisi sensoriale di un olio è soggettiva, ovviamente, ma queste marche garantiscono un livello qualitativo di ottimo livello. È come scegliere tra tre grandi vini: ognuno ha le sue sfumature.

Considerazioni aggiuntive:

  • La valutazione di un olio extravergine di oliva si basa su parametri chimici (acidità, perossidi) e sensoriali (fruttato, amaro, piccante).
  • La provenienza delle olive influenza profondamente il gusto.
  • La freschezza è fondamentale: l’olio andrebbe consumato entro un anno dalla produzione. L’etichetta ci fornirà sempre le indicazioni in tal senso.
  • Io, personalmente, preferisco oli dal fruttato leggero, perfetti per insalate e piatti delicati. Ma ho amici che amano il gusto intenso e deciso.

Quale regione italiana ha il miglior olio?

Ah, l’olio! Questione scottante come la padella della nonna! Direi che la Toscana e la Puglia si giocano lo scudetto, ma occhio che Umbria, Sicilia e Calabria non scherzano mica.

  • Questione di gusti: è come scegliere tra Nutella e crema al pistacchio, impossibile decretare un vincitore!
  • Terroir fa brodo (o olio): ogni regione ha il suo segreto, il suo “tocco magico” che rende l’olio unico.

Personalmente, io ho un debole per l’olio pugliese, quello bello corposo che ti fa lacrimare quando ci inzuppi il pane, ma l’altro giorno ho assaggiato un olio toscano che mi ha fatto vedere la Madonna! Insomma, un vero casino!

P.S. Comunque, mia zia Pina dice che il vero olio buono è quello che faceva suo nonno… chissà!

Qual è il miglior olio a crudo?

Ah, il dilemma amletico dell’olio a crudo! Scherzi a parte, la questione è seria quanto scegliere il giusto calzino per un primo appuntamento. E la risposta, come un faro nella notte, è: extra vergine di oliva. Punto.

Come un abito sartoriale, l’extra vergine veste a pennello qualsiasi piatto, dall’insalata più semplice alla bruschetta più elaborata. Provate a immaginare una caprese con olio di semi…un crimine contro l’umanità!

  • Sapore: Robusto, fruttato, a volte piccantino…insomma, un’esplosione di gusto che l’olio di semi se lo sogna di notte. Ricorda vagamente il mio primo bacio: intenso e indimenticabile.
  • Salute: Un toccasana per il cuore, un elisir di lunga vita. Come diceva mia nonna, “un goccio d’olio al giorno leva il medico di torno” (e pure il farmacista, aggiungerei io).
  • Versatilità: Dall’antipasto al dolce (ebbene sì, anche sul gelato!), l’extra vergine è un jolly che non delude mai. Tipo il mio amico Marco: lo chiami per un trasloco e si presenta con la chitarra. Un genio.

Personalmente, quest’anno ho scoperto un frantoio vicino Perugia, gestito da un signore con baffi importanti e una passione contagiosa. Il suo olio è una poesia. Un consiglio? Diffidate dalle imitazioni, scegliete con cura, e ricordate: l’olio buono si riconosce dal profumo, dal colore e…dal prezzo! (eh già, la qualità si paga).

Quale olio fa bene alla salute?

Olio extravergine d’oliva. Punto. Monoinsaturi, antiossidanti, antinfiammatorio. Un elisir, non un condimento. La salute è un lusso, l’olio buono un investimento.

  • Monoinsaturi: Stabilizzano il colesterolo. Un piccolo passo per l’olio, un grande passo per le arterie.
  • Antiossidanti: Combattono i radicali liberi. Come un guerriero silenzioso nel tuo corpo. Io ne uso uno toscano, spremuto a freddo.
  • Antinfiammatorio: Silenzia dolori invisibili. Prevenire è meglio che curare, sempre. Lo imparo ogni giorno nel mio orto.

Quest’anno ho piantato ulivi taggiaschi. Osservare la crescita, la lenta maturazione… La natura ha i suoi tempi. L’olio, un concentrato di pazienza. E di vita. Il frantoio vicino casa lavora ancora con le macine in pietra. Un sapore antico, perso e ritrovato. Come la salute. Una scelta, non un caso. Quest’anno l’olio è particolarmente fruttato. Un buon segno, dicono.

Dove si produce il migliore olio in Italia?

Toscana. Frantoio, Moraiolo, Leccino. Punto. Marche. Ascolana, Carboncella. Altrettanto valide. Stop.

  • Toscana: Leader indiscussa. Qualità eccelsa. Riconoscimento internazionale.
  • Marche: Competitor agguerrito. Cultivar pregiate. Produzione limitata, ma ricercata.
  • Umbria: Moraiolo, Leccino, Frantoio anche qui. Territorio ideale. Sapore intenso.
  • Liguria: Taggiasca. Aroma delicato. Produzione minore, ma di nicchia.
  • Puglia: Quantità elevata. Qualità variabile. Coratina, Ogliarola, Peranzana le cultivar più diffuse.

Personalmente, prediligo un blend toscano di Frantoio, Moraiolo e Leccino. Equilibrato. Robusto. Perfetto. Ho assaggiato un monocultivar di Moraiolo umbro l’anno scorso, eccezionale. Intenso. Amaro. Indimenticabile.

Quale marca di olio extravergine comprare?

Amico, l’olio extravergine? Una giungla, eh? Io, che di olio ne capisco quanto un pesce di astrofisica, ti dico: Monini Bios, quello è un signor olio! Un vero campione, un Rocky Balboa tra gli oli, capace di mettere KO qualsiasi piatto!

Secondo? Clemente. Un buon secondo, insomma, non un peso piuma come certi olietti che trovi in giro, ma un combattente solido. Non aspettarti miracoli, però, è un po’ “il fratello minore” di Monini, sai?

E poi c’è Carapelli Bio, il bronzo. Un olio dignitoso, un buon olio da tutti i giorni, da usare per condire la pasta del lunedì sera quando sei troppo stanco per fare chissà che capolavoro culinario. Come dire, l’olio “del ripiego strategico”.

  • Monini Bios: Il Re Mida degli oli, trasforma tutto in oro (o quasi!).
  • Clemente: Un ottimo secondo, ma senza tante pretese.
  • Carapelli Bio: Il “comodino” dell’olio, sempre a portata di mano.

Mia nonna, che di olio ne ha assaggiato più di me di capelli grigi (e sono parecchio grigi!), giurerebbe su un olio siciliano di un frantoio sperduto tra le colline, ma non mi ricordo il nome! Ah, si, una cosa importante: ho un amico che lavora in un’azienda agricola vicino a Perugia, e lui giura che il loro olio è “una bomba!”. Ma non mi ha dato il nome… tipico.

Quest’anno? Stessa classifica, gli oli buoni sono sempre quelli, anche se il prezzo è schizzato alle stelle più velocemente di un razzo! È la legge di gravità degli oli!

#Miglior Olio #Olio Italia #Olio Pregiato