A quale profondità può arrivare un uomo?

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La profondità massima raggiunta da un uomo è di 10.916 metri, nel Challenger Deep.

Questo record appartiene a Victor Vescovo, che nel 2019, a bordo del batiscafo DSV Limiting Factor, ha toccato il punto più profondo della Fossa delle Marianne.

Un ambiente con pressione elevatissima e oscurità totale. Nessuno ha mai vissuto a queste profondità a lungo.

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Qual è la profondità massima raggiungibile dalluomo sottacqua? Scopri!

La Fossa delle Marianne. Profondissima. 10.916 metri, mi pare. Roba da non crederci.

Victor Vescovo, nel 2019, ci è arrivato col suo Limiting Factor. Un nome azzeccato, direi. Immagino la pressione lì sotto.

Io, anche solo in piscina, a 2 metri di profondità, sento già la differenza. Figuriamoci a 10 chilometri! Deve essere un’esperienza… strana.

A Polignano a Mare, l’estate scorsa, ho fatto un’immersione. Bellissima. Ma pochi metri, eh. Tipo 5, forse 6. Già lì il blu era intenso, quasi nero.

E il silenzio. Rotto solo dal mio respiro. Chissà Vescovo, cosa avrà sentito laggiù. Nel Challenger Deep. Oltre il blu. Nel nero assoluto.

D: Qual è la profondità massima raggiungibile dall’uomo sott’acqua? R: 10.916 metri, nel Challenger Deep (Fossa delle Marianne), raggiunta da Victor Vescovo nel 2019 con il batiscafo DSV Limiting Factor.

Qual è il record di profondità?

Il record di profondità abissale appartiene all’immersione del batiscafo Trieste nel 1960.

  • I protagonisti: Jacques Piccard e Don Walsh.
  • Il luogo: Challenger Deep, la depressione più profonda dell’oceano.
  • La profondità: 10.916 metri, una misura che sfida l’immaginazione.

La pressione a tali profondità è schiacciante, e pensare che l’uomo abbia potuto esplorarla, anche solo per un breve momento, mi fa riflettere sulla nostra inestinguibile sete di conoscenza. È una sorta di metafora della vita stessa: affrontare abissi sconosciuti, nonostante il peso che grava sulle spalle.

Piccard era una figura affascinante. Ricordo di aver letto da ragazzo i suoi libri sull’esplorazione dei fondali marini. Era un visionario, un ingegnere e un avventuriero, una combinazione rara.

Qual è il record di apnea in minuti?

Il record mondiale di apnea statica, quello che interessa la semplice immersione senza attrezzatura, si aggira intorno ai 24 minuti. Un risultato davvero notevole, che sfida i limiti fisiologici umani. Ricordo un articolo, credo su National Geographic, che spiegava l’incredibile resistenza di questi atleti, un po’ come un’ossessione controllata, quasi un’estasi mistica. Pensate alla capacità di sopprimere il panico, una lotta contro l’istinto primordiale di respirare.

Questa capacità di controllo del corpo, è quasi un superpotere. Ci sono studi, anche se non li ricordo nel dettaglio, che collegano queste performance a modifiche fisiologiche a lungo termine, un adattamento profondo che ovviamente non è consigliabile replicare senza un addestramento rigoroso e professionale. È un po’ come scalare l’Everest, un’impresa che richiede anni di preparazione.

  • Tecniche respiratorie avanzate: Gli apneisti utilizzano tecniche di respirazione specifiche, come l’iperventilazione controllata, per aumentare la quantità di ossigeno nel sangue prima dell’immersione.
  • Adattamento fisiologico: Il corpo subisce adattamenti straordinari, tra cui riduzione del battito cardiaco e vasocostrizione periferica.
  • Mente e corpo: La componente mentale è fondamentale, con training per il controllo dell’ansia e la gestione dello stress.

Ricordo anche un documentario su un atleta di apnea che usava un metodo di visualizzazione, quasi una forma di meditazione, per mantenere la calma sotto pressione. In ogni caso, è un dominio incredibilmente specifico, non è qualcosa per tutti. Io, per esempio, non potrei mai… preferisco la mia birra tranquillamente seduto su una spiaggia.

La cosa più importante da ricordare, ripeto, è che la pratica di apnea statica richiede una preparazione specialistica e supervisione di esperti. I rischi sono molto alti.

Quanta acqua al giorno per sopravvivere?

Un litro e mezzo, due litri. Dipende.

  • Peso.
  • Attività.
  • Clima. Roma d’agosto? Tre litri. Il deserto? Di più.

Secca la gola, muori. Semplice. La vita, un bilancio idrico. Brutalmente efficiente.

Mia nonna, ottant’anni, mezzo litro. Ma il suo caffè, tre tazze. Conta? Chissà.

L’acqua, inganno. Apparentemente innocua. In realtà, decide tutto. Anche la sete. È un ciclo.

  • Non bere abbastanza? Disidratazione. Problemi renali. Morte.
  • Troppa? Iperidratazione. Anche quella uccide. Subdolo.

Equilibrio. Un’arte. O una condanna. La scelta è vostra. Io bevo, un po’ alla volta. E poi? Aspetto.

Quanto è il massimo di acqua che si può bere?

L’acqua è un po’ come le idee: essenziale, ma troppa può annegarci. I reni, i nostri fidati filtri, gestiscono fino a 20-28 litri al giorno, un’enormità, quasi quanto il contenuto di una damigiana da vino!

Un uomo, in genere, può bere tranquillamente un litro d’acqua all’ora. Pensa, è come scolarsi una bottiglia di vino durante un lungo film, solo che qui ci idratiamo invece di ubriacarci (beh, almeno fisicamente!).

  • Attenzione all’eccesso: Bere troppo in fretta può mandare in tilt l’equilibrio degli elettroliti, portando a problemi seri.
  • Il sale della vita: Ricorda che l’acqua lavora in sinergia con il sale. Un eccesso di acqua senza adeguati elettroliti può essere pericoloso.
  • Ascolta il tuo corpo: La sete è un campanello d’allarme. Non ignorarla, ma non annegarti nemmeno!
#Oceano #Profondità #Uomo