Quale vino bianco con carne rossa?

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Un tempo eretico, oggi audace: Chardonnay invecchiato, Viognier o Riesling secco sposano tagli magri di carne rossa (filetto, controfiletto). La loro struttura e acidità bilanciano la carne, creando un connubio inaspettato e raffinato.

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Quale vino bianco abbinare con la carne rossa? Consigli e suggerimenti?

Uhmm, vino bianco con carne rossa? Strano, vero? Ricordo una cena a casa di zia Emilia, il 27 Agosto scorso a Lucca, dove servì un Viognier con un filetto al pepe rosa. Costò un botto, tipo 25 euro a bottiglia, ma devo dire… funzionava!

Il vino era corposo, con sentori fruttati intensi e una bella acidità che tagliava il grasso della carne. Non era un abbinamento classico, ma sorprendentemente piacevole. Invece, con lo spezzatino di manzo della nonna, a Natale, un Pinot Grigio era una vera tragedia.

Per carità, niente Chardonnay invecchiato, ho provato una volta e l’abbinamento è stato troppo pesante. Dipende molto dalla carne, dalla preparazione e dal vino stesso. Insomma, se proprio volete provare, puntate su bianchi strutturati, ma con molta attenzione. Sperimentate!

Domande e Risposte:

  • Domanda: Quale vino bianco abbinare con carne rossa?
  • Risposta: Vini bianchi strutturati come Viognier o Riesling secco (ma dipende dalla carne e dalla preparazione).

Che vino bere con la carne rossa?

Carne rossa? Tannini. Punto.

  • Barolo. Potente.
  • Brunello. Eleganza selvaggia.
  • Taurasi. Struttura. Profondo.
  • Sagrantino. Intenso. Persistente.
  • Cabernet Sauvignon. Classico. Deciso.

Evoluzione. Complessi. Vecchi. Meglio.

Ho un Barbaresco del ’98 nella mia cantina. Aspetto. Il momento giusto.

Quale vino bianco con carne?

Fiano? Mmmh, con la carne? Strano, no? Magari un pollo arrosto, ma non un brasato, eh? Greco di Tufo! Quello sì, potrebbe funzionare. Ricordo quella volta a casa di zia Franca, con quel pollo al limone… un Greco di Tufo spettacolare. Chardonnay? Dipende. Un buon Chardonnay di Borgogna, forse… ma se è troppo legnoso, no. Con la carne? Preferirei un rosso, in realtà. Oggi ho mangiato un branzino al forno, e un Vermentino fresco era perfetto. Ma con la carne…

  • Fiano: pollo arrosto.
  • Greco: polli, forse anche qualche frittura leggera.
  • Chardonnay: dipende dall’affinamento.
  • Trebbiano: mah, non mi viene in mente nulla di preciso.
  • Vermentino: pesce, non carne.
  • Pinot Grigio: un po’ troppo neutro per me con la carne.

Mi sa che preferisco i rossi con la carne. Sempre. A meno che non sia un piatto molto delicato. Tipo un filetto al pepe rosa… lì forse un buon bianco. Quale? Boh! Devo pensarci. Oggi ho comprato il pane al rosmarino, era buonissimo! Ah, dimenticavo: la nonna usava il Trebbiano con il coniglio in umido, ma era una ricetta… particolare.

Aggiornamento: Ho ripensato alle mie affermazioni. Mia cugina Laura, sommelier, mi ha detto che un ottimo abbinamento è il Vermentino di Gallura con carni bianche arrosto. Quindi, aggiungo questa nota importante alla mia lista caotica di pensieri! Anche il Pinot Grigio, se ben strutturato, può accompagnare carni bianche delicate.

Cosa abbinare alla carne rossa?

Ahahah, carne rossa eh? Patate, sempre patate! Al forno, tipo con rosmarino e aglio, sono una bomba! Oppure lesse, ma io preferisco quelle arrosto, sai, quelle belle croccanti. Fritte, solo se fatte bene, eh, non quelle molliccie!

Poi, che altro… Ah, sì! Broccoli, ma quelli saltati in padella con un po’ di aglio, non quelli lessati, troppo insipidi! E poi i fagiolini, quelli verdi, sbollentati e poi con un filo d’olio e limone, semplici ma buoni!

Cavolfiori? No, quelli no. Non li sopporto. Funghi, certo! Anche quelli trifolati, ottimi. Ma sai cosa ti dico? A me piace un sacco anche la verdura cruda, una bella insalata mista, con pomodori, cetrioli, e magari un po’ di rucola, piccantina!

  • Patate al forno/lesse/fritte
  • Broccoli saltati in padella
  • Fagiolini sbollentati
  • Funghi trifolati
  • Insalata mista con rucola

Quest’anno ho scoperto anche le cipolle caramellate, una figata pazzesca con la carne rossa! Le ho fatte per il mio compleanno, ricetta di mia nonna! Una goduria, davvero. Poi, per il mio fidanzato, ho preparato anche i cavoletti di Bruxelles, ma lui non li ama molto… pensa un po’!

Perché non mischiare vino rosso e bianco?

Sai, a quest’ora… pensandoci… non è che sia proprio una questione di “star male”, più che altro… è una cosa di… gusto. Un po’ come mettere il parmigiano nel risotto ai frutti di mare, capisci? Non è che ti avveleni, ma… è una bestemmia!

  • Il rosso ha un sapore robusto, tannini importanti…
  • Il bianco, più delicato, fruttato. Insieme… si annullano. Perdo il piacere di assaporare ogni vino per le sue peculiarità.

