Quanto costa il panettone da Cracco?

16 visite
Un panettone Cracco, al costo di 46 euro, si è rivelato di pessima qualità, costringendomi a buttarlo. La delusione e lo spreco di denaro sono stati considerevoli. Non lo consiglio.
Commenti 0 mi piace

Cracco e il panettone: un’esperienza da buttare via?

Il Natale si avvicina e con esso l’immancabile corsa al panettone. Tra le proposte di alta pasticceria, i panettoni firmati da chef stellati promettono un’esperienza gastronomica d’eccellenza. Ma, come spesso accade, la promessa di qualità a volte si scontra con la realtà. Recentemente, l’acquisto di un panettone Cracco, al prezzo di 46 euro, si è tramutato in un’esperienza decisamente deludente.

La cifra, pur inserendosi nel panorama dei dolci natalizi di fascia alta, non appare eccessiva a priori. Si aspetta, infatti, un prodotto che, almeno sul piano della qualità, giustifichi il prezzo elevato. La promessa è quella di un’esperienza sensoriale, di un connubio di sapori ricercati, di una perfetta esecuzione artigianale. Invece, la realtà, purtroppo, si è rivelata disarmante.

Il panettone, acquistato con la consapevolezza del prezzo e delle aspettative correlate, si è dimostrato, in definitiva, di pessima qualità. Non solo la delusione è stata tale da far considerare l’esperienza uno spreco, ma anche il rifiuto del prodotto è stata la scelta obbligata. L’esperienza, dunque, oltre che costosa, si è rivelata spiacevole e dannosa per il portafoglio, rappresentando un caso emblematico di ciò che non si dovrebbe aspettare da un panettone di alta gamma.

La riflessione che nasce da questa esperienza è inevitabile: un prezzo elevato non è sinonimo di qualità intrinseca. E’ necessario, prima di lasciarsi sedurre dall’etichetta e dal nome di un grande chef, valutare attentamente il prodotto, le sue caratteristiche, e, in ultima analisi, la propria aspettativa. Un prodotto di alta gamma, per quanto tale, dovrebbe saper rispondere a precise esigenze di qualità, gusto e presentazione, e un prezzo elevato dovrebbe giustificarsi con una reale eccellenza del prodotto.

In questo caso, purtroppo, ciò non è avvenuto. Il consiglio, dunque, è di valutare attentamente ogni proposta, di informarsi e confrontarsi con le opinioni di altri consumatori, e di non lasciarsi ingannare solo dal nome o dalla notorietà. La qualità, al di là del nome, deve essere il vero parametro di scelta in un mercato tanto competitivo quanto iper-commercializzato. Il Natale, infatti, non è solo una festa da celebrare con buoni acquisti, ma anche con una consapevole scelta delle proprie preferenze.