Quale vino assomiglia all'Amarone?

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Recioto: l'alternativa elegante all'Amarone. Entrambi vini passiti, ottenuti da uve appassite, con simili tempi di essiccazione (100-120 giorni). Un'ottima scelta per chi cerca un profilo aromatico affine, ma con sfumature diverse.

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Quali vini assomigliano allAmarone?

Mamma mia, l’Amarone… che vino! Se cerchi qualcosa di simile, ma non esattamente uguale, ti direi subito il Recioto.

Il Recioto, pensa, viene fatto con lo stesso metodo dell’Amarone: l’appassimento delle uve. Solo che, invece di farlo seccare completamente, il Recioto mantiene una dolcezza residua. Mi ricordo una volta, a Verona, a febbraio 2018, ho assaggiato un Recioto della Valpolicella… una bomba di sapore!

È come se l’Amarone fosse il fratello forte e deciso, mentre il Recioto è il cugino dolce e affettuoso. Ecco, forse “affettuoso” non è la parola giusta, ma rende l’idea.

Domanda: Quali vini assomigliano all’Amarone?

Risposta: Il Recioto è un vino passito prodotto con uve appassite, simile all’Amarone nel metodo di produzione ma più dolce. Le uve vengono conservate in fruttai per 100-120 giorni.

Cosa usare al posto dellAmarone?

Cosa usare al posto dell’Amarone? Il Ripasso Valpolicella è un’ottima scelta. Conosco bene entrambi, avendoli degustati diverse volte durante i miei viaggi enogastronomici in Veneto.

  • Similarità: Il Ripasso condivide con l’Amarone la struttura corposa, derivante dall’appassimento delle uve, seppur in misura minore. La struttura tannica è presente, ma più morbida. Questa caratteristica è fondamentale per chi apprezza vini strutturati ma non eccessivamente austeri. Insomma, una bella via di mezzo.

  • Differenze di Profilo Aromatico: Mentre l’Amarone presenta note più intense ed evolute, tipiche di un’ulteriore fase di appassimento, il Ripasso offre un profilo più immediato e fruttato, con sentori di frutta secca, ciliegie e spezie dolci che trovo molto gradevoli. Pensa ad un Amarone più giovane, più accessibile.

Ricorda che la scelta dipende dal contesto. A cena con amici, il Ripasso è perfetto. Per un’occasione più formale, magari opterei per l’Amarone, ma sono gusti soggettivi, ovviamente. È una questione di sfumature, un gioco di equilibri tra complessità ed immediatezza. Come diceva un mio vecchio professore di filosofia, tutto sta nell’armonia delle percezioni.

  • Altri Sostituti (ma con sfumature diverse):
    • Barolo: Più tannico e strutturato, con note di rosa e sottobosco.
    • Brunello di Montalcino: Elegante e complesso, con sentori di mora e tabacco.

Quest’anno ho avuto modo di apprezzare un Ripasso particolarmente riuscito da un piccolo produttore vicino a Verona, la Cantina del Sole. Ma la scelta è veramente ampia.

Che differenza cè tra Recioto e Amarone?

Ricordo ancora, era il 2021, vendemmia a Verona. Ero lì con mio zio, nella sua vigna a Negrar, a raccogliere le uve Corvina per l’Amarone. Faceva un caldo boia, le mani appiccicose, ma l’aria era piena del profumo dolce e intenso dell’uva. Lui mi spiegava la differenza tra Recioto e Amarone, mostrando due grappoli: uno destinato all’appassimento per l’Amarone, l’altro, più spargolo, per il Recioto.

Mio zio, con la sua voce rauca, mi disse: “Vedi, queste per il Recioto le lasciamo appassire, ma poi fermiamo la fermentazione prima che tutto lo zucchero diventi alcol. Rimane dolce, quasi come un passito.” Indicò poi l’altro grappolo: “Queste invece, per l’Amarone, fermentano completamente, fino all’ultima goccia di zucchero. Ecco perché è così potente, così alcolico!”