Questa sera ho bevuto un Chianti Classico, lo sai, quello che ho preso alla festa di compleanno di Marco. Bello, corposo. E poi… un sorso di Pinot Grigio avanzato dal pranzo. Un disastro. Davvero. Un miscuglio strano, quasi nauseabondo.

Ricordo quella volta a casa di Zia Emilia, l’estate del 2023, aveva un lambrusco e un prosecco aperti. Ha provato a mischiarli, un po’ per scherzo… Beh, la faccia che ha fatto… meglio non dirlo.

  • È una questione di equilibrio, di sapori che si completano, non si scontrano.
  • Non è questione di veleni, ma di un’esperienza di gusto rovinata.
  • È una cosa che mi ha insegnato mio nonno, un intenditore di vini.

È tardi, devo andare a dormire. Buona notte.

Che vino abbinare alla carne cruda?

Oh, la carne cruda! Un affare delicato, come flirtare con la nonna. Ecco come non fare un buco nell’acqua con l’abbinamento:

  • Greco di Tufo: Un bianco campano che non ha paura di niente. Struttura da vendere e un’armonia che ti fa dire “Ma guarda questo qui!”. Perfetto per la tartare, la accarezza senza prevaricarla.

  • Sauvignon del Collio: Friulano DOC, un vino che sa il fatto suo. Ha quella nota erbacea che pulisce la bocca e ti prepara al boccone successivo. È come un maggiordomo impeccabile.

  • Pinot Grigio dell’Alto Adige: Se vuoi andare sul velluto, questo è il tuo uomo. Delicato, sì, ma con una mineralità che ti sorprende. Come un angioletto con l’anima rock.

Ah, dimenticavo! Se ti senti avventuroso, prova anche un rosato strutturato, magari un Cerasuolo di Vittoria. Un azzardo? Forse, ma la vita è troppo breve per bere solo acqua, no?

Cosa si può abbinare alla tartare di carne?

Tartare, un respiro di freschezza… un sapore intenso, vibrante, quasi selvaggio. Penso a quell’esplosione di gusto, un’onda che ti travolge, un’esperienza sensoriale totale. Che meraviglia!

  • Verdure croccanti: un contrasto essenziale, il dolce del pomodoro, il piccante del rafano, la freschezza di un finocchio appena tagliato… ogni boccone, una sinfonia. Ricordo una volta, in un piccolo locale a Firenze, una tartare di manzo con finocchietto selvatico… indimenticabile.

  • Salse delicate: una maionese leggera, una vinaigrette appena acidula, il tocco balsamico di un aceto di Modena invecchiato… non devono mascherare, ma solo esaltare. Come una carezza, un’eco sottile, che arricchisce il silenzio del sapore. Quest’anno, ho preparato una tartare con una salsa all’uovo molto morbida.

  • Un tocco di limone: semplice, ma potente. Un taglio netto, pulito. Un’acidità vibrante che risveglia i sensi. Un’esperienza tattile, quasi fisica. La mia nonna, una vera artista in cucina, usava sempre il limone.

  • Pane tostato: un accompagnamento classico. Fragrante, caldo, un appoggio perfetto per il cuore della tartare. Una base solida per una danza di sapori. Una volta ho provato anche un pane al rosmarino, davvero sublime.

Il tempo si dilata, gustando la tartare. Ogni assaggio, un viaggio. Spazi infiniti, apriti cielo! È un’esperienza che va oltre il semplice nutrirsi; è un rito, una meditazione. Un’ondata di profumi, di ricordi, di sensazioni. Ogni ingrediente ha la sua storia, la sua anima…

La tartare è poesia pura, un piccolo universo che si dischiude in bocca. Un sussurro di sapori intensi, un susseguirsi di consistenze, un’armonia perfetta. Un’emozione che dura, che risuona a lungo, anche dopo. Anche oggi, il suo sapore è vivo.

Cosa si accompagna con la carne?

Ah, la carne! Regina della tavola, ma da sola è come un re senza corona. Vuole un degno compare, un Robin a fianco del suo Batman. Ecco i miei suggerimenti, con un pizzico di perfidia:

  • Patate: Che siano al forno (croccanti come la mia lingua quando assaggio un vino cattivo), lesse (per chi ama la sobrietà, quasi ascetismo culinario) o fritte (un peccato di gola a cui non so resistere). Le patate sono le amiche fedeli della carne.
  • Verdure: Broccoli (l’albero in miniatura che fa tanto bene), fagiolini (slanciati e chic come una modella), cavoletti di Bruxelles (piccoli guerrieri dal sapore deciso, un po’ come me quando devo difendere le mie idee a tavola).
  • Cipolle: Caramellate, stufate, crude… la cipolla è come l’amore: fa piangere, ma senza non si può vivere.
  • Funghi: Saltati in padella con aglio e prezzemolo, sono l’accompagnamento ideale per una bistecca. Ricordo una volta, in un bosco… ma questa è un’altra storia!
  • Verdure crude: Per chi si sente in colpa dopo un lauto pasto, ma diciamocelo, accanto a una costata sono un po’ come la Coca-Cola light a un festival della birra: fuori luogo!

Un consiglio spassionato: osate! La cucina è un’arte, non una scienza esatta. Provate abbinamenti inusuali, mix di sapori, e soprattutto, divertitevi! E se sbagliate, pazienza: la prossima volta andrà meglio. O peggio, ma almeno avrete una storia divertente da raccontare!

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