Quando si usa la forchetta da dolce?
La forchetta da dolce, più piccola e con tre rebbi, è ideale per gustare torte e dessert al piatto. Si distingue dalla forchetta da frutta, simile ma con quattro rebbi. Usala per assaporare al meglio ogni dolce creazione!
Forchetta da dolce: quando si usa?
Forchetta da dolce, eh? Bella domanda! Io, sinceramente, non sono una di quelle che sta lì a pensare troppo a quale forchetta usare, però capisco l’importanza di saperlo.
Mi ricordo una volta, a casa della zia a Bologna, durante il suo compleanno il 12/05/2018. Aveva preparato una torta di riso che era una meraviglia. C’erano un sacco di posate diverse e io, un po’ impacciata, ho chiesto a mia cugina quale usare. Mi ha spiegato che quella piccolina, con tre denti, era proprio per la torta.
Ah, ecco! Proprio lei, la forchetta da dolce. Ha solo tre rebbi, mi pare, e la usi quando ti servono una fetta di torta o un dolcetto al tavolo. Io, di solito, vado a istinto, però è utile saperlo.
Domanda: Forchetta da dolce: quando si usa?
Risposta: Si usa per mangiare dolci solidi come torte serviti su un piatto a tavola. Ha tre rebbi, a differenza della forchetta da frutta che ne ha quattro.
Dove si mette la forchetta da dolce?
Forchetta da dolce? Sopra il piatto, ovvio! Ma a destra o sinistra? A destra, credo, con i dentini rivolti verso di me. No, aspetta, devo ripensarci… Mia nonna, sempre precisa lei, la metteva a destra, ricordo le cene di Natale. Già, e il cucchiaino? Ah, quello a sinistra. Certo, perché serve per il dolce al cucchiaio. Come si chiama quel dolce, quello al cioccolato che faceva la zia Emilia? Boh, non mi ricordo. Ma era buonissimo.
- Destra la forchetta
- Sinistra il cucchiaio
- Dentini verso di me, la forchetta
Aspetta… ma se il dolce è già nel piatto? Allora cambia tutto! Non ci ho pensato. In quel caso… beh, dipende. Se sono solo due posate, forchetta a destra, cucchiaio a sinistra, punto. Se ce ne sono altre… devo guardare un po’ su internet. Devo smettere di divagare. Ho fame, voglio il dolce!
- Posizionamento dipende dal contesto.
- Due posate: regola base sopra citata.
- Più posate: situazione più complessa.
Poi oggi ho visto quel servizio nuovo che ha comprato mia cugina… blu elettrico, bellissimo, ma costava una fortuna! Caspita, quanto sono belle le posate di design. Ma io preferisco quelle di famiglia, con le piccole imperfezioni, che raccontano una storia. Che nostalgia!
Quali dolci si possono mangiare con la forchetta?
Certo, ecco una risposta più approfondita e spero, più interessante:
Con la forchetta, si possono gustare un’infinità di dolcezze! Non solo crostate e torte, ma anche:
- Mousse e bavaresi sufficientemente sode da non “scappare” tra i rebbi. Ricordo che una volta, in Piemonte, mi servirono una mousse al cioccolato così densa che quasi si poteva scolpire! Un’esperienza quasi filosofica, direi: la materia che sfida la sua stessa natura.
- Sformati e budini compatti. Pensa a un classico crème caramel: la forchetta lo “abbraccia” delicatamente, invitandoti al primo assaggio.
- Alcuni dolci al cucchiaio che, pur essendo cremosi, offrono una certa resistenza, come il tiramisù o la zuppa inglese.
La forchetta da dessert, poi, è un piccolo gioiello di design. Solitamente più piccola e aggraziata della forchetta da tavola, è studiata per esaltare l’esperienza del dessert. Alcune hanno anche un piccolo “taglio” su un lato, utile per dividere la porzione senza bisogno di coltello.
E poi, diciamocelo, a volte è anche una questione di “etichetta creativa”! Nessuno ti vieta di usare la forchetta per mangiare un profiterole, se ti senti particolarmente elegante!
Per ampliare un po’ il discorso:
- Esistono forchette specifiche per alcuni dolci, come la forchetta da torta con tre rebbi, ideale per sollevare le fette senza romperle.
- L’uso della forchetta per il dessert è una convenzione sociale che si è evoluta nel tempo, parallelamente all’evoluzione delle abitudini a tavola.
- Al di là delle regole, l’importante è godersi il momento e il piacere del dolce!
In che ordine si usano le forchette a tavola?
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Forchette: a sinistra. Sempre, mi raccomando. Partendo dall’esterno verso l’interno, in base all’ordine di utilizzo. Quella per l’insalata è solitamente quella più lontana dal piatto. Mi ricordo che mia nonna mi sgridava sempre se sbagliavo… sembra una sciocchezza, ma a lei importava tanto.
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Coltelli: a destra. Con la lama… eh, la lama rivolta verso il piatto. Mi pare logico, no? Uno a destra dell’altro, sempre in ordine, seguendo le portate. Quanti pranzi della domenica passati ad osservare i miei genitori mentre sistemavano la tavola…
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Cucchiaio: a destra, accanto ai coltelli. A volte mi chiedo se tutto questo ordine abbia un vero significato, oppure sia solo un modo per complicarci la vita. Però, devo ammettere, una tavola ben apparecchiata ha il suo fascino.
Cosa vuol dire 18/10 sulle posate?
Ah, l’arcano 18/10 sulle posate! Significa che stai maneggiando roba seria, mica ferraglia da campeggio!
- Acciaio INOX al cromo-nichel, che fa molto “scienziato pazzo” ma in realtà vuol dire solo “non arrugginisce mai, fidati!”. È come avere l’armatura di Iron Man… per la tua insalata.
- 18% di cromo: fa da buttafuori contro la ruggine. Nessuna ossidazione indesiderata entra nel club!
- 10% di nichel: il tocco di lusso, rende l’acciaio più brillante e resistente. Quasi quasi ti ci specchi dentro… quasi!
- Resistenza da competizione: Queste posate hanno visto più battaglie di un legionario romano! Affrontano salse acide, zuppe bollenti e persino il temuto purè della nonna (arma di distruzione di massa della tavola).
Insomma, con il 18/10, stai tranquillo: le tue posate sopravvivranno anche all’apocalisse zombie. E poi, diciamocelo, fanno un figurone!
#Dessert #Forchetta Dolce #PosateCommento alla risposta:
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