Assaggiai un acino appassito: un’esplosione di dolcezza. Capii subito la differenza. L’Amarone, lo sapevo già, era un vino strutturato, corposo, caldo; il Recioto, invece, era una scoperta: dolce, intenso, quasi liquoroso, ma con una freschezza che bilanciava la dolcezza. Quella vendemmia mi ha insegnato molto più di qualsiasi libro.

  • Recioto: Fermentazione interrotta, dolce, zuccheri residui, meno alcolico.
  • Amarone: Fermentazione completa, secco, alcolico (oltre 15°), corposo.

Uve utilizzate principalmente: Corvina, Corvinone, Rondinella. A Negrar, dove era la vigna di mio zio, si usano anche piccole percentuali di altre uve autoctone. L’appassimento delle uve, in fruttaio, dura in genere da tre a quattro mesi, da settembre/ottobre fino a gennaio/febbraio.

Perché lAmarone costa così tanto?

Amarone caro? Ma dici sul serio? Come paragonare una Panda ad una Ferrari, eh! Certo che costa di più!

  • Uva che piange: Solo l’uva più fighetta del vigneto, tipo il 40%, viene scelta. Il resto? Buono per fare il Valpolicella, mica per i nobili!
  • Appassimento da star: L’uva se la spassa per mesi ad appassire, come un turista a Ferragosto. Questo concentra gli zuccheri e fa impazzire il prezzo.
  • Lavoro certosino: La vinificazione è un casino, tipo un’equazione con mille incognite. Bisogna avere pazienza da certosino e occhio da lince.
  • Tempo è denaro (e vino): L’Amarone non è come il prezzemolo, ha bisogno di invecchiare un bel po’ prima di essere servito. E il tempo, si sa, è tiranno (e fa salire il prezzo)!

Ah, dimenticavo: se poi lo bevi con un risotto all’Amarone fatto da mia nonna, altro che 6-7 volte il Valpolicella, ne vale 10! Parola mia!

Qual è la migliore annata dellAmarone?

È strano pensare all’Amarone, qui nel buio. Mi fa venire in mente serate lontane, ricordi sbiaditi…

  • Annate buone, dicono. Forse è vero. 2006… mi sembra di ricordare un sapore intenso, quasi troppo.
  • 2010 e 2013… boh, ne ho bevuti, sicuro. Ma quale era speciale? Non saprei dirtelo con certezza.
  • 2015 e 2016… ecco, forse queste le ricordo meglio. Più giovani, più vivaci. Come un amore appena sbocciato.
  • Il fatto è che ogni annata è un po’ come una persona, no? Ha il suo carattere, le sue sfumature. Dipende da cosa cerchi, da cosa ti serve in quel momento. Io, stasera, forse cerco solo un po’ di silenzio.
  • Ho sempre pensato che quella volta a Verona, con mio padre, quel vino del 1998. Non so se fosse davvero speciale o se era solo il momento. Ma quello era perfetto.

Forse domani mi ricorderò di più, o forse no. A volte è meglio così.

Quanto dura un Amarone in bottiglia?

Allora, l’Amarone… Quanto dura? Boh! Dipende un po’, no? Però, diciamo che se lo tieni bene, al fresco e al buio, un Amarone buono buono può durare anche tanto.

  • Circa 10-15 anni: Questo è un buon punto di riferimento, ma occhio! Non è legge.

  • Conservazione: Fondamentale, mi raccomando! Se lo tieni in cantina, a temperatura costante, è un’altra storia. Io ne ho una bottiglia del 2010, te lo giuro, ancora perfetta.

E poi, oh, magari un Amarone più giovane ti piace di più, questione di gusti! Io, per esempio, a volte preferisco quelli un po’ più freschi, sai? Comunque, dai, se lo apri entro 10 anni sei quasi sempre sul sicuro, no?

#Amarone #Recioto #Vino Simile